Gusto MontagnaUndici stelle Michelin splendono nel cielo delle Alpi Liguri

A Prato Nevoso dal 20 gennaio al 31 marzo va in scena la sesta edizione di una delle più importanti rassegne di fine dining ad alta quota

Foto da CS

Il progetto Gusto Montagna, giunto quest’anno alla sesta edizione, si evolve ancora. «L’idea iniziale di Gusto Montagna era quella di portare i più grandi chef del territorio nelle migliori baite e ristoranti del comprensorio poi, anno dopo anno, le ambizioni sono aumentate sempre più» ha dichiarato Alberto Oliva, responsabile della Prato Nevoso spa«Gusto Montagna è diventato a tutti gli effetti uno spaccato gustativo dell’Italia: dal 20 gennaio al 31 marzo, in tre baite di Prato Nevoso – Chalet Il Rosso, Ski Grill e Osteria Le Stalle – saranno presenti alcuni dei migliori professionisti italiani e non solo della cucina, arte che in ogni angolo del nostro Paese assume profumi e sfumature gastronomiche diverse».

Aggiunge Edoardo Gatti, Co-owner & Communication director dell’agenzia di organizzazione eventi e comunicazione To Be: «È una rassegna che ha fatto tanto per il territorio di Prato Nevoso e per quello del Piemonte più in generale. Grazie ai risultati ottenuti nelle manifestazioni precedenti, quest’anno siamo riusciti a portare dei nomi importantissimi in alta quota, raccontando l’Italia intera attraverso piatti che siamo certi non passeranno mai di moda. Perché il buon cibo non è una moda».

Nei primi quattro venerdì della rassegna – 20 gennaio, 17 febbraio, 24 febbraio e 10 marzo – gli ospiti hanno l’opportunità di apprezzare la cucina di ben 8 stelle Michelin provenienti rispettivamente da Puglia, Emilia-Romagna, Sicilia e Lombardia, mentre nella serata conclusiva del 31 marzo saranno 3 le stelle Michelin rappresentative del Piemonte.

La prima cena è ospitata allo Chalet Il Rosso, una location panoramica situata a 2000 metri di altezza alle pendici del monte Mondolè, e sarà affidata a Isabella Potì, una delle chef più apprezzate in Italia, che insieme al compagno e chef Floriano Pellegrino ha aperto Bros’, ristorante salentino di alta cucina che ha fatto tanto parlare di sé negli ultimi anni, per il suo approccio così personale e così divisivo allo stesso tempo. «L’idea di portare la nostra idea di cucina in alta quota mi ha affascinato sin da subito. Praticamente dalla parte opposta dell’Italia, rispetto a dove si trova Bros’».
Per l’occasione la chef ha preparato un menu di sei portate che rappresenta molto le sue origini e la sua idea di cucina. «Nell’antipasto Indivia, mela, mandorla utilizzo il succo di fermentazione delle verze che si prepara in Polonia, paese che ha dato i natali a mia madre; la Pasta, aglio, grasso rancido, peperoncino è uno dei must della nostra cucina, perché per mantecare utilizziamo un ingrediente dal gusto che tanti considerano come un difetto ma che, se dosato, può diventare un pregio assoluto. Mela, ’ncirata, infine, è un dolce in cui viene ricreato l’aspetto dello ’ncirato, un formaggio tipico del Salento, attraverso una mela cotta con la calce spenta, farcita con spuma al formaggio e ricoperta di cera».

Le cene dei venerdì successivi le verranno affidate rispettivamente a Massimiliano Mascia del San Domenico (Imola, BO), a Pino Cuttaia de La Madia (Licata, AG) e ai fratelli Enrico e Roberto Cerea di Da Vittorio (Brusaporto, BG), mentre nella serata finale gli chef protagonisti in rappresentanza del Piemonte saranno Massimo Camia del ristorante Massimo Camia di La Morra (CN), Maurilio Garola de La Ciau del Tornavento (Treiso, CN), Emin Haziri di Cannavacciuolo Bistrot di Torino e infine Antonio Ietto del ristorante Chalet Il Rosso.

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