ForzalavoroChatGpt, la paura delle macchine e il diritto di non divertirsi con i colleghi

Nella newsletter di questa settimana: l’intelligenza artificiale e le fosche previsioni di sostituzione del lavoro umano con le macchine; lo stallo sugli occupabili del reddito di cittadinanza; lo spoils system di Meloni e lo stato del settore metalmeccanico. Ma anche i numeri delle dimissioni, i nuovi tagli del settore digitale e la scarsa occupazione femminile della Corea del Sud. Ascolta il podcast!

(Unsplash)

CHATGPT E LA NUOVA PAURA DELLE MACCHINE
Se si chiede a ChatGpt come cambierà il mondo del lavoro nel 2023, l’intelligenza artificiale elabora cinque tendenze: la richiesta di competenze digitali; il lavoro a distanza; la domanda di skill sociali; la necessità di capacità di problem solving; il pensiero critico. In poco tempo abbiamo una risposta completa, difficile da distinguere rispetto a un ragionamento umano. Motivo per cui questo programma di scrittura di intelligenza artificiale, l’ultimo sviluppato da OpenAi – uno dei laboratori di ricerca più influenti al mondo sull’Ai – è diventato il nuovo spauracchio per chi fa previsioni fosche di sostituzione del lavoro umano con le macchine.

Paura eh? Ci si chiede se Gpt sostituirà scrittori e sceneggiatori. E anche commercialisti e consulenti del lavoro. Uno dei tavoli di dibattito al forum di Davos era proprio su questo argomento. Insomma, tutti ne parlano. Perché, appunto, la tecnologia è sorprendente: attraverso il deep learning, può rispondere a delle domande complesse, scrivere testi e anche codici per siti web. Tutto in modo rapido ed economico. Gli studenti hanno già cominciato a usarla, tanto che è stata vietata in molte università, da New York a Sidney. Le aziende lo utilizzano per creare testi per i loro siti web e per rispondere alle richieste dei clienti. Gli avvocati per produrre memorie legali e gli accademici per le note a piè di pagina.

So what La domanda che tutti si fanno però è: cosa succede quando servizi come ChatGpt iniziano a lasciare senza lavoro copywriter, giornalisti, addetti alla gestione dei clienti, assistenti legali e programmatori? Uno studio di Oxford stima che il 47% dei posti di lavoro negli Stati Uniti potrebbe essere a rischio.

Cosa cambia Nessuna singola tecnologia finora ha causato la perdita di posti di lavoro di massa tra i lavoratori altamente istruiti. L’intelligenza artificiale sarà la prima a farlo? Nessuno può rispondere a questa domanda, data la novità della tecnologia e la lentezza con cui l’occupazione può adattarsi in risposta al cambiamento tecnologico. Ma la novità è che una serie di attività che finora era impossibile automatizzare stanno diventando automatizzabili. ChatGpt, insomma, promette di destabilizzare gran parte del lavoro dei colletti bianchi, indipendentemente dal fatto che eliminerà posti di lavoro o meno.

  • Il punto è capire se l’intelligenza artificiale è come lo smartphone o è come una macchina automatizzata. Se sta per cambiare il modo in cui il lavoro viene svolto senza eliminare molti posti di lavoro o se sta per trasformare San Francisco nella Rust Belt, il vecchio cuore dell’industria pesante statunitense spazzato via dall’automazione e dalle fabbriche ad alta tecnologia.
  • Prevedere dove e come la tecnologia causerà la perdita di posti di lavoro è difficile. Ma l’intelligenza artificiale è molto più flessibile di un sistema come Excel, molto più creativa di un Google Doc. Inoltre, i sistemi di intelligenza artificiale migliorano sempre di più man mano che vengono utilizzati e assorbono più dati.

Ma c’è un ma Anche se ChatGpt può sputare fuori un paragrafo scritto abbastanza buono sul futuro del lavoro, non può intervistare esperti o trovare documenti storici, né può valutare la qualità degli studi sul cambiamento tecnologico e sull’occupazione. Crea insomma contenuto da ciò che è già là fuori, senza autorità, senza comprensione, senza capacità di correggersi, senza modo di identificare idee veramente nuove o interessanti. Ciò implica che l’intelligenza artificiale potrebbe rendere il giornalismo originale più prezioso e i giornalisti investigativi più produttivi, creando nello stesso tempo un’enorme produzione di contenuti più semplici. «In molti modi, l’intelligenza artificiale aiuterà le persone a utilizzare meglio le proprie competenze», dice David Autor, professore del Mit, uno dei maggiori esperti di lavoro e cambiamenti tecnologici. «Significa che ci specializzeremo di più».

Bicchiere mezzo pieno Il solo grande rischio, secondo Autor, è che le tecnologie di intelligenza artificiale causino un cambiamento troppo improvviso nel tipo di lavoro richiesto. Alcune specializzazioni potrebbero essere cancellate, lasciando disoccupati migliaia di operatori di call center o addetti al marketing. Ma altre potrebbero trarne beneficio e concentrarsi su un lavoro di maggiore qualità e più produttivo.

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CARO GOVERNO
La settimana si apre con la visita della premier Giorgia Meloni in Algeria, accompagnata da Descalzi di Eni e Bonomi di Confindustria. Palazzo Chigi spiega che il governo vuole fare dell’Italia «l’hub di distribuzione energetica dal Nord Africa all’Europa». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani pure è reduce da un tour nel Mediterraneo. Dall’Egitto è arrivato l’impegno a inviare in Italia fino a 3 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto entro la fine dell’anno. Ma, dice Tajani, «il rigassificatore di Piombino dovrà essere in funzione in primavera».

La conferma della conferma Dopo svariati incontri, tavoli e negoziazioni, i benzinai hanno confermato per l’ennesima volta la serrata del 25 e 26 gennaio contro il decreto carburante del governo. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si è appellato al buon senso.

Agenda Mercoledì 25 gennaio a Bruxelles la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager incontra Urso, che sarà ricevuto anche dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni.

 

NEBBIA SUL REDDITO
Dall’entrata in vigore della legge di bilancio, è già passato quasi un mese. Per cui mancano sei mesi, dei sette previsti, prima che i 440mila nuclei familiari (circa 600-700mila persone) perdano dal primo agosto il reddito di cittadinanza. Il governo Meloni al momento non si è mosso in nessun modo per aiutare i cosiddetti occupabili nella ricerca di lavoro. Si sa solo che Palazzo Chigi sarebbe tentato di azzerare l’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive, per portare tutte le funzioni nel ministero del Lavoro.

Equo compenso Arriva oggi in Aula alla Camera per la discussione generale la proposta di legge sull’equo compenso, a prima firma di Giorgia Meloni, per le prestazioni rese dai liberi professionisti iscritti a Ordini e Collegi.

 

SPOILS SYSTEM
Alla fine, nel braccio di ferro tra Meloni e Giorgetti sul direttore generale del ministero dell’Economia ha vinto la mediazione. Alessandro Rivera è stato sostituito da Riccardo Barbieri Hermitte, attuale capo economista del ministero. Una scelta in continuità, utile però per dire all’esterno che si è imposta discontinuità. Intanto però Barbieri non avrà la responsabilità delle partecipate. Verrà creato un nuovo Dipartimento, per il quale la premier Meloni ha già individuato il nome di Antonio Turicchi, presidente di Ita.

  • Ma ci sono anche decine di partecipate con i cda in scadenza, da Eni a Enel, da tenere d’occhio.

 

LA RISPOSTA EUROPEA
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel chiede alla Commissione europea di prolungare il piano Sure e di creare un fondo sovrano europeo che faccia da perno sulla Banca europea degli investimenti (Bei). E chiede di fare in fretta, presentando una prima proposta già nel summit di febbraio, anche nell’ottica di proteggere le imprese europee in risposta al piano di sussidi americano messo in campo da Biden. Nel corso del forum di Davos, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato l’arrivo del Net-Zero Industry Act. Ma non basta una riforma degli aiuti di Stato, dice Michel.

Cattivissimo Mes Intanto, all’ultimo Eurogruppo, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha rassicurato i partner europei sulla prossima ratifica della riforma del Fondo Salva Stati da parte dell’Italia. Ma è materia incandescente, quindi bisognerà aspettare le amministrative in Lombardia e Lazio.

 

EMERGENZE INDUSTRIALI
Si vola? Venerdì il cda di Ita Roma discuterà molto probabilmente l’offerta presentata da Lufthansa per il 40% della compagnia. Il documento propone sei settimane di trattative in esclusiva per raggiungere un accordo, il Tesoro dovrebbe firmare a breve.

Colletti blu Fim-Cisl presenta il 24 gennaio il rapporto “Il Cruscotto del lavoro della metalmeccanica”. Sarà presente anche la ministra del Lavoro Marina Calderone.

  • Dopo l’incontro della scorsa settimana tra Urso e i sindacati dei metalmeccanici, ora sono previsti incontri sulle singole realtà aziendali, da Stellantis a Whirlpool. Oltre che Ilva, ovviamente.

 

NUMERI
Non è la Great Resignation Secondo i dati del Ministero del Lavoro, nei primi nove mesi del 2022 in Italia le dimissioni dei lavoratori sono state oltre 1,6 milioni, in aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’Osservatorio del Politecnico di Milano sulle risorse umane rileva come nell’ultimo anno il tasso di turnover sia aumentato per il 73% delle aziende, con il 45% degli occupati che dichiara di aver cambiato lavoro nell’ultimo anno o di avere intenzione di farlo da qui a 18 mesi.

Dati in arrivo Mercoledì 25 gennaio l’Inps diffonde il dato sulla cassa integrazione a dicembre. Giovedì invece arrivano le cifre sui flussi di pensionamento.

 

COSE DI LAVORO
Tagli digitali Prosegue l’ondata di licenziamenti nelle Big Tech. Alphabet, holding di riferimento di Google, ha ufficializzato con una lettera del ceo Sundar Pichai la decisione di tagliare 12mila posti di lavoro in tutto il mondo. Tagli che arrivano pochi giorni dopo quelli resi noti da Microsoft: 10mila lavoratori da mandare via. E anche Spotify starebbe pianificando licenziamenti. Per capire cosa sta succedendo, si può rileggere questa newsletter di qualche settimana fa. Ma contano anche le trimestrali che arrivano da questa settimana.

K-work La Corea del Sud registra i peggiori dati sull’occupazione femminile tra i Paesi sviluppati. Le aziende, in pratica, sembrano circoli per soli uomini. Uno scenario che comporta uno spreco enorme di talento e competenze.

Il diritto di non divertirsi Un tribunale francese ha recentemente stabilito che le aziende non possono costringere i propri dipendenti a partecipare ad attività aziendali «apparentemente piacevoli», come i ritiri di team building o gli aperitivi del venerdì. Attività sempre più in voga che non piacciono proprio a tutti. Anzi.

Che ne pensate?

 

Per oggi è tutto.

Buona settimana,

Lidia Baratta

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