C’è stata una rissa in albergo tra i giocatori di una squadra ucraina e quelli di una squadra russa, entrambe in ritiro in Turchia a causa dello stop dei campionati nazionali. I giocatori ucraini hanno prevalso dopo le provocazioni dei russi, ma poi i russi stessi, non soddisfatti, hanno preso a picchiarsi tra loro finché non sono stati fermati e allontanati dall’hotel. Sembra una versione caricaturale dei recenti sviluppi dell’invasione russa dell’Ucraina, ma è una storia accaduta realmente ieri lunedì 13 febbraio.
Le due formazioni alloggiavano al Royal Seginus Hotel nella città turca di Antalya – meta di vacanza molto gettonata dagli ucraini. Da alcune fonti, tra cui l’Ukrayinska Pravda, emerge che i calciatori dell’FC Shinnik, squadra di Yaroslavl (Russia), stavano importunando una dipendente dell’albergo e «proferivano insulti provocatori nei confronti dei calciatori della squadra ucraina» del Minaj FC, club della Transcarpazia, regione al confine occidentale del Paese.
Nel comunicato del Minaj si legge che «si è svolta una rissa nell’hotel turco Royal Seginus che ha coinvolto l’FC Minaj e i rappresentanti del “paese 404 – Yaroslavl Shinnyk”. Il motivo della rissa è il comportamento vergognoso dei giocatori di calcio russi verso una dipendente dell’hotel e le grida provocatorie verso i giocatori transcarpazi». La definizione di «paese 404», rigorosamente con la lettera minuscola, per indicare la Russia è un riferimento al messaggio di errore che appare sui browser internet quando la pagina di un sito web non risulta raggiungibile. Una gag che ha iniziato a circolare su internet da giugno 2022, cioè da quando Windows ha vietato il download dei sistemi operativi Windows 10 e 11 in Russia.
Le provocazioni sono sfociate rapidamente in scontro in uno dei corridoi dell’albergo. Ma anche una volta che le due squadre si sono separate i giocatori russi dello Shinnik avrebbero continuato a picchiarsi fra loro, al punto che solo l’intervento della polizia ha potuto fermare gli scontri tra calciatori russi.
Su diversi canali Telegram e Twitter sono state proposte diverse versioni della storia, compresa una in cui i giocatori del Minaj avrebbero costretto quelli dello Shinnik a cantare l’inno nazionale dell’Ucraina. Ma sono state smentite.
Il Minaj si trova ad Antalya per il suo ritiro, dal momento che il campionato è fermo. Ha giocato una partita amichevole domenica scorsa contro il Nasaf Qarshi, una formazione uzbeka, pareggiando zero a zero. Domani è in programma un’altra partita, contro il Maqtaaral (Kazakistan).
Nel comunicato del club emerge come lo staff avesse chiesto al management della struttura di Antalya di non far coincidere il loro soggiorno con quello della squadra russa che sarebbe arrivata nella stessa città, immaginando il rischio potenziale di uno scontro tra giocatori. Richiesta che l’albergo non ha accolto, accettando il soggiorno anche della squadra russa nelle sue stanze.
Lo Shinnik adesso dovrà cambiare albergo. Un comunicato del club riporta le parole del direttore generale dello Shinnik Serhiy Kulakov, il quale fa sapere che «ci stiamo spostando, ma non è vero che siamo stati sfrattati: l’iniziativa è del nostro staff».
Le vicende del mondo del calcio molto spesso rispecchiano fedelmente ciò che accade nel mondo, nella politica, nell’economia, nella diplomazia. La vittoria – se vittoria si può definire – dei giocatori ucraini nella rissa con quelli russi e i successivi contrasti interni tra gli stessi rappresentanti del club russo sembrano una versione in miniatura di quel che accade sul campo di battaglia da ormai diverse settimane, con le offensive russe prontamente respinte al mittente, l’esercito russo incapace di dialogare tra le sue parti e anzi sempre più soggetto a scontri interni, ammutinamenti e dissidi che minano la sua capacità bellica.