Provare a uscire dal coro pur restando popolare. Stiamo parlando di chi sceglie di lanciarsi nella produzione di un distillato, magari un gin visto che ancora resta la tendenza dominante (anche se in leggero calo), provando a creare prodotti sempre più identitari, distintivi di un territorio e di un’idea e con profili aromatici particolarmente selettivi. Nel panorama dei gin italiani ci sono diversi esempi di etichette che negli ultimi anni hanno provato a raccontare qualcosa della nostra vegetazione, delle nostre coste, della macchia mediterranea, del clima italiano, provando a offrire delle alternative alla labels mainstream che ancora dominano le vendite mondiali. È il caso di un progetto come quello di Ginepraio, 100% biologico e toscano, creato nel 2016 da Enzo Brini e Fabio Mascaretti, co-founders dell’azienda Levante Spirits.
Con l’intento di dare voce al territorio della propria regione, con le sue tradizioni ed eccellenze, la Toscana diventa il terreno di ispirazione di aromi e sapori caratteristici della gamma e anche del nome stesso. Ginepraio infatti riprende un’espressione tipica regionale “cacciarsi in un ginepraio” che significa mettersi in una situazione complicata. Alle due referenze oggi sul mercato, Ginepraio London Dry Gin e Ginepraio Navy Strength, arriva un terzo fratellino: Ginepraio Organic Mediterranean Dry Gin. Un anno e mezzo di lavoro, portato avanti a stretto contatto con Claudio Gaiaschi e il naso di Benedetta Tecchio di Podere Santa Bianca – brand toscano di eccellenza per la produzione di oli essenziali – per dare vita a un prodotto che esalti le fragranze della macchia mediterranea. Ecco perché i ginepri utilizzati sono tre – ginepraio della Valtiberina, del Chianti e della riviera maremmana – con gli oli estratti dalle botaniche mediterranee di Podere Santa Bianca: mandarino verde, arancia amara, foglie di limone, carota selvatica, lentisco, origano e maggiorana.
Una profumazione leggermente più secca, erbacea, meno floreale ma estremamente vegetale e autoctona.
Accanto alla tradizionale degustazione del prodotto in purezza, il brand ha scelto di lavorare a braccetto con la cucina. Per provare il prodotto in miscelazione e testare la sua duttilità anche in contesti di pairing e abbinamenti drink and food, che sempre di più animano i percorsi degustazione in ristoranti e cocktail bar.
Tutte le immagini sono di Ginepraio spirits – Studio Maigiu