In fondo questo museo traccia la storia del rapporto tra artigianato e industria che negli anni si è modificato, evoluto nel bene e nel male, ma che rimane un tema su cui riflettere se si vuole pensare al futuro della filiera manifatturiera italiana. Non va dimenticato che dietro Poltrona Frau c’è stato prima il fondo Charme Investments, che acquisisce il brand nel 2004 e lo cede nel 2014 al gruppo americano Haworth, attuale proprietario, posizionando il gruppo a livello internazionale. La rotta per i prossimi cento anni pare tracciata, sulla mappa alcune tappe paiono più che semplici parole, direi che sono colonne che si ergono per sostenere questo progetto globale: custodire, conservare, comunicare e valorizzare. Il tempo ci dirà se la strada intrapresa porterà ad una nuova torre da inserire nel grande museo.
20 Marzo 2023
L’intelligenza delle maniViaggio nella storia del design: dal territorio alle icone e i maestri del Made in Italy
Non un semplice museo d’impresa: il Poltrona Frau Museum di Tolentino, nelle Marche, nato da un progetto di Michele De Lucchi, parla di territorio, storia del design e di sfide ad alta velocità
Torri totemiche con montanti di legno, alte fino a otto metri e alternate in una danza architettonica; avvolte da garze teatrali, racchiudono pezzi d’archivio in un gioco di aperture e trasparenze che delinea un cammino magico in questa sorta di skyline formato museo. Siamo al Poltrona Frau Museum, il progetto di Michele De Lucchi, ideato e allestito in occasione del Centenario dalla nascita di Poltrona Frau nel 2012. Ma questo spazio va ben oltre il comune concetto di museo, intrecciando diverse storie, 110 anni di storie per la precisione, radicate nel territorio italiano, o meglio a Tolentino, nel complesso produttivo Poltrona Frau. Per creare uno spazio unico De Lucchi parte da tre elementi. Palco, attori, luce: un teatro culturale in cui immergersi per rivivere la storia della famiglia Frau, dal suo fondatore Renzo ai successivi protagonisti.
«L’intento era quello di creare uno spazio aperto al pubblico dove Poltrona Frau potesse condividere la storia del brand ma anche dell’abitare attraverso un territorio d’impresa ma non solo. Sulle pareti dell’ingresso l’elenco degli architetti che hanno lavorato con Poltrona Frau (230 i progetti realizzati, da Gio Ponti a Herzog & de Meuron) e accanto una distesa di talloncini di pelle formato post-it con tutte le nuance della valle che circonda la sede di Tolentino. Un racconto attraverso i colori che influenzano la creatività qui in azienda. I rossi della terra, i marroni delle montagne, i blu e verdi del mare e del cielo che riempiono lo sguardo di tutte le sfumature della valle del Chienti, terra di maestri conciai dove appunto nel 1962 approdò la famiglia Nazareno Gabrielli Brandi con l’acquisizione del marchio Poltrona Frau che aveva origini piemontesi.
Poltrona Frau nasce infatti a Torino nel 1912, ad opera di Renzo Frau. Dal 1962, con l’acquisizione da parte del gruppo Nazareno Gabrielli, l’azienda viene trasferita nelle Marche, a Tolentino. Sotto la guida del Presidente Franco Moschini, l’azienda collabora poi con i migliori designer e architetti italiani e internazionali. Un unicum nel settore del design per l’epoca che vedeva tutto il distretto del design concentrato in Brianza», racconta Eleonora Vissani, Training & Heritage Coordinator di Poltrona Frau.
«L’intelligenza delle mani», così la chiamano qui a Tolentino la maestria degli artigiani. «Nel museo ci sono alcuni video dove questa narrazione prende vita e porta il visitatore all’interno della produzione dove si vive l’esperienza del Made in Italy in diretta. Grazie anche alle parole-totem e a una sequenza di filmati. Le nove parole altro non sono che gli strumenti dell’azienda: l’ago curvo, i chiodini, il crine, la dima, il martello, la molla biconica. oggetti che negli anni si sono trasformati per consentire al meglio le plissettature, le cuciture, il fissaggio della pelle. I nove video sono invece racconti di gesti quotidiani: le fasi di lavorazione dei prodotti svelano trucchi e segreti dell’artigianato locale e la sua evoluzione attraverso le ultime tecnologie», spiega Eleonora. Ma torniamo alle nove torri: «Ciascuna ospita un pezzo emblematico del periodo, collocato su una pedana anch’essa fatta di un materiale elettivo per l’epoca e messo in luce da un lampadario d’antan. Ogni ventennio è poi circondato da una costellazione di altre icone, che riuniscono mobili scelti come interpreti dello spirito dei tempi. La mostra storica si completa con due sale, una dedicata ai grandi progetti contract realizzati con archistar internazionali (che annoverano nove Premi Pritzker) e l’altra all’Interiors in motion, ovvero agli interventi nel settore dei trasporti – treni, aerei, yacht, automobili. Ben cinquemila progetti realizzati in 38 anni!», conclude la nostra guida Eleonora.
Un percorso storico e commerciale quindi che vede coinvolti tutti i maggiori premi Pritzker, da Renzo Piano con le poltroncine per il Parco della Musica, a Gehry per la Walt disney Concert Hall, a Richard Meyer per il Getty Center, fino ad arrivare alla realizzazione degli interni di imbarcazioni, aerei, treni e bolidi fiammanti come la bellissima Ferrari California in esposizione con interni in pelle rossa rigorosamente Frau. Tutto racconta la magia di momenti indimenticabili come quando nel 1968 Luigi Missoni ideò il letto Lullaby diventando protagonista di celebri scatti fatte dalle guglie in piazza del Duomo a Milano; o il celebre divano ideato da Pierluigi Cerri negli anni Ottanta che posizionando una putrella alla base del divano stesso voleva marcare la profonda differenza di una borghesia di quegli anni seduta su un simbolo della realtà lavorativa metalmeccanica. Tra le celebrities esposte come non menzionare la poltrona Vanity Fair, chiamata anche la poltrona di topolino perché tanto amata da Walt Disney, o il divano che rimanda al modello classico dell’Inghilterra edoardiana, ripreso da Renzo Frau nel primo catalogo del 1912, col preciso intento di rifarsi ai divani e alle poltrone che popolavano in quegli anni i club e le country house inglesi.
Orari di apertura: dal martedì al venerdì: dalle 15.30 alle 19.30. Sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.
Indirizzo: Via Cristoforo Colombo 62029 Tolentino (MC).