Podere della gioventùVent’anni e un sogno. Di sostenibilità.

Giovanissimi, tenaci e preparati, due fratelli bolognesi portano avanti il loro progetto tra agroforestazione e produzioni pensate per tutelare la natura e la biodiversità

Foto da Podere 101

Tommaso Lenzi, 20 anni, studente di Tecnologie per il territorio e l’ambiente agro-forestale all’Università di Bologna, e Caterina, laureata in Design del prodotto industriale e poi in Furniture design al Politecnico di Milano, che di anni ne ha 24, sono due fratelli, un esempio di generazione Y e Z che sfugge completamente alla retorica di una gioventù sfiduciata e incerta, perché con la nascita di Podere 101, a gennaio del 2022, è iniziato il loro cammino verso un sogno di sostenibilità che richiede coraggio, passione, rispetto. E molta, molta pazienza.

Caterina e Tommaso Lenzi

Podere 101, a cui i due fratelli lavorano dal 2020, è un’oasi di natura di quattro ettari ad Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna, dove vivono con la loro famiglia e dove il nonno, oggi 88enne, fino a sei anni fa coltivava i suoi campi, seppur con un approccio all’agricoltura molto diverso da quello portato avanti da Tommaso.
Podere 101 è anche un insieme di progetti di biodiversità, nati da idee ben precise che hanno un denominatore comune – la sostenibilità e il rispetto per la natura – e il fine di tutelare e arricchire la biodiversità del territorio.

Come in un videogioco, in questo momento, i ragazzi stanno sbloccando i vari livelli, rappresentati dai campi, che, lasciati incolti per anni e impoveriti da tecniche di coltura intensiva, richiedono una riforestazione, un incremento di flora e quindi di fauna selvatica. L’agroforestazione è quindi il progetto cardine e quello che è iniziato subito perché richiede tempo. Consiste nella realizzazione di filari di alberi e siepi alternati a campi che, insieme alla rotazione dei pascoli, mira alla creazione di un ambiente ospitale per la fauna – selvatica e non – ripristinando la fertilità e quindi la biodiversità del suolo. Specie forestali, alberi da frutto e pascoli – oggi di galline e di pecore – coesistono influenzandosi positivamente a vicenda per la gestione del suolo e quella degli insetti impollinatori.

Da questa necessità di ricreazione di un agroecosistema resiliente è nato il progetto “Adotta un albero”: una rivoluzione verde che coinvolge l’intera comunità e di cui beneficia la collettività. È infatti possibile acquistare uno o più alberi a distanza, andare a piantarli al Podere – vivendo così a pieno l’Agroforest Experience – scegliere la specie da piantare – il gelso da frutto o selvatico, ottima fonte proteica come foraggio, il corniolo, il sambuco, la rosa canina e altre quindici specie autoctone e mellifere – e dargli un nome. In meno di un anno la call ha raggiunto il traguardo di 3.000 tra arbusti e alberi piantati.

Podere 101 è anche una nuova idea di allevamento, costituito da pollai mobili progettati, costruiti e messi a punto da Tommaso, che ruotano mensilmente sui campi del Podere delimitati da reti, anch’esse mobili. Questo permette agli animali di avere sempre pascoli freschi su cui razzolare e dove scegliere come e quanto nutrirsi – il benessere animale è una priorità – ma produce anche un impatto utile e vantaggioso per i terreni, con una funzione fertilizzante e di pulizia dei campi là dove sarebbe difficoltoso lavorarli.

Le galline ovaiole allevate sono quarantacinque di circa quindici razze diverse, tra cui la Marans dalla Francia, che depone uova color cioccolato, la Padovana e l’Araucana, dalle uova azzurre. Sono loro le produttrici delle uova arcobaleno da galline felici al pascolo, vendute in scatole da sei oggi soprattutto alla comunità locale e limitrofa al Podere, che le ordina di settimana in settimana.

Altro elemento fondamentale dei progetti di biodiversità sono le api del Podere. Ad Anzola ci sono arnie che ospitano piccole famiglie a scopo riproduttivo, che con l’impollinazione contribuiscono al mantenimento della biodiversità e la produttività delle colture, mentre le api che si occupano della produzione del miele si trovano in collina a San Lorenzo in Collina. Il miele di tiglio, di millefiori e di acacia viene lavorato nel laboratorio del Podere, poi venduto in loco e in alcune piccole realtà della città di Bologna.

Podere 101, per tutti i suoi progetti rispetta la filosofia del fai-da-te e dell’utilizzo di materiali preferibilmente riciclati per la costruzione di accessori per le arnie, nidi artificiali per gli uccelli, ripari per gli insetti impollinatori oltre che per i pollai mobili. Un’idea di ridotto impatto sull’ambiente che viene portata avanti anche nella scelta dei packaging, riciclabili.
Il sogno di Tommaso e Caterina sottolinea il valore del tempo, risorsa necessaria per una natura che stanno curando, giorno dopo giorno. È il tempo che porta con sé la pazienza necessaria per dare la giusta forma a tutte le cose. Nel frattempo, stanno già mettendo in cantiere la costituzione di una Comunità che Supporta l’Agricoltura (CSA) – un progetto finalizzato all’autoproduzione di cibo sano, locale e sostenibile che abbatte gli sprechi e porta a una modifica degli stili di vita, delle modalità di consumo e di produzione seguendo principi di autorganizzazione non gerarchica e di solidarietà – e progetti didattici all’interno del Podere.