Ho attraversata tutta la cittàTrieste e le influenze gastronomiche mitteleuropee

Una città dal fascino intramontabile da girare anche a piedi, prevedendo alcune tra le migliori pause di ristoro

Foto di Nikola Ristivojević su Unsplash

Trieste si visita per la sua architettura, i suoi monumenti e la sua gastronomia. Dall’universo austroungarico arrivano i buffet, locali caratteristici che non si trovano in altre parti d’Italia. Propongono una cucina semplice: dalla caldaia escono bolliti, salsicce e crauti, accompagnati da patate in tecia (con cipolla e pancetta). Per gli amanti delle zuppe si consiglia la jota, minestra di crauti e fagioli. Per uno spuntino veloce invece il panino con prosciutto cotto di Trieste – anche questo irreperibile fuori città – cren grattugiato e senape. Alcuni tra i buffet più noti sono Da Giovanni, Buffet Da Pepi e Buffet Marascutti, tutti in centro.

Suban si trova invece in collina. Fa parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia. All’interno l’ambientazione è tradizionale, con uso abbondante di legno; in stagione si può mangiare all’aperto, sotto un piacevole pergolato. La cucina risente anche in questo caso degli influssi mittleeuropei. Si può ad esempio iniziare con lo strudel di formaggi per poi passare ai fusi istriani (pasta fresca) con spezzatino di gallina o ancora al gulasch, per chi preferisce i secondi, mentre per dessert sono da provare le palacinke, tradizionali crêpes dolci di origine ungherese.

Per chi non cerca necessariamente piatti caratteristici, a Trieste si mangia dell’ottimo pesce. Dalla cucina dell’Hostaria Malcanton, a pochi passi dalla magnifica Piazza Unità d’Italia, esce una fragrante frittura. Nell’attesa, baccalà mantecato e saor.

Per quanto riguarda i dolci consigliamo di gustarli nelle pasticcerie e caffè storici disseminati in città. La bomboniera, pasticceria di tradizione austro-ungarica risalente al 1836, propone dolci tipici triestini, al Caffè degli specchi, nella suggestiva piazza dell’Unità d’Italia, si trova un’ampia offerta di pasticceria moderna mentre per il Caffè Tommaseo, il locale più antico di Trieste (dal 1830), è stata creata una linea di pasticceria ancora diversa: ogni locale quindi soddisfa gusti e preferenze differenti. I tre locali fanno parte del gruppo Peratoner e vi si possono acquistare i prodotti di cioccolateria fino a qualche tempo fa disponibili solo nella casa madre sotto i portici di Pordenone.

Il Caffè San Marco esce dal coro con una proposta meno omologata: meta ideale dopo la visita alla sinagoga, per una pausa a base di strudel e per girovagare nell’attigua libreria.

Per chi invece predilige una pasticceria moderna suggeriamo Harry’s, parte del brand nato a Venezia da Arrigo Cipriani, che a Trieste comprende anche un ristorante stellato, un bistrot e un bar. La torta Barcolana, omaggio alla regata velica che si svolge in città, è una vera bomba: bavarese alla nocciola con cuore cremoso di cioccolato fondente, un fondo croccante profumato al caffè, il tutto ricoperto da una glassa lucida al cioccolato.

Infine, per gli amanti del gelato Zampolli offre un’ampia scelta di gusti. Oltre ai classici – creme e frutta – si possono assaggiare proposte più originali come la crostata alla pesca.