Presunta legittimitàIl problema della giustizia italiana non è nelle (poche o molte) mele marce tra i togati

Le storture della magistratura non sono dovute al numero di mariuoli tra i suoi rappresentanti, ma al fatto che un potere giudiziario deviato si sia ormai costituito in una realtà eversiva assolta da qualsiasi controllo

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Non si correggono in modo efficace, e in realtà in nessun modo, le storture della giurisdizione di questo Paese se si continua a credere e a far credere che esse si producano episodicamente per responsabilità di qualche arbitrio individuale, insomma per la presenza dei pochi frutti marci che basta individuare e rimuovere per restituire al bigoncio giudiziario l’incontaminazione naturale.

Per quest’idea, il problema della giustizia italiana ammonta al numero di mariuoli togati che tocca registrare, e il problema si risolve appunto prevenendo quando si può e sanzionando quando si deve quei fenomeni di singolare malversazione.

Ma non sta nella presenza né nel lavorìo di quelle personali scostumatezze il problema della nostra giustizia, che è invece costituzionale e non pesca affatto nell’occasionale bacino di illecito in cui effettivamente può sguazzare qualche rappresentante del potere giudiziario.

Il problema è altrove: è nella ormai avvenuta costituzione della magistratura in una agenzia di potere deviato, una realtà assolta da qualsiasi controllo e ormai stabilmente interposta tra i poteri legittimi che essa sottopone alla propria interferenza, alla propria minaccia, al proprio ricatto, in buona sostanza al proprio tentativo di sostituirvisi nell’ostentazione delle braccia allargate davanti alle inefficienze e ai ritardi del sistema democratico e rappresentativo.

Il fatto che questo costituzionalizzarsi del carattere sostanzialmente eversivo del potere giudiziario non coinvolga gli intendimenti della maggioranza dei magistrati non dice proprio nulla, giusto come non prova niente la circostanza che le finalità golpiste siano estranee al reggimento assoldato per attuarle.

È nel profilo presunto legittimo del potere giudiziario il problema della giustizia italiana: non nello sfregio di qualche arbitrio impomatato, facile da giustificare e anzi capace di nobilitarlo come una cicatrice sulla purezza di un viso incolpevole.

È nella pretesa legittimità del potere giudiziario deviato il disastro della giustizia di questo Paese: non nelle deviazioni da mattinale.

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