«Le atrocità avvenute in Ucraina, sono il risultato delle decisioni della leadership russa, ma sfortunatamente i tribunali penali internazionali non hanno potere su questi crimini: è per questo che portiamo avanti l’idea di creare un tribunale speciale per giudicare questa feroce aggressione». A dirlo è l’avvocato Oleksandra Matviichuk, premio Nobel per la Pace 2022, durante l’incontro “L’Europa presente”, evento organizzato dalla vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno con l’Ufficio in Italia del Parlamento Ue e Linkiesta, per parlare del ruolo delle istituzioni europee nel mondo tra conflitti, democrazia e diritti umani.
Negli spazi della Fondazione Foqus di Napoli, Matviichuk è intervenuta durante il panel “Da Ventotene a Kyiv. L’Europa nel mondo tra conflitti, democrazia e diritti umani”, al suo fianco Yuliia Paievska – premio Sakharov per la libertà di pensiero 2022 del Parlamento europeo, che ha portato la sua testimonianza di paramedico in prima linea al fronte di Mariupol e catturata dai russi durante l’assedio alla città – e Sviatlana Tsikhanouskaya, premio Sakharov per la libertà di pensiero 2020 del Parlamento europeo. Poi, ancora, la giornalista e analista politica Lucia Annunziata, Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, Yaryna Grusha, che cura Slava Evropi (il quotidiano che spiega l’Unione europea agli ucraini, in cirillco). Il panel è stato moderato dal direttore de Linkiesta Christian Rocca. «L’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea è urgente, perché la battaglia che stanno combattendo è anche la nostra», ha detto Rocca.
Prima dell’intervento degli ospiti è stato trasmesso il messaggio della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che in perfetto italiano ha ricordato come «l’attuale guerra in Ucraina riguarda tutti noi europei», perché «è una diretta minaccia al nostro modello democratico». Sono seguiti i saluti del rappresentante diplomatico Maksym Kovalenko, Console Generale dell’Ucraina a Napoli. Infine, Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, ha ricordato che: «L’Ue non avrà mai l’ipocrisia di chiamare la resa dell’Ucraina una pace, perché una pace giusta è l’unica che può evitarci altre guerre».
Secondo la vicepresidente Pina Picierno, «l’Europa è uno spazio di libertà e di diritti condivisi conquistati dopo la dittatura nazifascista, ecco perché difendere la libertà degli ucraini significa anche difendere i nostri valori». Anche Sviatlana Tsikhanouskaya, con il suo intervento, ha voluto portare l’attenzione sulla «grande responsabilità dell’Unione europea per il futuro della libertà di tutti gli europei», infatti ha ricordato che anche «molti cittadini bielorussi guardano a Bruxelles con la speranza di un futuro migliore, fatto di pace prosperità e rispetto per ogni vita umana».
Per Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, «c’è in gioco anche il tema della sicurezza europea». Secondo l’ex ministro della Difesa, infatti «l’aggressione russa non solo mette in discussione la sovranità del popolo ucraino, ma sfida apertamente lo spazio pacifico realizzato dall’Unione europea nel corso di quasi un secolo».
«È in atto una battaglia anche nel campo mediatico – ha detto Yaryna Grusha durante il suo intervento –, un campo in cui i preconcetti della propaganda russa penetrano in ogni dove. È per questo che con il nostro quotidiano, Slava Evropi, cerchiamo di avvicinare l’Ucraina all’Europa».
Prima c’era stato il panel intitolato “È il tempo del Sud. Le autonomie e gli attori sociali al tempo di Next Generation e delle riforme”, in cui sono intervenuti i principali rappresentanti delle istituzioni campane e napoletane. Al centro della discussione le principali criticità nella gestione dei fondi del Pnrr da parte dell’attuale governo guidato da Giorgia Meloni, specie per quanto riguarda i progetti che nel Sud Italia.
Successivamente, invece, si è tenuta un’ultima tavola rotonda, “Le parole dell’Europa. Istruzione, cultura e informazione per l’Unione che verrà”, moderato dalla giornalista Daniela Preziosi, a cui hanno partecipato lo scrittore Maurizio De Giovanni, Rachele Furfaro (presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Foqus) e Pegah Moshir Pour (attivista per i diritti umani). In conclusione dell’evento c’è stato anche lo spazio per due momenti artistici. L’esibizione Behind the Wall (Solo for Ucraina) – interpretata dalla ballerina Eliana Bologna e coreografata da Marcello Carini e Alessandro Ienzi della compagnia Raizes Teatro – e il concerto del pianista italo-turco, Francesco Emre Taskajali.