L’Italia continua a detenere il record di Neet, i giovani under 35 che non studiano e non lavorano. Lo dicono gli ultimi dati di Eurostat: i ragazzi italiani inattivi sono il 17,7%, il tasso più alto tra i ventisette Paesi europei. A un certo punto del percorso, per 3 milioni di giovani italiani, qualcosa si inceppa. Alcuni, scoraggiati sulle prospettive future, abbandonano gli studi senza avere un progetto. Altri, non trovando lavoro, smettono anche di cercarlo.
«Supportare i ragazzi e le ragazze nell’avere una percezione più chiara dell’applicabilità dei propri studi e aiutarli a sviluppare le competenze più richieste dal mercato del lavoro è fondamentale per contrastare questi fenomeni», spiega Lidia Molinari, People Advisor Director di Adecco Italia.
Con questo obiettivo, attraverso diversi progetti Education che mirano al dialogo tra scuole e aziende, come TecnicaMente (giunto alla decima edizione), Job Talks e Sector Challenge, Adecco punta ad assumere, nel 2023, almeno 500 ragazzi e ragazze con contratto a tempo indeterminato. «Sono attività», prosegue Molinari, «che hanno lo scopo di rendere gli studenti più consapevoli della domanda del mercato, orientandoli anche nella scelta del lavoro che svolgeranno».
Le assunzioni, che avverranno in gran parte attraverso contratti di apprendistato, riguardano diverse aree del Paese, da Nord a Sud, nei settori metalmeccanico, telecomunicazioni (in particolare per la creazione delle infrastrutture per la fibra ottica), navale, del turismo e della ristorazione. Ovvero i mercati che oggi riscontrano maggiori difficoltà nella ricerca di personale.
«Lo scopo dei progetti Education di Adecco è quello di creare un dialogo solido fra il mondo della formazione e il mercato del lavoro, per contrastare lo skill mismatch», spiega Lidia Molinari. «Le iniziative che organizziamo, facendo incontrare aziende e studenti, permettono ai ragazzi e alle ragazze di conoscere le opportunità del mercato, consentendo loro di capire nel concreto non solo le aree in cui potrebbero lavorare, ma anche le posizioni specifiche che potrebbero ricoprire. Spesso, infatti, manca una conoscenza reale riguardo i ruoli effettivi che i differenti settori richiedono».
Le attività messe in campo da Adecco prevedono sia momenti di formazione su come approcciare il mondo del lavoro, sia simulazioni dei processi di selezione. Ma anche veri e propri contest in cui gli studenti di sfidano con progetti da presentare alle aziende, con la possibilità di arrivare a un vero e proprio inserimento professionale.
Questi progetti supportano tutti gli attori coinvolti: gli studenti, rendendoli maggiormente consapevoli del mondo del lavoro e migliorando le loro competenze; le aziende, perché sostenute nelle attività di ricerca e assunzione; e le scuole, perché si aprono così al mondo esterno e diventano più attrattive.
Conoscere il mercato, migliorare le proprie competenze, capire di poter realizzare le proprie aspirazioni e trovare un lavoro, una volta finiti gli studi, sono tutti fattori che aiutano a ridurre lo skill mismatch, contrastando la possibilità di diventare Neet. «Spesso manca una comunicazione efficace tra il mondo della scuola e quello delle aziende», dice Molinari. «Con i suoi progetti, Adecco crea dei ponti per far incontrare questi due mondi. Ciò può aiutare i giovani a individuare il sogno da raggiungere: un incentivo concreto a non scoraggiarsi e a non abbandonare il proprio percorso di studi».