Che sia per l’aperitivo dopo lavoro per chi è in città e ancora vede le ferie col binocolo, oppure per brindare in riva al mare al meritato riposo, la scelta del cocktail estivo da consumare è fondamentale per trovare un po’ di sollievo dall’afa.
Gli appassionati di drink sanno bene che la corretta miscela può contribuire a rendere più leggera la serata, oppure ad appesantirla se la scelta ricade su cocktail molto strutturati e dall’alta percentuale alcolica. Grazie ai consigli del mixologist Francesco Bonazzi, socio di Farmily Group, chi vuole bere bene e in modo consapevole può scegliere i drink migliori per le serate estive più calde.
Scegliere il low alcol
Caldo e alcol non vanno molto d’accordo. Quest’ultimo provoca infatti un effetto diretto sulla termoregolazione del corpo: fin dai primi sorsi si verifica un fenomeno di vasodilatazione cutanea che aumenta il flusso sanguigno e dona un’iniziale sensazione di calore. Anche se il fenomeno è breve, perché seguito da una rapida dispersione, influisce sulla percezione dell’afa in modo poco piacevole.
«Per l’estate e, in generale, per bere in modo consapevole ed evitare di esagerare, consiglio drink che non abbiano una grande carica alcolica», racconta Bonazzi. «Restare su basse gradazioni e allungare in modo considerevole il distillato è un ottimo modo per bere con gusto (e bene) durante le giornate più calde».
L’opzione analcolica
Il lancio sul mercato di numerosi distillati analcolici e la richiesta sempre maggiore di bevute senza alcol, proveniente specialmente dalle nuove generazioni, ha dato un’accelerata alla miscelazione di drink alcohol free. Nei migliori cocktail bar internazionali, queste miscele si presentano visivamente come quelle alcoliche e hanno una piacevole complessità di gusto che difficilmente fa rimpiangere la mancanza di gradi alcolici. «Spesso leggendo la drink list è difficile capire la ricetta di un cocktail, quindi è importante chiedere al bartender, oppure parlare con il personale di sala, informandosi su ingredienti e preparazioni», spiega Francesco Bonazzi.
«Nei drink analcolici si fa grande uso di frutta ed è bene stare lontani dagli sciroppi industriali che, contenendo una parte zuccherina importante, vanno ad appesantire la bevuta. Attenzione quindi alle miscele che contengono frutti molto particolari o fuori stagione, perché potrebbero avere al loro interno questi sciroppi». Meglio infatti prediligere drink a base di frutta fresca e agrumi spremuti sul momento, per dare un tocco naturale alla miscela.
A tutto highball
«Il drink dell’estate è il Paloma, classico messicano a base tequila, succo di lime e soda al pompelmo rosa», svela il mixologist. «Il cocktail ha tutte le caratteristiche per essere ordinato in estate: la crusta di sale che dona una sensazione rinfrescante, una buona parte acida che va a integrare sali minerali, pompelmo come allungante che dà molto liquido al corpo e vitamina C». Si tratta di una miscela che fa parte dei cosiddetti highball, serviti nell’omonimo bicchiere alto, caratterizzati da un servizio con ghiaccio e da un grado alcolico tendenzialmente basso. Detti anche long drink, contengono una base di distillato e una bevanda a cui spetta il compito di diluire la miscela, tendenzialmente gassata, in rapporto 2:3.
«Le basi alcoliche di gin e tequila vanno per la maggiore, ma chi cerca ancora più gusto all’interno del drink e vuole sentire bene il distillato, può optare per un whisky highball, magari scegliendo un blended scotch che dia un po’ di carattere al di là degli ingredienti», continua Bonazzi. «Si può anche restare sul classico gin tonic e provare i tanti distillati di ginepro che in Italia stanno vivendo un nuovo Rinascimento, con botaniche legate ai territori di produzione. Ce ne sono di molto sapidi, fruttati, oppure agrumati e freschi come quelli liguri, che addirittura hanno note balsamiche di basilico al loro interno. Assaggiarne diversi è un modo per scoprire in che direzione sta andando la distillazione in Italia».
L’importanza della soda
Elemento fondamentale dei long drink sono proprio le sode. «Oggi ne esistono tantissime versioni aromatizzate con gusti particolari, come ananas o ciliegia, o ai profumi mediterranei. Facili da preparare anche al momento, con l’aiuto di strumenti come il SodaStream, partono da basi di acque insaporite con erbe aromatiche, cetriolo e lemongrass: ingredienti ideali per il periodo estivo, dal potere rinfrescante», racconta il bartender.
«Quest’anno in molti stanno utilizzando anche le fette dell’anguria, mantenendo la parte della buccia che va a ricordare un po’ il cetriolo ma dà una freschezza più fruttata. In alternativa, si può usare anche l’acqua naturale, seguendo un’antica ricetta con cui venivano realizzati i cocktail sour prima dello shaker. Si metteva una percentuale di acqua all’interno del drink, circa 30 millilitri su 50 millilitri di alcol, e con un pezzo di ghiaccio si andava a mescolare. L’acqua serviva sia ad aromatizzare che a smorzare un po’ il sentore dell’alcol e veniva unita poi a limone e zucchero».
Zenzero, l’ingrediente dell’estate
A lungo di tendenza in mixology, lo zenzero resta uno degli ingredienti più rinfrescanti e vitaminici, ideale per le ricette dei cocktail estivi. «Il mio consiglio è quello di non fermarsi al Moscow Mule, ma cercare di esplorare altri cocktail che impiegano questa materia prima dal piacevole gusto speziato» conclude il mixologist.
Gli amanti dello scotch possono quindi optare per un Penicillin, che unisce succo di limone a uno sciroppo home made di miele e zenzero. Chi passa da Milano, invece, non può perdersi il Gin Zen, cocktail leggendario di Edoardo Nono, proprietario del Rita Cocktails, preparato pestando lo zenzero insieme a un po’ di zucchero direttamente nel bicchiere e unendo gin, succo di lime fresco e sciroppo di lime fatto in casa.
Andare sul classico
Se l’alta mixology sta abituando i clienti a cocktail perfetti e minimali, chiarificati e serviti con grandi cubi di ghiaccio trasparente, chi è in riva al mare può concedersi anche un piccolo sgarro. «Un cocco appena aperto in spiaggia con un po’ di rum ha ancora il suo perché», confessa Bonazzi. «È uno di quei drink semplici che danno tanta soddisfazione, specialmente per rilassarsi in ferie».