Sapori elleniciDieci consigli più uno per gustarsi Symi

L’isoletta accanto alla più grande Rodi è anche un luogo gastronomico, dove godersi pranzi e cene vista mare senza mai dimenticare che è spesso l’entroterra a fare da padrone a tavola

Vento, sole, salsedine. Gamberetti minuscoli, retsina, yogurt e dolmades. Acqua trasparente, pini e rocce, mare come protagonista della vita quotidiana. Con un caffè frappé in mano, rigorosamente con sugar and milk, ecco una panoramica discretamente esaustiva delle cose che non potete non fare una volta sbarcati a Symi, presepe mediterraneo accanto a Rodi, dove la parola d’ordine è una sola: relax. 

Tholos
Arula è qui dalla fine degli anni ’80, e la sua famiglia gestisce questo ristorante che più pieds dans l’eau di così solo in barca. Cucina casalinga fatta alla perfezione, sapori locali semplici e immediati, tavolini con tovaglie bianche e lanterne che pendono dagli alberi che ombreggiano i vostri pasti. Tanto pesce, tanta capra, verdure come se non ci fosse un domani, ovviamente piattoni di gamberetti di Symi, specialità locale molto amata. Tutto buono, tutto giusto. Con la vista più romantica della città. A fine cena, watermelon in omaggio, e se fate i bravi anche yogurt con miele, prodotto da loro. Prenotate con anticipo, specificando first line. 

Dafnes
La spiaggia di Toli non è la più bella dell’isola, ma questa taverna merita il viaggio perché qui una famiglia greca da generazioni sta tenendo alta la cucina tradizionale locale, con formaggi, capre, verdure autoprodotte che diventano piatti di una bontà disarmante. Nessuna sovrastruttura, nessuna pretesa se non di farvi mangiare le cose buone di casa, fatte bene e con i prodotti più buoni e autentici. Non sono aperti a cena, a parte rare eccezioni. Se incrociate l’eccezione, sarà il tramonto più buono e bello dell’estate.

Nanou
La spiaggia più fotografata dell’isola si raggiunge solo in barca, con mezz’ora di mare e qualche spruzzo di troppo tra i capelli. Una volta qui, mare cristallino (no, qui non è una frase fatta), sdraio a 3 euro al giorno e una piccola taverna dove annoiarsi a furia di insalata greca, calamaro grigliato e pane all’aglio. Grecia pura.

Caffè frappé
Il baretto di Nimborio è il luogo ideale per una birra al tramonto, ma anche per un caffè frappé defaticante dopo la scarpinata che serve ad arrivare fino a questa baia riparata, costellata di casette a pelo d’acqua, con il mare quasi sempre calmo dove ripararsi se c’è Meltemi. Che cos’è il caffè frappé? Caffè in polvere frullato così che diventi spumoso a cui i greci aggiungono quantità imbarazzanti di ghiaccio, latte e tanto zucchero. Provoca assuefazione.

Imbarco immediato
Le spiagge più belle si raggiungono in barca, con diverse partenze e diversi recuperi durante il giorno. La più vicina a Gialos, la città più importante dell’isola, è quella più confortevole, e costosa. Poi c’è quella di Pedi, e subito dopo la meravigliosa e ostile San Giorgio. Nessun genere di conforto, nessun ombrellone, solo una piccola chiesetta bianchissima e con la croce azzurra, qualche rado pino dove trovare riparo e il mare più bello del mondo da godersi prima che arrivino le barche. Per sentirsi Robinson Crusoe, è il posto perfetto. Astenersi pelli molto chiare.

Ortodossi
Vi stupirete per la quantità di chiese disseminate su tutta l’isola. Sono un numero imprecisato, ma ce ne sono alcune che meritano una visita speciale. Di sicuro la merita Panormitis, uno dei più grandi monasteri ortodossi, meta di grandi pellegrinaggi. La visita è particolarmente suggestiva soprattutto la domenica mattina, in occasione delle celebrazioni della messa che diventano l’occasione di scoprire il culto ma anche di gustare i dolcetti che vengono distribuiti alla fine. Se vi piacciono particolarmente, si possono comprare nel piccolo forno a sinistra del monastero. Miele, sesamo, e benedizioni inclusi.

Marathounda
Tornando dalla messa, passaggio obbligato in questa spiaggia poco frequentata ma dall’indubbio fascino. Se riuscite a prescindere dal ciarpame che (purtroppo) caratterizza la strada strerrata di accesso, una volta arrivati alla barchetta azzurra capirete che ne è valsa la pena. Un concentrato di caprette sui ciottoli che digradano piano dal verde smeraldo al blu cobalto. Anche qui c’è una piccola taverna, e se fate gli occhi dolci a Dimitri che vi porta le sdraio avrete il tavolo vista mare e il pesce appena pescato da gustare alla griglia. Perché, c’è forse un altro modo?

Ouzo che ti passa
Al centro del porto c’è il bar del paese, quello dove ci si scambiano informazioni e si fa salotto, dove si scopre chi affitta case e negozi, dove ci si incontra e dove si guarda chi arriva e chi parte. Un gioviale signore parla mille lingue e intuisce al primo sguardo da dove venite e cosa volete. La mattina caffè, il pomeriggio ouzo, il liquore locale all’anice che si beve ghiacciato e allungato con acqua. La sera chissà, vediamo come va la serata. 

Il giardino segreto
Ad un certo punto della storia di Symi questo ristorantino inerpicato sulla collina dietro la cittadina di Gialos è assurto alle cronache internazionali perché una critica gastronomica americana ha deciso fosse il più bel ristorante con giardino al mondo. Magari non sarà proprio così, ma di sicuro arrampicarsi fin quassù e gustare le specialità locali all’ombra di mille piante, e su tavolini precariamente inseriti nella fitta vegetazione sarà un’esperienza che racconterete al ritorno.

Kalistrata
Un tempo la “strada bella” di Gialos, oggi testimonianza di un radioso passato un po’ decadente, è l’attività fisica perfetta per smaltire gli eccessi gastronomici, vista la pendenza e l’altezza dei gradini di pietra. Armatevi di pazienza, di fiato e di un fazzoletto per detergervi il sudore ma affrontatela, magari al tramonto o subito dopo. Vi premierà la vista, ma anche le delizie che potrete gustare nel ristorante più tipico dell’isola, Georgio e Maria (astenersi appassionati di HACCP), o il nuovo Kali Strata, con terrazza e vista mozzafiato, vento permettendo, e cucina leggermente più creativa del consueto. Pita home made da premio, abbinata a tzatziki con quantità d’aglio invereconde, formaggio piccante e ottimo hummus. 

Tsati bar
Ha studiato con i più grandi bartender della Grecia, e si vede. In più, il suo localino coloratissimo e accogliente, con le sedie in ferro battuto e i cuscini in tessuto locale, è perfetto per iniziare o terminare la serata a suon di cocktail. Servizio appassionato, vista straordinaria sulla baia, atmosfera rilassata, clientela internazionale. L’unico tocco glamour che l’isola si vuole permettere. Tutto il resto è noia. Bella. 

NB Rischio il divorzio per pubblicare quest’articolo: mio marito non vuole che condivida questi indirizzi perché sostiene siano privati. Io mi prendo il rischio, ma voi usateli con parsimonia, e rispettate la dolente calma che qui si respira, lasciando fretta, pretese, bisogni secondari fuori da qui. Symi ve ne sarà grata, e anche noi. 

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