La piazza come momento di ritrovo. Non è l’agorà, perché Milano di piazze ne ha tante e con infinite caratteristiche: piazza Duomo è quella delle grandi manifestazioni, religiose, politiche culturali, piazza Sempione è diventa simbolo della movida giovanile. Giusto per citarne due simboliche.
Piazza Erculea, un rettangolo perfetto tra corso di Porta Romana e corso Italia, non ha la storia delle grandi piazze della città. Nacque infatti nel dopoguerra dall’ampliamento drastico di via Rugabella in seguito ai bombardamenti che praticamente distrussero l’Oratorio di Santo Stefano in Rugabella e i palazzi Borromeo e Sfondrati.
Dal 1949 la piazza ha ospitato il Cinema Corallo che con alterne fortune rimase aperto fino agli anni Ottanta (alla chiusura si chiamava Adria Rugabella) prima di far posto a una banca. Uno spazio tranquillo senza particolare personalità, incastrato tra moderni condomini, completamente rinnovato con la realizzazione di un parcheggio sotterraneo.
Nel 2018 quando ha aperto Exit Gastronomia Urbana qualche residente ha storto il naso, timoroso che la sonnolenta tranquillità potesse risentirne. Exit, per chi non lo sapesse, è un chiosco che fa capo all’equipe di Mathias Perdomo, Simon Press, Thomas Piras, quelli dello stellato Contraste, e Stefano Scaroni che dopo Gastronomia Urbana hanno aperto poco lontano Exit Pastificio e ora uno spazio anche a Forte dei Marmi con Exit Spiaggia.
La formula è quella del bistrot, vagamente alla francese, dove questo concept ha preso forma: tanti piccoli piatti molto curati da accompagnare a un cocktail o a un eccellente calice. Il chiosco ricorda un po’ un chiringuito, nella bella stagione ci si può accomodare all’aperto.
Piazza Erculea, che rimane tale per la toponomastica, ora si chiama Big Love Square, vestendo così il claim, “Big Love”, che fa parte della comunicazione di Mini. Un incontro casuale tra Stefano Scaroni, co-founder di Exit, e Federica Manzoni, head di Mini Italia, fu galeotto per questa collaborazione che naturalmente non cambia nulla nel format della Gastronomia Urbana, ma dà al marchio di Bmw Group la possibilità di usufruire di uno spazio per incontri dedicati alla community delle persone che si riconoscono nella filosofia Mini.
Il lancio della partnership è stato celebrato con il primo di una serie di eventi che riprenderanno dopo l’estate, “Mini Big Love for Young Talent”, dove sono intervenuti rappresentanti di realtà con cui c’è una collaborazione consolidata, come l’Istituto Europeo del Design o la School of Sustainability di Mario Cuccinella, ma il primo intervento è stato quello di Lara Gilmore, moglie di Massimo Bottura, nel ruolo di direttrice di Tortellante, il laboratorio terapeutico riabilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano.
Il pubblico della serata scelto da Mini ed Exit non era sicuramente composto da esperti attenti del mondo foodie. Sono rimasti incantati dal racconto del Tortellante, evidentemente sconosciuto ai più. A volte diamo per scontate conoscenze che non sono così diffuse. «Collaboriamo sui progetti sustainability di Massimo Bottura sin dal 2019», racconta a Gastronomika Roberto Olivi, direttore relazioni istituzionali e comunicazione di Bmw Group, «siamo partner di Tortellante a abbiamo sostenuto il progetto del podcast “La Rivoluzione tranquilla” di Chora Media, dove Enrico Brizzi racconta l’esperienza del laboratorio».
Bmw group ha diverse collaborazioni con chef come Andrea Berton, Gianfranco Pascucci, Carlo Cracco, la famiglia Cerea, senza dimenticare l’applicazione “I Foodies” (scaricabile da tutti gli store) che con geo-localizzazione suggerisce ristoranti e aziende agricole in tutta Italia. Negli anni sono cambiati gli amministratori delegati, ma questo interesse verso il mondo dell’enogastronomia non si è affievolito.
«Io sono americana» ha raccontato Lara Gilmore con il suo classico accento made in Usa, «quando ho conosciuto Massimo ha cominciato subito a parlarmi dei tortellini. Con questo progetto, legato a quella che io chiamo abilità speciale di nostro figlio Charlie, abbiamo realizzato un progetto straordinario. Con amore e la pazienza le rezdore modenesi hanno insegnato a modellare i tortellini, che sono un piccolo gioiello di manualità. Abbiamo regalato un’abilità a una comunità disabili, Charlie è molto più bravo di me a fare i tortellini. Oggi Tortellante ne produce 150 chili alla settimana».
Dopo questa prima, l’autunno prevede già altri sei appuntamenti che occuperanno Big Love Square e si concluderanno, naturalmente, con un superlativo aperitivo Exit.