Lo ammetto: ho delle preclusioni per alcuni tipi di ristoranti. Ma Valerio, ieri sera, mi ha fatto cambiare idea.
Ristorante “da battaglia” in Brera. Posto che mai mai mai avrei scelto. Ma con gli amici, si sa, val la pena mollare gli ormeggi e lasciare che il flusso porti dove deve.
Turisti, tavolini colmi, tanti coperti e menu standardizzato sul milanese tradizionale. Prezzi milanesi, settimana della moda. Una combinazione che potrebbe risultare ferale. Non importa: sediamoci.
Sorrisi, dinamismo, bella energia: lo ammetto, non mi aspettavo questa accoglienza.
Ordiniamo, il vino arriva subito, servito bene, nessuna affettazione, ma tutto va come deve: non succede sempre, non succede altrove, dove ti aspetteresti che capitasse.
Chiacchieriamo, intorno a noi tavoli che ruotano, un bel movimento ma tutto ordinato. Le persone sembrano felici di essere lì, sia quelli seduti ai tavoli sia quelli che lavorano.
È passato un quarto d’ora, Valerio arriva con un tagliere con grana e salame: «Scusatemi: c’è stato un problema con il computer della cucina, la vostra comanda non è partita. La stiamo facendo adesso, scusate ancora».
Non ce ne siamo accorti noi: se ne è accorto lui.
Sì: è un disservizio. No, non siamo per nulla turbati: anzi! Dopo sette minuti netti Valerio torna con i nostri piatti, si scusa ancora. Siamo appagati e felici, mangiamo bene.
Prendiamo un caffè e un mirto, finiamo di chiacchierare. Paghiamo e Valerio dice «Ovviamente caffè e amaro li abbiamo offerti». Ovviamente, già.
La morale? I pregiudizi vanno scardinati. I locali per turisti non sempre sono il peggio possibile. I sorrisi si sprecavano, e hanno fatto la metà del valore di questo posto. Probabilmente anche le mance. La gentilezza, l’entusiasmo, erano di casa. Vuoi vedere che quello che stiamo cercando nei locali fighetti milanesi lo troviamo nei posti dove meno ce l’aspetteremmo?
Di sicuro, se avessimo un locale, Valerio lo vorremmo con noi in sala. Siamo nel mondo in cui dobbiamo stupirci della professionalità, della buona educazione e del sorriso? Ebbene sì. Sono ormai un’eccezione: quella che speriamo torni la normalità l’abbiamo trovata in un ristorante per turisti, nel quartiere più turistico, in una serata d’inferno.