Dopo TsiprasIl nuovo leader della sinistra greca arriva dagli States

Il trentacinquenne Stefanos Kasselakis, con un passato lavorativo alla Goldman Sachs, ha vinto a sorpresa le primarie di Syriza. La base è divisa: estraneo alla tradizione o risposta al nuovo corso conservatore del premier Mitsotakis?

Il nuovo leader di Syriza, Stefanos Kasselakis
Il nuovo leader di Syriza, Stefanos Kasselakis, con Alexis Tsipras (foto da X/@skasselakis)

Stefanos Kasselakis è il nuovo leader di Syriza, il movimento della sinistra radicale greca già guidato da Alexis Tispras, dopo la vittoria al ballottaggio delle primarie svoltesi il 24 settembre. Kasselakis ha ottenuto il cinquatasette per cento delle preferenze e ha così sconfitto l’ex ministra del Lavoro, Effie Achtisouglou, che lo ha chiamato per congratularsi e ammettere la sconfitta.

L’ascesa e poi la vittoria di Kasselakis, che al primo turno delle primarie si era piazzato in prima posizione con il quarantacinque per cento dei voti, hanno sorpreso gli osservatori per diversi motivi.

Il nuovo leader di Syriza è un ex collaboratore finanziario di Goldman Sachs e in seguito imprenditore nel settore marittimo, vive da oltre vent’anni negli Stati Uniti, ha un’esperienza politica pressoché nulla e non è mai stato eletto deputato, è dichiaratamente omosessuale (una novità per una nazione conservatrice come la Grecia) e si è candidato con un programma che insiste «sulla modernizzazione» dello Stato di stampo manageriale e presenta alcune aperture sui temi dei diritti civili.

La campagna di Kasselakis ha convinto oltre quarantamila nuovi elettori a prendere parte alle primarie di Syriza per supportarlo, un dato positivo per un partito reduce da una doppia sconfitta elettorale negli ultimi mesi e bisognoso di linfa vitale per riprendersi. I suoi slogan e punti programmatici sono stati diffusi, con efficacia, grazie all’uso dei social network e, secondo alcuni analisti e osservatori citati da Euractiv, questo fenomeno può essere definito come «metapolitica».

Secondo altri, invece, a rivelarsi vincente è stato uno stile comunicativo semplice e lontano dal “politichese” tanto inviso a una parte dell’opinione pubblica greca. Molti concordano, invece, sul fatto che la capacità di Kasselakis di costruirsi una carriera lavorativa partendo da zero abbia suscitato l’ammirazione da parte della popolazione di un Paese segnato dal nepotismo. Non mancano, però, alcune perplessità.

Diversi media greci hanno fatto notare come Kasselakis non abbia mai usato la parola «sinistra» nel discorso tenuto dopo la vittoria, ma abbia piuttosto parlato di alcune tematiche generiche legate all’economia. Lo scrittore progressista Dimitris Psarras ha invece dichiarato al Guardian che «è come se Netflix avesse preso il controllo del partito e lo stesse trasformando in un serial» dato che «le persone non hanno idea di quale sia il suo programma e sono sotto shock».

In realtà alcune proposte di Kasselakis, come gli sgravi fiscali per i dipendenti del settore pubblico e privato, la concessione della cittadinanza ai figli dei migranti nati e cresciuti in Grecia, le riforme giudiziarie e la lotta alla corruzione, sono chiare ma, secondo il Guardian, manca un programma dettagliato e l’approccio complessivo è opaco.

Un altro ostacolo per il nuovo leader di Syriza potrebbe essere rappresentato dall’impossibilità di partecipare alle discussioni parlamentari (in quanto non è un deputato) e dallo scetticismo mostrato nei suoi confronti da diversi pesi massimi del partito che avevano appoggiato la Achtsioglou.

Secondo il portale Greek City Times la vittoria di Kasselakis è un evento senza precedenti per la Grecia e quanto accaduto potrebbe fornire indicazioni politiche più generali. Il portale riferisce che diversi sostenitori dell’opposizione potrebbero pensare che il governo stia beneficiando di un sistema mediatico favorevole e di uno stile comunicativo efficace e quindi che la sconfitta dell’esecutivo passi per l’adozione di un approccio simile.

La scelta degli elettori progressisti sarebbe così passata per un leader carismatico in grado di attrarre l’attenzione dei media, nuovi elettori e di pareggiare la capacità comunicativa del primo ministro conservatore Kyriakos Mitsotakis. Al prezzo, però, di un programma poco chiaro e del sostegno a un uomo politico che ha preso parte, nel 2008, alle primarie del Partito Democratico americano sostenendo Joe Biden.

Le correnti storiche di Syriza hanno accusato Kasselakis di essere un uomo delle pubbliche relazioni che ignora la reale portata dei problemi del Paese e alcuni hanno persino dichiarato che sarebbe al servizio di poteri non trasparenti. Quel che è certo è che il nuovo leader di Syriza dovrà iniziare a confrontarsi con problemi complessi che non riguardano solo il suo partito ma anche la restante parte del Paese.

Il governo del premier Mitsotakis ha annunciato importanti modifiche alla legislazione sul lavoro e introdotto un disegno di legge che costringerà alcune categorie a lavorare il sabato e la domenica. I dipendenti pubblici, i controllori del traffico aereo ed i lavoratori dei traghetti hanno annunciato di voler incrociare le braccia e le principali città della Grecia sono state messe in ginocchio dallo sciopero generale.

La natura socio-economica di questo tema metterà alla prova Kasselakis e testerà il suo approccio concreto, e non social, alle problematiche del Paese confermando o smentendo quanto dichiarato da chi lo ha criticato.

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