Era un anno fa quando Alimenta Cafè apriva le porte del suo primo locale a Milano, il secondo dopo quello nel centro di Benevento. Un bistrot, ma anche un posto dove assaporare un buon caffè, concedersi un aperitivo a fine giornata, o una pausa pranzo.
L’idea con cui è nato era quella di uno spazio che regalasse un tempo giusto dalla vita frenetica della città, nel quale i prodotti fossero frutto di una collaborazione di diverse culture, per scoprire nuovi sapori mediterranei e orientali, ma anche dolci artigianali, panini farciti con ingredienti provenienti da materie prime selezionate, centrifughe e un caffè monorigine con miscele da ogni parte del mondo.
Alimenta Cafè è un nodo della Rete di Economia Civile del Consorzio Sale della Terra, un consorzio prevalente di cooperative sociali, nato con l’intento di promuovere la coesione sociale nei territori attraverso nuove forme di rigenerazione del lavoro sia in ambito welfare (stando accanto a persone con disabilità, migranti, anziani, minori fragili, sofferenti psichici e persone sottoposte a misure alternative alla detenzione), sia attraverso l’avvio di imprese locali capaci di includere le stesse persone fragili nei processi produttivi.
Il Consorzio Sale della Terra, nasce a seguito di un percorso di oltre vent’anni di cooperazione sociale a Benevento, e oggi ha una vocazione a livello nazionale, è infatti presente in otto regioni (Campania, Puglia, Calabria, Molise, Lazio, Lombardia, Sicilia e Piemonte) e ha una collaborazione aperta nel Sud dell’Albania. I dipendenti sono 326 e contano al loro interno persone destinatarie di percorsi di riabilitazione sociale e lavorativa, soggetti sottoposti a Progetti Terapeutici Riabilitativi Individualizzati o a misure alternative alla detenzione, con fragilità sociale ed economica.
La stessa filosofia è la protagonista anche dell’agricoltura coesiva con cui viene curata la terra e con cui vengono coltivati i prodotti: l’impegno è quello di persone di diversa provenienza, ma di eguali valori, al punto di rendersi una comunità, nel lavoro come nella vita. È così che nasce una linea di prodotti che va dall’olio evo, pomodori, salsa di pomodoro, pasta di semola di grano duro, farina di grano tenero, legumi, fino ad arrivare alla linea enologica che ha da poco una nuova protagonista, la falanghina “Confine”, sviluppata con la collaborazione di Cantine Tora di Torrecuso, che persegue il progetto di farsi garante della valorizzazione del patrimonio enologico dell’area del Taburno e della tradizione vitivinicola ad esso connessa.
Ma “Confine” non è l’unico vino prodotto in queste terre, ci sono infatti “Ales” il Greco, “Crespo” il Barbera del Sannio, “Fore te Capu” rosato di Negramaro del Salento, “Gaudium” spumante di Falanghina, “Anicus” Aglianico beneventano e “Re Carlo” Fiano di Avellino.
“Confine”, come il modello di produzione da cui è generata, è la sintesi delle azioni di contrasto allo spopolamento, del recupero di terreni abbandonati e di inclusione sociale e lavorativa che Sale della Terra porta avanti nel tempo. Le uve falanghina sono coltivate in un vigneto a rischio abbandono sulle colline di Torrecuso e raccolte da persone con fragilità, per poi essere lavorate da Cantine Tora, con il risultato di un vino a chilometro zero che ha il sapore dell’accoglienza e dell’integrazione. Il nome stesso si è voluto fare porta voce di un messaggio: “Confine” non è inteso come una separazione, ma come un punto di contatto tra frontiere, territori, tutto ciò che sembra divisione e invece può trasformarsi in unione.
Alimenta Cafe
Via Tiziano, 13 – Milano