Yes, we canIl nostro continente ha bisogno di noi, contro la «vision inumana» della destra

«In tutta Europa, i partiti conservatori del Ppe hanno virato bruscamente per allearsi con neofascisti», spiega Alberto Bortolotti, da poco eletto vicepresidente degli Young European Socialists, che vorrebbero fermare questa deriva

Young European Socialists, congresso di Barcellona
Foto dal profilo Instagram di Young European Socialists

Pubblichiamo l’intervento di Alberto Bortolotti – architetto classe 1994 – al congresso di Barcellona degli Young European Socialists (Yes), che l’ha eletto vicepresidente dell’organizzazione giovanile del Partito socialista europeo e dei Socialisti e Democratici che riunisce sessanta movimenti giovanili dei progressisti europei.

Salendo sul palco oggi provo orgoglio e ansia allo stesso tempo. Vedendo tutti i vostri volti in questa sala, provo orgoglio nel rendermi conto che ci sono migliaia di giovani in tutta Europa che lottano ogni giorno per un mondo migliore.

[…] Sento il peso della responsabilità sulle nostre spalle e sono sicuro che anche molti tra voi lo sentono. Come sapete, i cittadini europei saranno chiamati a votare per il Parlamento europeo a giugno del prossimo anno. L’esito di questo voto sarà cruciale per tutto il nostro continente.

Guerra, povertà, inflazione. Una crisi climatica che si intensifica ogni anno che passa. L’arresto della mobilità sociale e la scomparsa della fiducia che domani sarà meglio di oggi. Ci troviamo di fronte a una destra impudente, finanziata e promossa da una classe miliardaria sempre più spudorata nella difesa dei suoi privilegi.

Nel mio Paese, il governo di destra ha continuamente ignorato i problemi fondamentali che toccano i nostri concittadini, preferendo spargere paura, rabbia e conflitto. Invece di affrontare il fatto che moltissimi stipendi sono troppo bassi per consentire una vita dignitosa, il governo preferisce tagliare le misure assistenziali, facendo ripiombare centinai di migliaia di persone nella povertà.

Invece di affrontare il fatto che moltissime donne sono escluse dal lavoro, il governo preferisce promuovere la cosiddetta “famiglia tradizionale” e strappare i bambini dalle braccia dei loro genitori arcobaleno. Invece di affrontare la crisi abitativa, il governo preferisce lasciar manganellare i giovani che manifestavano pacificamente per una soluzione. Invece di aprire rotte sicure a chi fugge da guerre e persecuzioni, il governo preferisce lasciarli annegare in mare e violare i diritti fondamentali di coloro che sopravvivono.

Poco tempo fa, l’estrema destra italiana, come in molti altri Paesi europei, voleva distruggere la nostra Unione. Ora, grazie in parte al disastro della Brexit, hanno finalmente capito che non è tanto una buona idea. Adesso premono per la cosiddetta «Europa della Nazioni».

Non possiamo avere dubbi su cosa rappresenti questo concetto. Significa un’Unione senza tutela dell’ambiente, senza diritti per i lavoratori, senza investimenti nella cultura, nella scienza, nell’istruzione e nelle regioni più povere. Vogliono un’Europa che si limiti solo a rendere facile la fatturazione, senza alcun riguardo per le conseguenze sociali e ambientali.

La destra si sta organizzando per realizzare la sua vision inumana dell’Europa. In tutto il nostro continente i partiti conservatori del Ppe hanno virato bruscamente a destra per allearsi con neofascisti. Fondi dai principali sostenitori di Trump attraversano l’Atlantico per portare il peggio dei Repubblicani statunitensi ai vertici dell’Ue. La domanda che ora pongo a tutti noi in questa sala è: cosa dobbiamo fare?

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Alberto Bortolotti (@alberto_bortolotti)

Se penso ai problemi che affliggano il mio Paese, non posso fare a meno di pensare agli amici e ai compagni della Yes. La minaccia delle destre ai diritti delle donne, in particolare al diritto all’aborto – non è forse lo stesso problema che affrontano i nostri amici polacchi? L’elevata disoccupazione giovanile che tocca quasi un quarto dei giovani – non è forse lo stesso problema che affrontano i nostri compagni qui in Spagna?

Lo smantellamento del nostro stato sociale, in particolare gli attacchi al diritto alla pensione – non è forse lo stesso problema che affrontano i nostri amici francesi? La criminalità organizzata che opera con impunità per indebolire il nostro stato democratico – non è forse lo stesso problema che affrontano i nostri compagni belgi e svedesi ad Anversa e Malmö? Un tasso altissimo di emigrazione dovuto al fatto che i giovani semplicemente non vedono un futuro nel nostro paese – non è forse lo stesso problema affrontato dai nostri amici nei Balcani?

Scrivendo nel 1956, Altiero Spinelli fece notare che l’unità dell’Europa si sarebbe basata su due aspetti. La presenza del primo – l’esistenza di problemi comuni di interesse comune – è evidente. Quella del secondo – l’elaborazione di soluzioni comuni in uno spirito di solidarietà – dipende da noi.

Il nostro continente ha bisogno di noi. Nessun’altra forza politica è in grado di unire l’Europa per affrontare questi problemi complessi e interconnessi. La nostra visione eco-socialista, femminista e internazionalista è l’unica risposta possibile alla crisi climatica, l’unica risposta alle scosse causate dalla transizione ecologica e digitale, l’unica risposta alle crescenti tensioni internazionali e alla mancanza di speranza che affligge la nostra generazione.

Dobbiamo lottare per una maggioranza nel prossimo Parlamento europeo che sia a favore della continuazione e dell’espansione del Green Deal. Dobbiamo assicurarci che ci sia una voce chiara a favore di una tassa europea sui mega-patrimoni e sui profitti in eccesso. Abbiamo bisogno di un’Unione che garantisca i diritti sociali fondamentali, come il salario minimo e il diritto alla casa.

Abbiamo bisogno di far sì che l’Europa continui a sostenere l’Ucraina che si difende valorosamente e dobbiamo farci sentire chiaramente quando diciamo che l’Ucraina, la Moldavia e i paesi dei Balcani occidentali meritano di far parte della nostra Unione. Non ci possono essere ritardi ingiustificati, né inganni, né altre comunità politiche che servono solo a gonfiare l’ego di chi le propone.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter