Gli ospedali della Striscia di Gaza «devono essere protetti. Spero e mi aspetto che ci siano azioni meno intrusive», ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, mentre la guerra tra Israele e Hamas è entrata nel 39esimo giorno.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha descritto la situazione dell’ospedale Al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, simile a quella di un “cimitero”. Di fronte alla struttura si sarebbero posizionati i tank israeliani, mentre all’interno sono intrappolati i pazienti, il personale e migliaia di residenti. Nell’ospedale non si riuscirebbe più a dare sepoltura ai cadaveri.
Secondo quanto riferito dal ministero della Salute di Gaza in mano ad Hamas, gli ospedali nel Nord della Striscia sarebbero ormai fuori uso. Tanto che l’esercito israeliano avrebbe iniziato a trasferire le incubatrici dagli altri ospedali verso la struttura di Al-Shifa. Uno dei portavoce del governo israeliano per la stampa estera, Eylon Levy, ha affermato che le Forze di difesa israeliane lavoreranno con «qualsiasi parte mediatrice affidabile» per garantire che le incubatrici vengano consegnate in modo sicuro. Secondo le forze di difesa israeliane, inoltre,ci sono prove che l’ospedale pediatrico Rantisi sarebbe utilizzato da Hamas per ospitare gli ostaggi (Haaretz).
Ieri, intanto, il ministero della Difesa Israeliano ha fatto sapere che Hamas avrebbe perso il controllo della Striscia di Gaza. Soldati israeliani della Brigata Golani sono penetrati nel Parlamento di Gaza City, diffondendo le foto sui social.
Ma dalle Nazioni Unite avvertono che tutte le operazioni umanitarie nella Striscia verranno interrotte entro 48 ore per mancanza di carburante. L’Unione europea è tornata a chiedere pause umanitarie immediate nella Striscia, condannando Hamas per l’utilizzo dei civili come scudi umani ed esortando Israele a ricorrere al «massimo contenimento» per proteggere i civili. Del futuro dell’enclave palestinese si è parlato nella riunione dei ministri degli Esteri dei 27 a Bruxelles. L’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell ha presentato alcune proposte per la gestione di Gaza dopo il conflitto, invitando i Paesi arabi a svolgere un ruolo maggiore nella futura amministrazione.