Nuovi arriviAdrian Appiolaza è il nuovo direttore creativo di Moschino

Energia, creatività e passione. Forte di un’esperienza decennale da Loewe il designer argentino approda alla guida della maison fondata da Franco Moschino, segnando un nuovo capitolo per il brand

Adrian Appiolaza. Photo credit by Daria Svertilova, courtesy of Moschino

Questa mattina Moschino ha annunciato la nomina di Adrian Appiolaza, classe ’72, nato a Buenos Aires, che per anni ha coltivato il suo estro creativo tra le mura di casa, imparando le basi durante l’adolescenza trascorsa nella sartoria della nonna.

Appiolaza approda in casa Moschino – ricoprendo il ruolo lasciato vacante dalla prematura scomparsa di Davide Renne –, dopo un’esperienza decennale come Women’s Ready-to-Wear Design Director da Loewe, al fianco di J.W. Anderson, preceduta da un’esperienza con Clare Waight Keller, da Loewe, dove ricopriva lo stesso ruolo. Nella nuova maison il designer supervisionerà le collezioni donna, uomo e accessori riportando direttamente al Presidente Esecutivo di Aeffe S.p.A., Massimo Ferretti.

Il designer argentino debutterà durante la Milano Fashion Week con la collezione donna Autunno/Inverno 2024, che sfilerà il 22 febbraio alle 18.00 al Museo della Permanente, un luogo di importanza vitale per l’anima del brand. All’interno della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, infatti, nel 1993 si è tenuta la storica mostra Moschino- X – anni di Kaos! 1983-1993, che ha ripercorso il percorso celebrativo della prima decade del marchio fondato da Franco Moschino.

«Siamo felici e onorati di dare il benvenuto nella famiglia Aeffe ad Adrian – ha affermato Massimo Ferretti –. Con il suo arrivo in Moschino, porta con sé un bagaglio unico di creatività e conoscenza della storia della moda che permetterà di scrivere un nuovo meraviglioso capitolo. Sono rimasto immediatamente colpito dalla creatività esplosiva di Adrian, una personalità piena di energia ed entusiasmo, elementi che da sempre hanno contraddistinto la storia e il percorso di Moschino. Ad Adrian il mio più grande augurio di costruire con noi una grande storia di successo».

Una personalità appassionata, curiosa, una creatività esplosiva – quella di Adrian Appiolaza –, guidata nel percorso di scoperta da una forte passione per la musica inglese, negli anni in cui la scena musicale legata a Manchester lo spingeva a immaginare nuovi mondi e universi alternativi – solo in apparenza distanti – in cui potersi esprimere come mai prima. «Con l’arrivo a Londra mi sono ritrovato esposto non solo alla musica, ma anche a un’espressione artistica variegata, la cui libertà, in quel momento, mi ha conquistato – ha affermato il designer –. In quel momento ho realizzato che il mio amore per la moda poteva diventare il mio futuro. Così, mi sono iscritto alla Central Saint Martins, lavorando nel frattempo come junior designer da Alexander McQueen e da Miguel Adroever, a cui devo molto».

Un momento di svolta nella carriera di Appiolaza è segnato poi dall’incontro con Phoebe Philo, che vedendo la collezione con cui il giovane designer si è diplomato, ha deciso di averlo al suo fianco da Chloè nel 2002. Nel 2006 poi arriva Miu Miu, nel 2010 lavora poi come senior designer da Louis Vuitton con Marc Jacobs. Nel 2012 torna da Chloè in veste di design director, con Clare Waight Keller. Nel 2014, infine, Appiolaza si imbarca nell’avventura più lunga della sua carriera fino a quel momento: dieci anni da Loewe, al fianco di J.W. Anderson, con la carica di Women’s-Ready-to-Wear Design Director. «Parallelamente, occupando la moda buona parte dei miei pensieri e dei miei spazi, ho iniziato a collezionare abiti dei designer che hanno cambiato la storia del costume: Franco Moschino, per me, è stato sempre tra loro – racconta il designer –. Avere accesso, oggi, a questo tipo di memoria, camminare per questi corridoi che traboccano di storia e aspettano solo di essere ascoltati, toccare con mano abiti che avevo solo visto tra le pagine dei magazine, ha un valore incalcolabile e farà da bussola nel percorso che ho appena iniziato».

Di Franco Moschino Appiolaza racconta di ammirare l’ironia abrasiva: «i suoi non erano semplicemente vestiti, ma un commento sullo status quo della società dei suoi tempi, costruito su tessuto. Raggiungere un obiettivo del genere, andare oltre la superficie delle cose e farlo con la sua teatrale leggerezza è un’impresa straordinaria, che ha scatenato la fantasia di un ragazzino cresciuto in una grande città come Buenos Aires».

Adrian Appiolaza afferma di essere pronto a trasportare la Maison in un nuovo capitolo. «Le giacche con le cartoline in 3D, l’abito con la gonna realizzata con venti reggiseni, gli innumerevoli trompe-l’oeil: come creativo e come collezionista, la lista delle creazioni di Franco Moschino passate alla storia del costume è pressoché infinita. L’essenza del suo talento, per me, è stata quella di abitare il suo tempo, sublimandone i pregi e ironizzando sui difetti: un’operazione che ha compiuto con una invidiabile leggerezza, spalancando per tutti noi una finestra dalla quale immaginare, a modo nostro, il futuro. Sono profondamente grato a Massimo Ferretti per avermi permesso l’accesso al mondo di Moschino, così come l’ingresso in una casa nella quale i muri trasudano una storia che non vedo l’ora di ascoltare».

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