Coloro che perdono involontariamente il posto di lavoro hanno diritto a ricevere la cosiddetta Naspi, nome tecnico che indica l’arcinota indennità di disoccupazione. I disoccupati che intendono avviare un’attività autonoma possono richiedere l’anticipo della Naspi con il quale ricevono il pagamento in un’unica soluzione degli importi che sarebbero stati accreditati ogni mese sul conto corrente. Questa richiesta è incompatibile con l’instaurazione di rapporti di lavoro subordinato durante il periodo in cui si avrebbe diritto a percepire la Naspi. In concreto, se ti spetta la Naspi fino al 30 aprile 2025 e ottieni l’anticipo, non puoi iniziare a lavorare alle dipendenze di qualcuno fino al 1 maggio 2025.
A causa di questa incompatibilità, molte persone si sono viste recapitare una raccomandata con cui l’Inps chiede la restituzione dell’anticipo Naspi erogato. A volte si tratta di cifre importanti che superano i diecimila euro. La richiesta dell’ente previdenziale può essere legittima anche nel caso in cui si sia instaurato un rapporto di lavoro subordinato di appena un giorno. Un lavoratore guadagna 100 euro e ne deve diecimila all’Inps, non esattamente un affare.
Questa sanzione è stata analizzata anche dalla Corte Costituzionale con la sentenza 194 del 20 ottobre 2021, nella quale ha affermato che è legittima la richiesta di restituzione della Naspi liquidata in anticipo, quale incentivo all’iniziativa di autoimprenditorialità, in caso di instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato anche di brevissima durata. Se comunichi all’Inps che farai l’imprenditore non puoi avere ripensamenti, neanche brevissimi.
Il diritto a ricevere delle prestazioni di natura assistenziale è sempre soggetto a limiti o incompatibilità. Nel caso dell’anticipo della Naspi, le conseguenze derivanti dalla violazione della normativa sono molto pesanti e avevano indotto qualcuno a ritenere la punizione sproporzionata rispetto all’entità della condotta sanzionata. Il giudice delle leggi, tuttavia, ha ritenuto che la sanzione non sia irragionevole ma al contempo ha invitato il legislatore a introdurre meccanismi di flessibilità in grado di mitigare la rigidità della legge attualmente in vigore.
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