Viva la Provincia Menu corto e morso di gusto, Al Sedici

Alla ricerca del ristorante della domenica, scopriamo il menu di Stefano Portogallo a Samarate. E troviamo finalmente quella chimera gastronomica sempre più difficile da scovare

Non è facile trovare un ristorante che sia adatto a tutti: troppo spesso fatichiamo a recuperare un indirizzo che sia valido per un gourmet, apprezzabile per un non addetto ai lavori, e piacevole per chi si siede a tavola giusto per nutrirsi, e non va al di là di questo. Nella fascia media, il nuovo corso dell’enogastronomia sta polarizzando la scelta: ci fa scovare angoli piacevoli con menu super verticali, dove la creatività è al potere e dove i vini sono un esercizio di stile e pensiero, oppure, all’opposto, ci porta verso ristoranti di antica memoria, dove scoprire piatti classici riproposti in versione moderna. Quando cerchiamo un locale in grado di offrire una cucina ben fatta, di tecnica e ingrediente, capace di stupire il palato con preparazioni complesse ma che sia accogliente, e comprensibile da tutti i palati, non solo quelli allenati, l’elenco che ci viene in mente è scarno.

Quel ristorante della domenica, quello con i tappeti, con i quadri alle pareti, con i tavoli distanziati, con un meno snello ma di grandi prodotti, dove bere un calice di vino confortante ed essere accolti a modo, con eleganza. Quella visione un po’ borghese dell’accoglienza, che ci fa sentire autenticamente bene e ci permetta di essere comodi, felici, piacevolmente sorpresi.

È il caso di Al sedici, angolo di provincia in grado di stupire, con Stefano Portogallo alla guida. Un ristorante confortevole e di tono, accogliente e a modo, dove quello che ti aspetti è quello che avviene, dove trovare una cucina di tecnica e sostanza, di piacevolezza e di ingredienti, di cotture e di gusto. E dove stare a tavola non è un inutile esercizio di pensiero, ma una concreta ristorazione del palato. Non dovrebbe essere sempre così? Probabile ma non scontato. Se per il mondo questo è “un ristorante” per il mondo della ristorazione contemporanea questo è una anomalia del sistema.

E allora lasciamoci conquistare dalla morbida concretezza dell’agnello con le fave e la camomilla, affondiamo il cucchiaio nella crema che accompagna le animelle croccanti e morbide. E godiamoci i tubetti col polpo alla luciana, o il rombo o i ravioli con lumache e kefir: tre ingredienti per ciascun piatto, gli accostamenti chiari e lineari, i sapori evidenti ma mai scontati. Oppure scegliamo un menu degustazione facile, con cinque passaggi e nessun bisogno di stupire a tutti i costi. Per tutti quei momenti in cui abbiamo semplicemente bisogno di una tavola confortevole, per quando – anche in Provincia – vogliamo cogliere un boccone prezioso.

 

Ristorante Al 16
Via della Vittoria, 16 – Samarate (Va)

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