FantozzianaCome preparare una frittatona di cipolle da sballo

Ci prepariamo a vedere gli Europei di calcio come il più emblematico dei tifosi italiani, il ragionier Ugo Fantozzi. Ma con la solita passione per il cibo buono, non possiamo lasciare nulla al caso. La frittatona deve essere perfetta, e il telefono staccato

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«Fantozzi aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero!». La voce narrante è quella, inconfondibile, di Paolo Villaggio. È il 1976 e “Il secondo tragico Fantozzi” consegna, eterna e immutabile, l’iconografia del tifoso italiano davanti alla tv. Tutto è pronto, il collegamento da Wembley inizia, ma il telefono suona a rovinare tutto: niente partita, ma un film cecoslovacco con i sottotitoli in tedesco. Ordini dall’alto.

Noi però siamo perfezionisti, e non ci faremo trovare impreparati. Per gli Europei staccheremo tutti i telefoni possibili e immaginabili (all’epoca la minaccia di una convocazione via cellulare era ovviamente impensabile) e prepareremo la miglior frittatona di cipolle mai realizzata.

A partire dalle uova: quattro sono sufficienti per due persone o per un solo, vorace tifoso in mutande. Devono essere freschissime e di ottima qualità (abbiamo spiegato qui come scegliere le migliori), preferibilmente biologiche o comunque da galline allevate all’aperto.

Protagonista del piatto è la cipolla: rossa se la desiderate più dolce, ramata per un punto di equilibrio che si ammorbidisce con il prolungarsi della cottura, bianca per una frittata più piccantina. Iniziate sbucciando e tagliando a rondelle sottili la cipolla: su quattro uova calcolatene una grossa o un paio di piccoline. E non cercate trucchi o scappatoie: quando la si pela, si piange. Raccogliete le fettine in una padella con un filo di olio e stufatele su fuoco dolce, a tegame coperto, con poco sale, fino a che non saranno quasi sfatte.

Nel frattempo occupatevi delle uova: rompetele in una ciotola e unite sale e pepe; il pepe, fondamentale, Fantozzi ne chiede ancora a gran voce appena seduto in poltrona, quindi, se vi piace, abbondate. Sbattete le uova con una forchetta, evitando di fare schiuma o di “strapazzare” troppo le uova. A questa base si possono unire un cucchiaio di grana grattugiato, o erbe aromatiche sminuzzate, come maggiorana o prezzemolo, o ancora una grattata di noce moscata.

Unite le cipolle ormai morbide al composto di uova e fate scaldare a fuoco vivace un velo di olio in una padella (se antiaderente avrete vita più facile). Versate la miscela di uova e cipolle nell’olio ben caldo, distribuite con un cucchiaio la cipolla nel caso in cui fosse rimasta “tutta da una parte”, riducete la fiamma e lasciate cuocere per circa tre minuti, o fino a che non sarà ben rappresa su un lato.

A questo punto viene il difficile: girare la frittata. Se non siete virtuosi delle acrobazie in padella, un sistema abbastanza sicuro consiste nel far scivolare la frittata dalla padella, inclinandola dolcemente, su un piatto, per poi rovesciarla di nuovo nella padella, prendendo bene la mira.

Lasciate cuocere anche sull’altro lato: la frittata dovrà essere ben asciutta all’esterno ma ancora abbastanza umida nel mezzo. Trasferitela in un piatto e servitela accompagnando con pane bianco (Fantozzi non ne fa a meno) e con abbondantissima birra gelata.

Ovviamente le varianti su questa base si sprecano, alle cipolle si possono aggiungere peperoni rosolati, tonno in scatola, pomodori scottati, listarelle di prosciutto crudo o di salsiccia rosolata. Ma i puristi vogliono solo cipolla.

Unico twist accettabile è la combo cipolla-patate, che dà consistenza alla frittatona senza alterarne il sapore. In questo caso è possibile anche abbondare sulle dosi e fare una tortilla per tre-quattro tifosi, con sei uova, due cipolle e quattro patate: occorre ovviamente in primo luogo sbucciare e affettare finemente le patate e la cipolla.

Si fanno rosolare le verdure in padella con un generoso filo di olio fino a che non saranno morbide e ben cotte. Sbattete le uova come sopra con sale e pepe, unite il misto di patate e cipolle e lasciate riposare per qualche minuto.

Dopo aver scaldato l’olio nella padella, versate il composto di uova e patate, livellate e lasciate cuocere a fuoco basso per pochi minuti. Girate la frittata come descritto sopra e fate cuocere sull’altro lato finché sarà dorata. Questa variante si può preparare in anticipo, perché è buona anche fredda, magari tagliata a cubotti da spizzicare sul divano in compagnia.

La frittata è pronta, la birra è in fresco. Preparatevi davanti alla tv e non lasciatevi disturbare da nessuno: non vorrete ritrovarvi a spaccare finestre per chiedere «scusi, chi ha fatto palo?» vero?

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