Il nuovo “volto” di Ferragamo, sotto la direzione creativa di Maximilian Davis, sfoggia una rinnovata veste (anche) con l’apertura della boutique donna nel centro di Milano a Montenapoleone 3, la via della moda che nei primi mesi del 2024 si è posizionata al secondo posto nella classifica mondiale per fatturato nel retail. Così come per la posizione, anche la scelta dell’edificio in cui lo store monomarca si inserisce non è casuale, perché a fare da cornice è Carcassola Grandi, palazzo quattrocentesco poi restaurato dall’architetto Nicola Dordoni nel primo Ottocento.
In questo scenario interviene la mente creativa di Vincent Van Duysen, designer belga abile nel combinare astrazione modernista e materialità post-modernista, che ha ridisegnato i 280 mq rispettando i codici estetici di Ferragamo, adattandoli allo stile neoclassico dell’edificio. Ad esempio, la scelta dei materiali è stata fondamentale per costruire la sensorialità e la percettività degli spazi, seguendo le linee e le forme della maison fiorentina.
A partire da questi presupposti, l’atelier prende forma, contraddistinto da una classicità contemporanea che si risolve in una consonanza di forme, colori, materiali e luci eterogenee. Quindi, le pareti in stucco veneziano convivono con i pavimenti in pietra; le lastre di marmo screziato rosso (nuance prediletta da Salvatore Ferragamo) si adagiano sui soffitti dipinti in una palette crema chiarissima e calda; e, ancora, grandi specchi incorniciati da lastre di bronzo asciutte e lineari aprono la visuale.
Il gusto per il polimaterico, inoltre, è un chiaro tributo a Salvatore Ferragamo, che oltre ad aver inventato nuovi design di calzature, come la zeppa Rainbow, fu anche un perspicace sperimentatore di forme e materiali inconsueti. Anche per questa ragione, per lo slancio verso l’inesplorato e di scoperta del nuovo, sono stati coinvolti giovani designer che hanno contribuito a costruire uno stile contemporaneo.
In particolare, già dall’esterno si intravede un’alcova ricoperta di elementi in ceramica azzurra, si tratta dell’opera di Andrea Mancuso – ex studente di Interior Design alla Naba di Milano – dal titolo Acquario, caratterizzato da coralli fittizi con forme inventate e piante acquatiche altrettanto frutto dell’inventiva dell’autore.
È invece visibile dall’interno la collezione di tavoli dal titolo Corallium del designer Andrea Anastasio, che utilizza fili di cuoio per “cucire” le pietre, il cui materiale comunica con lo spazio circostante. Infine, l’arredo si completa con i pezzi unici della creativa JoAnn Tan, che recupera gli scarti nelle sedi produttive di Ferragamo per realizzare espositori ricoperti a mano con centinaia di frange di pelle; in più, ha creato dei pouf a forma di insetti con ricami in rafia o patchwork di pelle ispirati ai pezzi d’archivio zoomorfi, per un richiamo al passato. La boutique, quindi, non è soltanto un luogo dove poter osservare da vicino calzature, borse, accessori e abbigliamento, ma anche uno spazio per scoprire creazioni e design fuori dagli schemi.