Team IsraelEmmanuel Macron interviene per bandire l’antisemitismo dalle Olimpiadi

Dopo i mesi di proteste tra università e piazze proPal, il deputato di France Insoumise, Thomas Portes si è scagliato contro gli atleti di Tel Aviv, dichiarando la loro illegittimità e quella della bandiera israeliana nella partecipazione ai Giochi

Il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto per ribadire che gli atleti israeliani sono i benvenuti ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e devono poter competere con i colori della loro bandiera. Una dichiarazione che arriva in risposta alle controverse affermazioni del deputato della France Insoumise, Thomas Portes, che aveva detto che gli atleti israeliani non sarebbero stati benvenuti e non avrebbero dovuto cantare l’inno nazionale, come per gli atleti russi. 

Macron ha condannato fermamente il discorso di Portes, sottolineando che è inaccettabile e non sarà in alcun modo tollerato che si minaccino gli atleti israeliani. Il clima rovente nel quale si inaugurano i Giochi riporta alla luce la protesta mai sedata contro lo stato ebraico e aumenta i mal di testa di Macron, costretto a ripetere le sostanziali differenze tra la guerra in Ucraina, dovuta all’aggressione della Russia, rispetto al conflitto a Gaza, che segue segue l’attacco di Hamas contro Israele.

Ma ieri per Macron è stata una giornata convulsa: ha rilasciato un’intervista per annunciare che il governo centrista ad interim resterà al potere fino a dopo le Olimpiadi di Parigi. La motivazione del prolungamento sarebbe quella di evitare disordini dopo che la coalizione di sinistra ha indicato Lucie Castet come profilo ideale per diventare Primo Ministro.

Il termine di questo governo provvisorio diventa quindi la metà di agosto, anche se non c’è una tempistica precisa sul momento in cui Macron dovrà nominare un nuovo premier. Le elezioni parlamentari hanno lasciato l’Assemblea nazionale senza un blocco politico dominante e in grado di governare e Macron, che ha il mandato presidenziale fino al 2027, avrà comunque l’ultima parola sulla nomina.

Castets, funzionaria statale, si è laureata alla London School of Economics e all’École Nationale d’Administration. Ha lavorato alla Direzione generale del Tesoro e a Tracfin, l’unità antiriciclaggio di Bercy. Dal Nuovo Fronte Popolare è descritta come una «leader delle lotte sociali per la difesa e la promozione dei servizi pubblici, impegnata attivamente contro il dibattuto pensionamento a 64 anni». È particolarmente sottolineato dai suoi sostenitori l’impegno nella lotta alla frode fiscale e alla criminalità finanziaria.

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