Agrifood techLe otto startup italiane più innovative del settore agroalimentare

Dalla gestione a distanza del pascolo alla salvaguardia delle api, la tecnologia sta conducendo le aziende verso un futuro più sostenibile ed efficiente

Foto di Nik Shuliahin su Unsplash

Il mercato agroalimentare italiano, con oltre settecentoquarantamila aziende agricole, trecentotrentamila imprese di ristorazione, settantamila industrie alimentari e quattro milioni di lavoratori, è il terzo più grande dell’Unione Europea e nel 2023 ha generato più di sessantacinque miliardi di euro, pari al 3,8 per cento dell’economia totale italiana. Nonostante il settore primario italiano fatichi a slegarsi dai metodi tradizionali, adattarsi ai cambiamenti tecnologici è divenuta una necessità e la tendenza di un numero sempre maggiore di startup, tra le oltre trecento attive nel settore agri-food, è quella di voler cambiare le carte in tavola, abbracciando l’innovazione.

Le nuove tecnologie digitali permettono infatti non solo di monitorare e raccogliere dati essenziali per ottimizzare i processi produttivi, ma anche di adattarsi più facilmente alle mutevoli esigenze del mercato. L’ambizione e l’impegno per ciascuna di esse è quello di includere tra gli obiettivi aziendali il fattore sostenibilità e il benessere animale.

A fronte di un investimento che, secondo i dati Istat, ha raggiunto i centosessantasette milioni di euro nel 2023, contro i centocinquanta milioni dell’anno precedente, Eatable Adventures ha realizzato il primo report italiano del settore, analizzando ulteriormente le caratteristiche e le potenzialità del foodtech. I risultati riflettono sia il desiderio di ricorrere all’innovazione, che la nascita di iniziative di sostegno all’ecosistema e di nuovi strumenti di investimento per le realtà emergenti.

Tra gli investimenti di primo piano, spiccano i programmi di formazione sostenuti da realtà come CDP Venture Capital e dalla stessa Eatable Adventures con Foodseed, il primo acceleratore nazionale nell’ambito foodtech italiano. Nel 2023, Foodseed ha infatti selezionato e accelerato sette realtà emergenti made in Italy, destinando a ciascuna un investimento iniziale di centosettantamila euro, con la possibilità di incremento fino a ulteriori cinquecentomila euro per le più performanti. Come ulteriori risorse che potrebbero agevolare lo sviluppo, le startup segnalano l’attrazione di investitori internazionali, il sostegno da parte dell’industria alimentare italiana, la partecipazione a eventi internazionali, la conoscenza delle best practice e la semplificazione dell’accesso agli aiuti pubblici.

«L’Italia si sta impegnando sempre di più per dare risposte innovative alle pressioni del cambiamento climatico, della crisi energetica e dell’approvvigionamento delle materie prime» spiega José Luis Cabañero, ceo e fondatore di Eatable Adventures. «L’obiettivo è migliorare la competitività globale del Belpaese e mantenere il suo primato come eccellenza enogastronomica a livello mondiale. Sono sempre più numerose le iniziative che coinvolgono aziende alimentari, startup, università e centri tecnologici sostenuti da investitori di rilievo. L’Italia mira a preservare e rafforzare la sua competitività ed è pronta ad abbracciare con determinazione l’innovazione per plasmare un futuro alimentare sostenibile, efficiente e dinamico».

Ma quali sono alcune delle realtà italiane più innovative del settore? Tra le tante, ne abbiamo selezionate otto che si distinguono per il loro approccio e impegno.

Regrowth
Regrowth è una startup specializzata nella gestione a distanza del pascolo. Utilizzando uno strumento innovativo di Precision Livestock Farming (Plf) migliora significativamente la gestione delle aziende agricole estensive all’aperto offrendo un supporto prezioso agli allevatori nelle sfide quotidiane derivate dai cicli produttivi. Il sistema Regrowth consente infatti una rilevazione precoce delle malattie, riducendo le perdite degli animali fino al sessanta per cento.

Utilizzando la tecnologia IA e i dati raccolti quotidianamente sugli animali valuta la qualità e la sostenibilità della produzione, misurandone anche l’impronta ambientale, comunicando questi dati agli utenti finali. La tecnologia Plf di Regrowth è modulare e sostenibile, caratterizzata da un ingombro ridotto e piena operatività sul campo, indipendentemente dall’infrastruttura esistente.

Agreen Biosolutions
Startup con sede in Friuli-Venezia Giulia, è specializzata nei trattamenti chimici innovativi degli acidi grassi con ozono negli oli vegetali. Questi oli trattati, noti come oli ozonizzati, oltre che per la nutrizione e la protezione delle colture sono impiegati anche nei prodotti per la cura della persona e nei dispositivi medici grazie agli effetti igienizzanti e sterilizzanti dell’ozono, che è fissato all’interno dell’olio attraverso un processo sostenibile.

Agreen Biosolutions ha sviluppato un processo industriale unico che consente l’applicazione degli oli ozonizzati nell’agricoltura, offrendo effetti biostimolanti e fitosanitari e riducendo la necessità di prodotti chimici. Questa soluzione innovativa, sostenibile e più economica rispetto alla concorrenza, supporta gli agricoltori nel rispetto delle normative internazionali come la strategia Farm to fork, che ha come obiettivo la riduzione del cinquanta per cento dei prodotti chimici nel settore agricolo.

Trusty
Trusty è la piattaforma ideata per condividere dati con consumatori e figure chiave della filiera agroalimentare, in modo rapido e preciso. Consente infatti la creazione e gestione di profili aziendali, stabilimenti produttivi e schede prodotto. Supporta il caricamento e visualizzazione di contenuti multimediali, certificazioni, etichettature ambientali, valori nutrizionali, allergeni e Sustainable Development Goals (in linea con l’Agenda Europea 2030).

La startup pescarese si concentra sulla trasparenza della catena di approvvigionamento alimentare, seguendo l’intero ciclo di vita dei prodotti alimentari, from farm to fork, fornendo informazioni affidabili e accurate su origine, qualità e sicurezza dei prodotti.

@Trusty

Free Green Nature e il robot Icaro X4
Free Green Nature detiene il brevetto del robot Icaro X4, progettato per proteggere i vigneti dagli attacchi di funghi e microorganismi, eliminando o riducendo significativamente l’uso di fitofarmaci. Lo studio è durato ventotto anni, durante i quali il loro centro di ricerca si è occupato di ogni aspetto del robot, dalla meccanica all’elettronica, fino al software e firmware. Icaro X4 offre una copertura massima di quindici ettari, variabile a seconda della contiguità delle proprietà, pendenza, tipo di terreno e percorsi di navigazione. Ogni robot richiede un “comandante”, un laboratorio ambientale installato in loco che analizza dati come vento, temperatura, umidità, punto di rugiada e pioggia tramite sensori proprietari. Un algoritmo esclusivo della Free Green Nature prevede le condizioni per possibili infezioni e attiva il robot via segnale radio, rendendolo operativo immediatamente.

Icaro X4 di Free Green Nature

3Bee
3Bee si dedica alla salvaguardia delle api e alla preservazione della biodiversità. Fondata nel 2017 da un ricercatore del Mit e da un biologo, il loro motto è “Adotta un alveare”, che ben riflette l’opportunità per i sostenitori di proteggere questi preziosi impollinatori. Oltre a ricevere miele di altissima qualità, di cui si può scegliere provenienza italiana e fioritura di origine, 3Bee fornisce agli apicoltori sistemi di monitoraggio per controllare lo stato di salute delle api e la qualità della loro interazione con gli ecosistemi.

Questa iniziativa affronta il declino della biodiversità causato da urbanizzazione, deforestazione, inquinamento, cambiamenti climatici e agricoltura intensiva, sensibilizzando sulle conseguenze gravi e a lungo termine, tra cui la perdita di habitat, l’estinzione delle specie e la diminuzione della disponibilità di cibo e acqua pulita sia per la fauna selvatica che per gli esseri umani.

AgreeNet
Questa startup si dedica alla lotta contro lo spreco alimentare proponendo imballaggi innovativi realizzati con materiali bio-based e biodegradabili, capaci di conservare perfettamente frutta, verdura e altri prodotti freschi e prolungare la shelf life. La loro missione è ovviamente quella di combattere lo spreco alimentare e migliorare la sicurezza alimentare tramite biopolimeri attivi. Come funziona? PìFresc, applicato come uno sticker sull’imballaggio, rilascia ingredienti naturali che inibiscono la crescita delle muffe.

Le soluzioni di AgreeNet creano un impatto ambientale e sociale positivo, riducendo sprechi e perdite alimentari. I risultati sono tangibili: una riduzione del quaranta per cento dello spreco alimentare, millecinquecento chilogrammi di CO2risparmiati ogni anno, un risparmio energetico del dodici per cento e tremila litri d’acqua, tutto grazie al miglioramento di conservazione e stoccaggio.

Il team di AgreeNet

Hexagro
Dalla tesi di laurea del fondatore e ceo Felipe Hernandez sull’agricoltura rigenerativa e le tecnologie agricole senza pesticidi a un team internazionale impegnato a decentralizzare il modo in cui coltiviamo e accediamo a cibo sano. Questo è il viaggio di Hexagro, startup con base a Milano, prima piattaforma di agricoltura urbana al mondo che permette a chiunque di coltivare cibo fresco e nutriente negli spazi urbani. Il progetto comprende un ecosistema di orti verticali modulari, un software educativo con assistente AI e un’app gratuita per supportare ogni coltivatore. Inoltre, una community di agricoltori urbani che favorisce la nascita di connessioni e scambi.

Uno dei pilastri del progetto è il sistema Poty, che tramite l’app insegna agli utenti come coltivare in città. Questo orto, realizzato con materiali riciclati, è dotato di un sistema di irrigazione automatica e di una guida digitale che aiuta l’utente a coltivare fino a quaranta erbe e ortaggi in meno di un metro quadrato.

C’è poi Clovy, un orto verticale che permette la coltivazione di una grande varietà di piante, sia all’aperto che al chiuso, con o senza suolo. Grazie al sistema IoT collegato alla nuova app Hexagro, in fase di lancio, Clovy garantisce un monitoraggio costante della salute e della crescita ottimale delle piante, rendendo l’esperienza di coltivazione divertente, facile e condivisibile.

Soonapse
In risposta alla scarsità delle risorse naturali e a una gestione sempre più critica, Soonapse ha creato Ploovium, una piattaforma che tramite l’IA riesce a prevedere con un’accuratezza del novantanove per cento i cambiamenti climatici, offrendo agli agricoltori un prezioso aiuto nella gestione delle risorse idriche, riducendo i costi e migliorando la resa stessa delle colture.

Una volta attivato, Ploovium inizia rapidamente ad apprendere l’impronta idrica del terreno su cui è installato, tenendo conto della coltura presente (o dell’assenza di colture nei periodi di pre-semina). Esamina le fasi fenologiche delle piante e monitora costantemente il bilancio idrico del suolo. Grazie a una precisa geolocalizzazione, la piattaforma ottiene previsioni meteo personalizzate per il terreno, le quali combinate con i dati raccolti dai sensori e l’analisi delle condizioni attuali, permette di prevedere le condizioni future e di implementare le migliori soluzioni.

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