Come ogni sfida globale, anche la lotta ai cambiamenti climatici richiede un inevitabile sforzo comune: enti pubblici e privati, operatori economici, scuole, università e centri di ricerca devono condividere esperienze e conoscenze, perché il Pianeta è uno e ogni attore sociale può svolgere un ruolo a suo modo decisivo. Sarà questo il fil rouge dell’attività del primo osservatorio nazionale sull’economia sferica, presentato alla Camera dei Deputati dalla Grateful Foundation Ets di Oscar di Montigny.
L’iniziativa mira a creare una piattaforma di ricerca aperta a tutti, dal privato cittadino all’ente pubblico, con l’obiettivo – spiega Oscar di Montigny in una nota – di «definire l’elaborazione di un nuovo modello economico che evolva dalle strategie di circolarità ai principi di sfericità, che è il solo modello economico oggi possibile».
L’economia sferica, si legge sul sito della Grateful Foundation Ets, è un modello economico «fondato sul valore della gratitudine e sulla consapevolezza della centralità dell’individuo e delle sue più intime e profonde aspirazioni che lo devono guidare nel corso della sua esistenza». Un approccio, spiega Oscar di Montigny, «riafferma la centralità degli esseri umani all’interno del sistema economico-sociale e delle relative responsabilità che derivano dall’impatto che ciascuno di noi deve produrre coscientemente sul pianeta sulla collettività».
L’osservatorio individuerà e sperimenterà nuovi «modelli sferici» di business per lo sviluppo sostenibile delle aziende in ottica Esg (Environmental, social and governance), in modo tale da creare nuovi «ecosistemi sferici» di aggregazione sociale.
«La consapevolezza è che, in futuro, qualsiasi forma aggregativa di persone avrà efficacia e successo grazie soprattutto alla propria capacità di far convergere in maniera armoniosa, impattante e profittevole le tre direttrici di sviluppo evolutivo: l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione del potenziale umano, dalla cui aggregazione convergente ed armonioso deriva il modello rigenerativo denominato Humanovability», racconta Oscar di Montigny, secondo cui «sorgerà così una “grateful geneneration”».
Si tratta di una nuova generazione di cittadine e cittadini consapevoli di emergere come «generatori di gratitudine». Parliamo, nel concreto, di creativi e risolutori di problemi capaci di sfruttare «la loro intelligenza e sensibilità non solo per arricchirsi ma anche per elevare l’umanità, ponendo il vantaggio collettivo al centro di ogni propria scelta».