Azione e reazioneDonald Trump denuncia il passaggio del tesoretto elettorale di Biden a Kamala Harris

Secondo il candidato repubblicano e il suo staff, il veloce cambio di testimone ha comportato la violazione della legge elettorale vigente, ma la prima battaglia legale sferrata contro i democratici rischia di rivelarsi un boomerang

Lo staff del candidato repubblicano Donald Trump non ha perso tempo e  ieri sera ha dato il via alle ostilità presentando una denuncia alla Commissione Elettorale Federale. Accusa senza mezzi termini la vicepresidente Kamala Harris di aver violato le leggi sul finanziamento delle campagne elettorali per il 2024.

L’accusa principale riguarda il presunto tentativo da parte della squadra di Kamala Harris di sostituire il nome di Joe Biden al fine di prendere il controllo dei fondi della campagna elettorale del presidente in carica.

La denuncia è stata presentata da David Warrington, consulente generale del team di Trump e sostiene che la squadra democratica avrebbe agito in modo irregolare nel rinominare il proprio comitato da «Biden for President» a «Harris for President». Secondo Warrington, la velocità del passaggio del testimone dopo il ritiro di Joe Biden dalla corsa domenica scorsa, ha comportato un’azione illegale su un budget totale da 91 milioni di dollari.

Un atto che insinua che questo trasferimento di fondi sia stato giustificato in modo surretizio, equiparandolo a un contributo mascherato, con l’evidente obiettivo di spostare risorse finanziarie dalla vecchia campagna di Biden alla nuova corsa di Harris. 

Si attende ora che la Commissione Elettorale Federale (Fec) esamini attentamente la denuncia, anche se gli osservatori vicini a Biden e Harris fanno sapere che questa mossa faceva già parte del piano di Trump fin dall’inizio, un pacchetto di reazioni facilmente prevedibili in caso di nuove e improvvise candidature. Si tratterebbe di una strategia a base di battaglie legali serrate, ma non è scontato che la Commissione che vigila su queste elezioni accoglierà l’obiezione. Anzi.

Secondo la legge americana, ogni candidato deve dichiarare dall’inizio il modo con il quale si intende utilizzare il fondo stanziato e con quali modalità sia possibile sostenere, con il medesimo fondo, anche candidature differenti da quella principale, che in questo caso sarebbe stata quella di Biden, e soltanto sua.

La sortita trumpiana, però, appare già un boomerang, dato che nella sola giornata di ieri Kamala Harris ha incassato il sostegno fondamentale dei vertici del Partito Democratico al Congresso. Grazie al leader della maggioranza al senato Chuck Schumer, la Harris avrebbe già a disposizione un “tesoretto” da cento milioni di dollari da spendere per mantenere forte lo slancio nei suoi confronti. Secondo Schumer e Hakim Jeffries (leader della minoranza alla Camera), Kamala «da domenica ha ricaricato di energia i democratici facendo scaturire un entusiasmo impensabile fino a pochi giorni fa».

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