Nella pittoresca Val d’Ossola, dove gli antichi corridoi di pietra scolpiti dalle acque glaciali sussurrano storie secolari, ha preso vita Nextones Festival 2024. Qui i potenti suoni di Lucy Railton, Robert Hood, Aïsha Devi, Lanark Artefax e molti altri, si sono fusi con il paesaggio naturale di una vallata tutta da scoprire tra percorsi a piedi, sterrati off-road e salite lungo la strada che porta al confine tra Italia e Svizzera. Linkiesta Etc ha fatto questo viaggio tra musica e natura partendo da Milano, in un caldissimo weekend di luglio (dal 19 luglio al 21 luglio), a bordo di una muscolosa Defender 110 mild Hybrid.
Ma facciamo un passo indietro: Linkiesta Etc ha scelto di fare questo viaggio accompagnati da Defender perché Tones Teatro Natura – il progetto di Tones on the Stones, nato nel 2020, in pieno lockdown, che attraverso un processo di riqualificazione ambientale ha iniziato a trasformare l’ex sito industriale di Cava Roncino in un teatro permanente immerso nella natura – era una meta perfetta per raccontare una storia fatta di sound e cura per l’ambiente, due temi a noi molto cari. È poi anche un ottimo viatico per staccare dalla città, immergersi nella natura, e lasciarsi cullare dai beat di un parterre di ospiti davvero di livello.
Viaggiare a bordo della Defender è stata “l’esperienza nell’esperienza”, qualcosa di difficile da descrivere perché si allontana da qualsiasi guida tradizionale. La posizione è molto alta e, nonostante gli ingombri certo non da utilitaria – 5 metri di lunghezza e oltre 2 metri di larghezza – la sua manovrabilità è risultata immediata anche per neofiti dei tracciati montani e degli sterrati off-road. Dopo un viaggio di neanche due ore dal centro di Milano alla Val d’Ossola, in Piemonte, ci siamo arrampicati in modalità fuoristrada per una breve escursione lungo il fiume Toce, appena oltre il villaggio di Crodo, dove si trovano anche gli Orridi di Uriezzo, che hanno offerto uno scenario spettacolare per il concerto di apertura del Nextones Festival di quest’anno.
Non si può non raccontare come il cruscotto virtuale della Land Rover Defender da 12,3 pollici, che si può personalizzare tramite i tasti sul volante, ci abbia salvato da clamorosi ritardi: tra le numerose funzioni che scorrono sul menù consente anche di visualizzare le mappe del navigatore a grandezza maxi schermo, impedendoci di sbagliare strada (vabbè un’uscita l’abbiamo saltata, ma perché eravamo intenti a sfogliare come boomer le copertine di Spotify che giravano sul display digitale, mentre ascoltavamo la playlist del festival, per prepararci alla lineup 2024).
Tornando agli Orridi di Uriezzo, chiamati anche “Il Grand Canyon del Piemonte”, ovvero delle vere e proprie gole scavate nel granito dai torrenti che in passato scorrevano a valle del ghiacciaio del Toce, quello che maggiormente impressiona una volta lasciata la macchina e iniziato il percorso a piedi sono le tortuose gallerie che si possono ammirare in fila indiana. Una volta attraversate queste grandi pareti di pietra che irradiavano un fresco benvenuto nel mezzo dell’estate italiana abbiamo raggiunto il luogo dove l’artista britannica Lucy Railton ha eseguito un set intimo di studi sul violoncello che risuonavano in questo set acustico naturale creando un’atmosfera davvero unica. Perché Nextones da sempre punta a stimolare una riflessione profonda sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Il festival invita infatti il pubblico a esplorare e apprezzare la bellezza naturale della Val D’Ossola, prima e dopo le performance musicali, promuovendo una maggiore consapevolezza e attenzione al benessere fisico e mentale.
Vivere Nextones significa vivere l’intera valle (che, tra l’altro, può anche essere esplorata con escursioni organizzate dal festival). La Val d’Ossola rivela una serie di sorprese spettacolari: cascate imponenti, villaggi pittoreschi con le caratteristiche case di pietra arcaica della regione, meraviglie dell’ingegneria come un tunnel a 360° per guadagnare altitudine, un impressionante lago di riserva appena dietro la scintillante Cascata del Toce alla fine della valle, massi monumentali sul fondo della valle e varie cave sulle colline, che inizialmente potrebbero sembrare simboli della maestria umana sulla natura, ma, a una riflessione più attenta, si rivelano solo piccoli graffi sulla superficie. Una di queste cave, situata dietro i pittoreschi borghi di Oira e Canova, ospita il Tones Teatro Natura, un sito all’aperto dove si sono svolti i festeggiamenti del venerdì e del sabato. Una lineup diversificata di artisti visivi e musicali, tra elettronica e video arte.
Dal dj set di Barcellona Aisha Devi all’ambiziosa e a tratti criptica performance del produttore Cosimo Damiano con il designer Domenico Romeo, che hanno messo in scena un’installazione audio-visiva con un finale epico di Alessandro Cortini e Marco Ciceri, impreziosito dal sorgere della Luna piena da dietro le montagne che si affacciano sul teatro naturale, che ha fatto rimanere tutti con il naso all’insù e gli occhi pieni di luce per almeno mezz’ora.
Il momento culminante dei set al Tones Teatro Natura è stata la performance di Robert Hood. Dopo una breve introduzione con suoni ambient alieni, la leggenda della techno di Detroit – membro fondatore del gruppo Underground Resistance assieme a Mad Mike Banks e Jeff Mills, uno dei pionieri della techno – ha letteralmente fatto saltare tutti in piedi a ballare. Una tempesta di percussioni annichilenti. Veloce, asciutto, essenziale: il set di Hood sembrava contemporaneamente l’ora zero e il futuro. Tornare poi al camping a pochi passi dal Teatro Natura, dove avevamo parcheggiato la nostra Defender equipaggiata per la notte con materassino da camping, cuscini e coperte, è stato un dolce arrivederci a Nextones pensando già all’edizione 2025.
Con pensieri come questi, che restavano nella mente durante il viaggio di ritorno a casa domenica, il mantra che non ha mai abbandonato l’abitacolo è stato quanto musica e natura si fossero effettivamente fuse armoniosamente durante tutto il weekend, favorendo connessioni uniche, escursioni bellissime e ritmi differenti. Un’armonia capace di risuonare in un unico battito corale. Che dire, grazie Nextones, ci rivedremo sicuramente la prossima estate!