Fertilizzato dal sangue del 7 ottobre, il campo degli esperti ha prodotto l’ultima categoria: gli esperti di antisemitismo. Sono quelli che ti spiegano che cos’è, come si manifesta, in che cosa risiede. Ma sono quelli che, soprattutto, ti spiegano che cosa non è antisemita. Non è la critica a Israele. Non è la protesta contro il governo israeliano. Non è la denuncia dei crimini sionisti a Gaza. Non è l’antisionismo.
Tutte cose, queste, in modo notorio intimamente connesse all’incendio delle sinagoghe, alla devastazione dei cimiteri ebraici, alle sassate ai bambini con la kippah, alle stelle disegnate sulle case degli ebrei, ai rabbini bastonati per strada, alla caccia all’ebreo nelle università: vale a dire i fatti che, sottoposti agli esperti di antisemitismo, sono da questi giudicati con l’opportuno richiamo alla legittimità di quegli altri oggetti e modi di contestazione. Cioè, appunto, la critica a Israele, la protesta contro il governo israeliano, la denuncia del genocidio, l’antisionismo (e un po’ anche il ritiro dei ghiacciai: che lo zampino magari non degli ebrei, ma dei sionisti sì, deve esserci anche nel cambio climatico).
Magari è venuto il tempo di insinuare che gli esperti di antisemitismo non sono quelli. Sono altri. Magari è il tempo di dire che gli esperti di antisemitismo sono coloro che lo subiscono. Gli esperti di antisemitismo sono quelli che ne hanno fatto esperienza. Gli esperti di antisemitismo sono coloro che lo subiscono e ne fanno esperienza da duemila anni. Gli esperti di antisemitismo sono coloro che, dopo averlo subito e averne fatto esperienza per duemila anni, si sentono spiegare, due mila anni dopo, ciò che è davvero antisemitismo e ciò che, palesemente, non lo è, signori miei.
Gli esperti di antisemitismo sono coloro ai quali si spiega, da parte degli altri esperti di antisemitismo, che quando una sinagoga è incendiata, quando un cimitero ebraico è devastato, quando un bambino con la kippah è preso a sassate, quando fioriscono le stelle gialle sulle case degli ebrei, quando i rabbini sono bastonati per strada, quando nelle università ci si esercita nella caccia all’ebreo, occorre ricordare che l’antisionismo non è antisemitismo, che criticare Israele non è antisemita e che Israele commette crimini a Gaza. Gli esperti di antisemitismo sono coloro ai quali si spiega, da parte degli altri esperti di antisemitismo, che l’antisemitismo, a guardare bene, di norma non c’è. E a guardare meglio, quando proprio lo si trova, si vede che non viene dal nulla.