Lunedì pomeriggio si parlerà del futuro dell’agricoltura nell’Unione europea, delle sfide e delle proposte politiche individuate dal “dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE”. Il dialogo strategico è stato annunciato dalla presidente della Commissione von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del settembre 2023 e avviato nel gennaio 2024. Ha coinvolto i rappresentanti dei settori agroalimentari europei, della società civile, delle comunità rurali e del mondo accademico con l’obiettivo di raggiungere una comprensione e una visione comuni per il futuro dei sistemi agricoli e alimentari dell’UE. La relazione finale elaborata durante il dialogo strategico è stata presentata il 4 settembre. La presidente von der Leyen ha annunciato che le raccomandazioni contenute nella relazione confluiranno in una tabella di marcia che sarà presentata nei primi 100 giorni del nuovo mandato della Commissione.
Nella mattina di martedì gli eurodeputati discuteranno della regolamentazione delle piattaforme di social media e del ruolo della legge sui servizi digitali nella protezione della democrazia. Il dibattito con la Commissione si concentrerà sull’applicazione della legge sui servizi digitali (in inglese: Digital Services Act, DSA), entrata in vigore a febbraio 2024. È probabile che i deputati chiedano conto delle misure adottate finora dalla Commissione, compresi i procedimenti di valutazione di potenziali violazioni della legge da parte di TikTok, Meta, X e AliExpress. Alla luce dei recenti sviluppi, i deputati dovrebbero anche chiedere se Telegram sarà oggetto di un controllo più rigoroso.
Martedì 17 settembre, alle 13.30, Mario Draghi presenterà in Aula il suo rapporto per rafforzare la competitività dell’Europa. La presentazione sarà seguita da un dibattito fra i deputati. L’ex presidente del Consiglio italiano, nonché ex presidente della Banca Centrale Europea, è stato incaricato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen di presentare delle proposte sul futuro della competitività europea. Il rapporto definisce «esistenziale» la sfida cui devono far fronte i responsabili politici e propone cambiamenti di vasta portata in numerosi settori, come un impulso «senza precedenti» agli investimenti pubblici, anche attraverso l’emissione di un nuovo debito comune dell’UE, una riforma della politica di coesione dell’UE, una revisione della politica di concorrenza e una nuova politica industriale con al centro una strategia per ridurre gli elevati prezzi dell’energia in Europa.
Nel pomeriggio invece, i deputati faranno il punto sulla guerra nella Striscia di Gaza e sulla situazione in Medio Oriente. Chiedendo un approccio comune europeo, il capo degli affari esteri dell’UE Josep Borrell ha recentemente descritto la situazione a Gaza come catastrofica sia da un punto di vista umanitario che politico e senza prospettive positive in vista. Successivamente si valuterà la posizione dell’Ue sul Venezuela: all’indomani della repressione dell’opposizione da parte del regime venezuelano, il Parlamento discuterà degli ultimi sviluppi. Le autorità del paese affermano che il presidente Nicolás Maduro ha vinto le elezioni presidenziali del 28 luglio, ma non hanno rilasciato i dati elettorali ufficiali. Dopo la discussione di martedì pomeriggio, i deputati voteranno giovedì.
Mercoledì mattina, alle 9, ci sarà un altro dei momenti chiave di questa sessione. I deputati discuteranno con il primo ministro ungherese Viktor Orbán il programma per il semestre di presidenza ungherese del Consiglio, iniziato il 1 luglio 2024.
Il governo ungherese ha annunciato le seguenti priorità per la sua presidenza semestrale: un nuovo accordo europeo sulla competitività; promuovere la politica europea di difesa; una politica di allargamento coerente e meritocratica; contrastare l’immigrazione clandestina; definire il futuro della politica di coesione; una politica agricola dell’UE orientata agli agricoltori; affrontare le sfide demografiche.
Durante la IX legislatura (2019-2024), il Parlamento ha ripetutamente denunciato i tentativi sistematici del governo ungherese di minare i valori dell’UE e la minaccia che questo rappresenta per le istituzioni e i fondi dell’UE. I deputati hanno espresso anche serie preoccupazioni in merito alla capacità del governo Orbán di svolgere in modo credibile il suo ruolo di guida del Consiglio. Secondo il Parlamento, la situazione è peggiorata dal momento dell’attivazione della cosiddetta procedura dell’articolo 7.1, al punto che l’Ungheria non può più essere considerata una piena democrazia.
Successivamente i deputati discuteranno con la Commissione e il Consiglio del regime di permesso di soggiorno della carta nazionale ungherese e delle sue conseguenze per lo spazio Schengen. Mentre nel pomeriggio ci sarà un dibattito sulla posizione del Consiglio sul bilancio UE del prossimo anno: le priorità del Parlamento per il bilancio dell’UE 2025, il primo bilancio annuale dopo la revisione del quadro finanziario pluriennale, comprendono un maggiore sostegno a transizioni verde e digitale, competitività, inclusività e sicurezza, come indicato negli orientamenti adottati a marzo.
Giovedì invece il Parlamento dovrebbe chiedere più fondi e armi per sostenere l’Ucraina con una risoluzione che farà seguito al dibattito di martedì. Già lo scorso luglio, il neoeletto Parlamento europeo aveva adottato la sua prima risoluzione sull’Ucraina della X legislatura, in cui i deputati hanno affermato che l’Unione europea deve continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario fino alla vittoria nella guerra contro le forze di occupazione russe.