Lo scorso 15 settembre si è conclusa un’altra edizione di Pitti Fragranze, una delle manifestazioni più importanti dedicata al mondo della profumeria artistica internazionale. Più di duecento marchi di profumi e di skincare, tra cui cinquantanove debutti assoluti, sono diventati per due giorni, dal 13 al 15 settembre, i protagonisti di un settore in continua espansione che non sembra conoscere crisi. Giunto alla sua ventiduesima edizione, “Fragranze” è una vera e propria occasione per scoprire non solo le ultime tendenze, ma anche le giovani realtà che qui sono sempre più numerose.
«Concepiamo ogni nuova edizione come un vero e proprio osservatorio sulla cultura olfattiva contemporanea – dice Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine –. Il calendario degli eventi e dei progetti speciali, che vede protagonisti i più importanti player del settore, esplora ogni aspetto della profumeria artistica: dalle tendenze del mercato alle nuove frontiere della comunicazione e della perfume culture». C’è infatti una nuova cultura del profumo che in questi ultimi cinque anni ha imperversato sui social network attraverso video su TikTok e stories su Instagram e che ha affascinato le giovani generazioni, rendendo cult marchi fino a poco fa sconosciuti ai più e aumentando esponenzialmente l’offerta di nuovi sillage, accordi e collezioni artistiche.
Il concetto stesso di profumo di nicchia si è rapidamente evoluto generando una nuova categoria: la mass-niche parfumery, come viene apostrofata dagli addetti ai lavori, un’offerta ricercata destinata a Millenials e Gen Z che oggi con un click, un like e un ordine online, contribuiscono a decretare il successo o meno di una fragranza. Cambiare profumo e farlo spesso diventa un must oggi più che mai visto che la regola della fidelizzazione a un sillage non ha più ragion d’essere neanche per i Boomer.
“The Sound of Fragrance” è il tema di quest’anno, rappresentato da un’immagine iconica che fa dialogare insieme i colori vividi dei fiori dipinti da Bartolomeo Bimbi con quelli silenziosi di Francisco de Zurbarán. Grazie a un’installazione immersiva e ad una serie di talk, gli espositori e i visitatori sono stati invitati a cogliere l’espressione più intima di un odore: il suo suono fragoroso o silenzioso.
Tra le varie proposte di Pitti Fragranze abbiamo voluto selezionare cinque marchi che rappresentano l’evoluzione in chiave contemporanea della profumeria di nicchia. Profumi discreti ma riconoscibili, che pur continuando a rispettare i dogmi di un’industria nata per nasi sopraffini hanno sovvertito i trend dell’haute parfumerie e conquistato in breve tempo chi è alla ricerca di qualcosa di speciale e unico. Dietro queste fragranze si nascondono le storie personali dei loro creatori; dietro a questi sillage ci sono emozioni, sensazioni e ricordi.
Lo sa bene Hyun Yeu, il fondatore di “Hunq”, che fin da bambino voleva creare profumi che innescassero reazioni olfattive e accendessero il desiderio. Dopo aver dato vita a cinque affascinanti eau de parfum dedicati agli archetipi maschili – dal meccanico al giardiniere, dal barman al lifeguard, amatissime dal pubblico femminile –, Yeu ha sublimato l’arte della mixology per creare “BLNDGRAPHY (BLNDER + GRAPHY)”: una serie di fragranze che giocano con materie prime naturali e sentori inaspettati. Per scoprirle bisognerà però attendere fino a dicembre, quando queste creazioni olfattive saranno disponibili in selezionate profumerie e concept store.
L’idea di partenza di Romeo Oh, mente di “Ohtop”, era invece quella di creare non solo una linea di profumi, ma un vero e proprio guardaroba olfattivo con al centro il benessere della persona e l’innovazione sostenibile. Il brand, infatti, utilizza da sempre solo ingredienti naturali e un pack cento per cento riciclabile. Alle cinque eau de parfum, tra cui il best seller “I hate Rose”, oggi si affianca anche una linea artistica in cui domina “Half Moon”, una fragranza che trae ispirazione da un’antica filastrocca coreana, terra d’origine di Romeo, che cattura il fascino innocente e la semplicità dell’infanzia grazie alle note di ambra grigia, eliotropo, cedro e rosa.
Nasce invece da un’amicizia fraterna tra Daniel Nikolov e Martin Švach, “Kintsugi Perfumers”, marchio ceco che con le sue otto eau de parfum evoca un senso di bellezza, armonia ed equilibrio proprio come la tecnica giapponese di dare nuova vita a oggetti rotti, incollandoli con lacche mescolate a polveri di metalli preziosi. Tra i best seller ci sono “Luna” – che si apre con fiori d’arancio e chiodi di garofano per poi chiudersi con note di ambra, vetiver e muschio – e Phénix, dai sentori di ananas, patchouli e ambra grigia.
“Sisology” è invece nato in Korea da un’idea di Nicole Joohyun Park e celebra il potere evocativo dei ricordi catturati in un’immagine e racchiusi in una boccetta. Nicole si è cimentata nel mondo delle fragranze unendo la sua passione per la fotografia al desiderio di dare vita a jus ricercati come “On The Sofa” e “L’Eau Delà”, unisex e minimali nella loro formulazione, ma incredibilmente seducenti. L’artigianalità è invece il valore fondante di Thomas De Monaco, opera olfattiva partorita dal visionario direttore artistico e fotografo di origine svizzera. Il suo capolavoro si chiama “Ultima Storia” ed è una lettera d’amore all’Italia dove le note intense degli agrumi si fondono con gli accordi di cotone, talco e pelle. Un viaggio olfattivo che richiede la libertà del tempo e dello spazio e che celebra l’unicità del fatto a mano. Del resto, il verro lusso oggi è frutto di pazienza, perseveranza e unicità.