I sostenitori dell’ex presidente americano Donald Trump si stanno già organizzando su Telegram per contestare l’esito delle elezioni presidenziali nelle aree in cui vinceranno i democratici. Secondo un’analisi del New York Times, nei giorni scorsi in oltre cinquanta gruppi con più di cinquecentomila membri sono stati inviati messaggi per reclutare persone a livello locale pronte alle contestazioni, pubblicando immagini di uomini armati. Altri, invece, hanno diffuso teorie cospirative secondo cui qualsiasi risultato che non sia una vittoria di Trump sarebbe un errore degno di rivolta.
«Si avvicina rapidamente il giorno in cui non sarà più possibile restare seduti», si legge in un post dell’Ohio dei Proud Boys, l’organizzazione di estrema destra che è stata determinante nell’attacco del 6 gennaio a Capitol Hill. «O starai con la resistenza o ti inginocchierai e accetterai volentieri il giogo della tirannia e dell’oppressione».
Un presagio delle potenziali azioni e del caos che potrebbero verificarsi il giorno delle elezioni. Con uno scambio continuo di messaggi e post per mettere in discussione la credibilità delle elezioni presidenziali, interferire con il processo di voto e contestarne l’esito.
Quasi tutti i canali censiti dal New York Times sono stati creati dopo le elezioni del 2020, evidenziando la crescita e la sofisticazione del movimento negazionista elettorale. Il quotidiano ha analizzato i contenuti dei gruppi che professano la «election integrity» in Stati centrali per il risultato elettorale come Pennsylvania, Georgia, Wisconsin, Carolina del Nord e Michigan.
I post erano pieni di fake news e teorie del complotto e presentavano immagini violente. Non solo. In oltre quattromila post, si è andati anche oltre, incoraggiando i membri ad agire, partecipando alle riunioni elettorali locali e a manifestazioni di protesta e facendo donazioni finanziarie. In altri casi, si esortavano i seguaci a essere preparati alla violenza.
Nel New Hampshire, un canale Telegram ha dato istruzioni alle persone su come interrogare di persona i funzionari locali sui conteggi delle schede elettorali per corrispondenza. In Georgia, i seguaci di un altro gruppo sono stati invitati a partecipare alle riunioni del consiglio elettorale per sostenere i limiti del voto per corrispondenza. Nel New Mexico, alle persone è stato detto di monitorare i seggi elettorali con le telecamere, presentare rapporti alla polizia ed essere pronti a «combattere come dannati».
«Se ti sei mai chiesto: “Cosa posso fare?”, questa è la tua opportunità», si legge in un post di un gruppo Telegram della Pennsylvania.
Katherine Keneally, ex analista del Dipartimento di Polizia di New York, sostiene che le opinioni condivise su Telegram non dovrebbero essere considerate solo come riflessioni di una minoranza marginale, ma come un avvertimento su ciò che potrebbe accadere il giorno delle elezioni e oltre. «Telegram è molto spesso fondamentale per organizzare effettivamente le persone affinché si impegnino in attività offline», spiega. Tra i movimenti più estremi, Telegram viene utilizzato «in modo molto strategico per radicalizzare e reclutare».