Labour WeeklyLo sciopero nazionale dei trasporti senza fasce di garanzia

La principale motivazione che ha indotto i sindacati a proclamare la mobilitazione è il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore che è scaduto lo scorso 31 dicembre 2023. In concomitanza, è stata indetta una manifestazione davanti alla sede del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture. Per questi motivi, non ci sono state specifiche fasce di garanzia

(La Presse)

L’8 novembre si è tenuto uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale proclamato da tutti i sindacati che hanno firmato il contratto collettivo nazionale applicato ai lavoratori del settore. Il diritto di sciopero è garantito dall’articolo 40 della nostra Costituzione e può essere esercitato «nell’ambito delle leggi che lo regolano». L’astensione collettiva dal lavoro nei servizi pubblici essenziali, tra i quali rientrano gli autobus, i tram, le metro e, dunque, il trasporto pubblico locale, è disciplinata dalla legge n. 146 del 12 giugno 1990.

Sia la legge che le deliberazioni della cosiddetta Commissione di Garanzia prevedono delle fasce orarie in cui i servizi essenziali devono essere garantiti ai cittadini. Nel caso in cui lo sciopero sia indetto in concomitanza con una manifestazione nazionale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro è possibile garantire soltanto i trasporti «assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti nonché di quelli specializzati di particolare rilevanza sociale (quale il trasporto dei disabili e i mezzi scuolabus relativi alle scuole materne ed elementari)».

La principale motivazione che ha indotto i sindacati a proclamare lo sciopero è proprio il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore che è scaduto lo scorso 31 dicembre 2023. In concomitanza con lo sciopero, inoltre, è stata indetta una manifestazione davanti alla sede del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture. Per questi motivi, lo sciopero non è accompagnato dalla previsione di specifiche fasce di garanzia in cui devono essere erogati i servizi ai cittadini.

Dal comunicato presente sul sito della Cgil, inoltre, si evince che lo sciopero ha degli obiettivi più ampi e ambiziosi. Il sindacato infatti denuncia la progressiva scomparsa della mobilità collettiva nel nostro Paese, la mancanza di risorse, i tagli che hanno colpito il settore del trasporto pubblico locale negli ultimi anni, la mancanza di personale, il peggioramento delle condizioni lavorative e l’aumento degli episodi di aggressione a danno dei lavoratori a contatto con il pubblico. I disagi dei cittadini (exempli gratia l’ora e mezza che ho impiegato per arrivare in ufficio percorrendo mezza Milano a piedi) saranno compensati da un miglioramento delle condizioni di lavoro degli autoferrotranvieri? Ah, saperlo.

*La newsletter “Labour Weekly. Una pillola di lavoro una volta alla settimana” è prodotta dallo studio legale Laward e curata dall’avvocato Alessio Amorelli. Linkiesta ne pubblica i contenuti ogni. Qui per iscriversi

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