Non solo Donald Trump nel ruolo di Cialtrone in Chief. Non solo il milionario opportunista JD Vance, che finge umili origini e dichiara guerra alle gattare senza figli. Non solo il tossico Elon Musk, cresciuto nel Sudafrica dell’Apartheid, tenace sostenitore dell’incompatibilità tra libertà e democrazia e principale agente del caos internazionale. Non solo Stephen Miller, uno che parla come Goebbels («l’America è per gli americani, e soltanto per gli americani»), scelto come vice capo di gabinetto «for policy».
Non solo un programma di governo che prevede di mettere in galera come “nemici interni” gli oppositori politici, di graziare gli assalitori violenti del Congresso, di abbandonare gli alleati storici dell’America, e di andare a braccetto con i peggiori ceffi dell’orbe terracqueo. Non solo un progetto di tagli massicci delle tasse ai miliardari, di smantellamento dello stato sociale, di sbriciolamento dello stato federale entro giugno 2026 (affidato a Musk), di espulsione di massa anche di bambini nati in America, e quindi americani, da genitori immigrati illegalmente.
Evidentemente, «ce n’est qu’un début», è solo l’inizio.
Ora c’è anche la propagandista russa, eroina delle tv del Cremlino e picchiatella delle Hawaii, Tulsi Gabbard; una che Barack Obama ha sulla coscienza (assieme a molte altre cose); un’irresponsabile che andava a Damasco a incontrare Bashar Assad, mentre il dittatore siriano massacrava mezzo milione di arabi, anche col gas. Una macchietta di Fox News e Russia Today che, tre giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, mentre gli aguzzini di Putin stupravano e uccidevano i civili ucraini, ha proposto a Zelensky di abbracciare «lo spirito dell’Aloha», il saluto “pace e amore” hawaiano.
Ebbene, questa Tulsi Gabbard, al cui confronto Alessandro Di Battista ricorda Adenauer, è stata scelta da Trump per il ruolo delicatissimo di direttore nazionale dell’Intelligence (Dni), cioè sarà lei la capa suprema degli apparati dei servizi segreti della più grande potenza mondiale; una roba che, a questo punto, forse a Vladimir Putin conviene abbandonare l’Ucraina, essendosi preso direttamente gli Stati Uniti.
Ora c’è anche Matt Gaetz, un fanatico che dopo essere scampato a varie accuse di traffici sessuali, dopo aver candidato Trump al Nobel per la pace, e dopo aver spiegato che la priorità numero uno del governo americano dovrà essere quella di mettere sotto inchiesta i democratici in quanto nemici interni della patria, è stato scelto da Trump per ricoprire il ruolo di Attorney General, ovvero di ministro della Giustizia e di capo delle forze investigative e dell’ordine degli Stati Uniti.
Ora c’è anche il Vannacci di FoxNews Pete Hegseth, un bellimbusto peraltro di un programma minore della rete Maga, noto al pubblico dei rotocalchi perché si vanta di lavarsi le mani soltanto ogni trenta giorni – tanto i germi non esistono, visto che lui non li vede – scelto da Trump per il ruolo non di fotocopista della Casa Bianca, ma di Segretario della Difesa, ovvero di boss del Pentagono, cioè capo del più grande apparato militare industriale della storia dell’umanità.
Ora c’e anche Tom Homan, scelto come capo delle forze di sicurezza sull’immigrazione (Ice), un teorico dell’espulsione di milioni di persone, comprese intere famiglie, anche se radicate da tempo negli Stati Uniti.
Ora c’e anche Kristi Noem, la governatrice del Sud Dakota nota perché si mostra sempre armata, e per aver sparato al suo cane perché la infastidiva, nominata da Trump ministro dell’Homeland Security, il dipartimento creato da George W. Bush dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001.
Ora c’è anche il Kennedy picchiatello, Robert, uno che ha un verme morto in testa, deceduto dopo che ha mangiato un pezzo di cervello kennediano (non sto scherzando, è tutto vero), uno che nei suoi diari ha scritto di essere stato schiavo di «impulsi selvaggi» e di «demoni potenti» riguardo al sesso, uno che carica un orso morto sulla station wagon per metterlo in freezer a Manhattan e poi mangiarlo a cena, salvo abbandonarlo a Central Park davanti a una bici, simulando uno scontro mortale orso-ciclista, fatale per l’orso. Uno che è diventato un beniamino del movimento trumpiano, e non solo per questo ripudiato dalla famiglia Kennedy, grazie alla sua avversione a tutti i tipi di vaccini, non solo quello anti covid. Ebbene sì, Trump vuole fargli fare il ministro della Salute.
Abbiamo scritto più volte che la seconda Amministrazione Trump sarebbe stata molto più pericolosa della prima, perché non avrebbe avuto i guardrail che tutto sommato nel primo mandato hanno salvato il paese dai testacoda del presidente.
Questa volta intorno a Trump ci sono soltanto fanatici, filibustieri e scendiletto. Questa che sta nascendo non è un’Amministrazione americana, è l’incubo di chi ama l’America, è il riscatto di chi ha sempre detestato l’America, è una puntata della Zanzara, con in mano i codici della bomba atomica. L’America di Trump è diventata una parodia. Non è più l’America. L’America che conoscevamo non c’è più.