Col cuore in mano La fabbrica del Natale a Milano è da Peck

Ogni anno, da 140 anni, i milanesi scelgono di portare in tavola il sapore delle feste con le specialità di una gastronomia che custodisce lo spirito della tradizione

@Peck Milano
@Peck Milano

L’albero di Natale in Galleria e quello in Piazza Duomo, le casette di legno che trasformano lo spazio in uno spettacolo di luci e profumi, le luminarie nelle vie, gli artisti di strada che intrattengono i passanti con abilità inattese. A Milano il Natale inizia a Sant’Ambrogio, il 7 dicembre, e regala per un lungo periodo un’atmosfera unica alla città: i milanesi veri e chi vive nell’hinterland trovano mille e uno motivi per un giro in centro in questo mese magico.

E alla bellezza delle vetrine delle boutique, che nel quadrilatero della moda invitano a uno shopping che per alcuni è impossibile, si aggiunge il fascino irresistibile di una vetrina storica e amatissima dai milanesi, quella di Peck in via Spadari. Panettoni, sculture di cioccolato, paté, formaggi, paste fresche invitano a entrare e a immergersi in quello che è un tuffo non solo nel sapore, ma anche nella memoria. Perché Peck è punto di riferimento enogastronomico della capitale meneghina da 140 anni, dove le famiglie si riforniscono di ogni prelibatezza da generazioni: bontà che rivelano una cura maniacale del dettaglio lungo tutto l’arco dell’anno, e che nelle feste sanno davvero unire e commuovere. Alla qualità assoluta si aggiunge infatti la consapevolezza che la tradizione a Natale deve essere tradizione e basta, senza guizzi e novità, un filo rosso che unisce un anno all’altro, nella ripetizione di gesti e sapori.

Per questo Milano ha scelto per decenni e continua a scegliere Peck, e i numeri sono la dimostrazione che il Natale di Peck è il Natale di Milano. Emblematica è la settimana che si conclude con il 25 dicembre: le presenze nel negozio, sia in termini di clienti che di dipendenti, triplicano. Si passa dai consueti tremila/quattromila scontrini settimanali a quasi undicimila, i dipendenti che lavorano in negozio raggiungono le cinquanta unità rispetto ai quindici/diciotto delle giornate di normale operatività. Il flusso aumenta in maniera esponenziale, segnando quasi trentamila ingressi in quella settimana, con un totale sul mese di dicembre di oltre centomila. Un dato che acquisisce ancor più valore se si considera che spesso la spesa natalizia è un’attività che coinvolge tutta la famiglia, un momento di condivisione proprio come lo è la preparazione del pranzo o l’allestimento degli addobbi.

Alle stelle i numeri delle spese preparate, che nella settimana di riferimento toccano quasi le ottocento unità (tra consegnate o ritirate in negozio). In questi giorni il magazzino sembra trasformarsi: mancano solo gli elfi perché diventi un fiabesco laboratorio di Babbo Natale, tra i cesti, i fiocchi e le carte necessari a preparare e spedire 6.600 confezioni regalo. Anche in questo caso i numeri triplicano rispetto alla norma, ma a impressionare sono soprattutto i numeri della gastronomia: in questa settimana si vendono una tonnellata di paté, circa tremila mattonelle, oltre a 757 chilogrammi di insalata russa e 672 chilogrammi di tortellini, senza dimenticare le mitiche aragostelle, 260 chilogrammi, vendute in salsa cocktail o al naturale.

Tre volte tanto rispetto alla norma anche per i prodotti gourmet, come paté di fegato d’oca, caviale, tartufo bianco, aragosta. E ancora migliaia di panettoni, “opere d’arte” di cioccolato a tema, e la possibilità di scegliere da un menu dedicato al Natale di quasi cinquanta pagine (disponibile dal 21 al 25 dicembre), tra piatti freddi, primi, secondi, dolci e bottiglie. E per i brindisi, la proposta vini dall’illustre enoteca che conta più di tremila etichette provenienti da tutte le regioni d’Italia, ma anche da Francia, Spagna, Germania e da moltissime altre parti del mondo.

Non basta guardare la vetrina, dunque: varcata la soglia del negozio, ci si perde in un susseguirsi di oasi gastronomiche straripanti di sapore, gestite con attenzione da professionisti che, armati di sorriso e competenza, sembrano incarnare lo spirito del Natale, in un perfetto equilibrio tra eleganza e convivialità, tra la cortesia del negozio di famiglia di una volta e la più contemporanea raffinatezza.

Così ogni anno la vigilia di Natale, sin dall’alba, nonostante il freddo, davanti alle vetrine di via Spadari si crea una coda di gente in attesa. Dentro, gli ultimi controlli, le prove generali prima di andare in scena per la rappresentazione più importante dell’anno, tra tortellini e vitello tonnato, capponi ripieni e lingua salmistrata. Alle 7:30 si alza il sipario: nessuno sarà deluso dalla paziente attesa. Gli ingredienti per un Natale gastronomicamente perfetto sono tutti qui, pronti a riversarsi nelle strade di Milano per raggiungere le case e scaldarle ognuna con il sapore delle feste.

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