ErbarioÈ l’ora della camomilla

Dopo i bagordi e gli eccessi dei giorni di festa una tazza calda e profumata rappresenta una sana pausa ristoratrice, oltre all’effetto rilassante scopriamo le altre virtù di questo prezioso fiorellino

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Un piccolo fiore dai mille usi che, in tempi di abbuffate e di stress, può davvero risultare utile. La camomilla è uno dei rimedi naturali più utilizzati per una grande varietà di scopi, come infuso calmante e digestivo, per predisporre al sonno, per placare lo stomaco in subbuglio, o solo per mettersi in pace con il mondo, con quell’odore e quel sapore che riportano all’infanzia. E, ancora, allevia le infiammazioni della pelle e delle mucose, gli spasmi muscolari, i disturbi mestruali, il reflusso. Inoltre, si trovano in commercio creme e lozioni lenitive per la pelle o, sul versante più gioioso, liquori. Un intero campionario di impieghi che ne fanno, fin dall’antichità, un classico della farmacopea domestica diffuso in tutto il mondo.

Fin dai tempi degli antichi Egizi in effetti, come testimonia il “Papiro Ebers”, datato 1506 a.C., dove, tra prescrizioni mediche e formule magiche, si parla anche della camomilla, che serviva ad abbassare la febbre e a curare e abbellire la pelle. Il suo colore la rendeva simile al sole e infatti era consacrata al dio Ra. Di camomilla parlano anche Ippocrate, il padre della medicina, e il naturalista romano Plinio, che la raccomandavano per lenire i dolori, in particolare il mal di testa. Un uso noto anche ai medici ayurvedici indiani.

Il nome, invece, è greco: χαμαίμηλον (chamáimēlon), parola formata da χαμαί (chamái, a terra, vicino alla terra) e μῆλον (mḕlon, mela), perché l’odore pareva assomigliare a quello della mela renetta; un significato rimasto nello spagnolo manzanilla, da manzana, mela. Matricaria, proviene invece dal latino mātrīx, utero, con riferimento al potere calmante nei disturbi mestruali.

Nel Medioevo, i monaci in primavera ne spargevano i petali fragranti durante le cerimonie sacre e furono loro i primi a notare che le piante di camomilla, piantate negli orti, servivano a tenere lontani gli insetti e proteggere le coltivazioni.

In natura esistono diverse varietà di camomilla, ma i capolini, i piccoli fiori usati per gli infusi, vengono ricavati dalla camomilla comune, chiamata anche tedesca o ungherese, e dalla camomilla romana, che ha fiori più grandi, una minore azione leniva e antispastica, ma una maggiore azione amaro-tonica e un aroma più intenso, soprattutto nella forma di aroma essenziale. In realtà, nelle tisane, spesso le due specie vengono mescolate.

Ma l’aspetto forse più interessante, e meno noto, dei benefici della camomilla è che, introdotta in una dieta sana e bilanciata, può rappresentare un alleato per la perdita di peso. Intanto ha noti effetti digestivi, e una buona digestione è un prerequisito per la corretta assimilazione del cibo; inoltre, è drenante e diuretica; quindi aiuta anche a espellere le tossine che rallentano il metabolismo. L’ideale sarebbe berne una tazza subito prima dei pasti. In alternativa, anche durante il pomeriggio o, ancora meglio, la sera prima di coricarsi. E, a questo proposito, un buon ritmo circadiano, ovvero il quantitativo di ore che si passano svegli e a dormire, può influenzare anche il peso corporeo. In sintesi: meglio si dorme e meno si ingrassa.

La camomilla ha anche dimostrato di essere particolarmente efficiente nel ridurre i livelli di zuccheri presenti nel sangue. E questo è un valido aiuto per riuscire a tenere a bada i livelli di glicemia capillare, un fattore da tener presente quando si intende perdere peso.

Tutto questo senza trascurare il lato romantico e intimo del rito serale della camomilla, celebrato anche in una poesia, “Camomile tea”, della scrittrice neozelandese Katherine Mansfield:

«Fuori il cielo è chiaro di stelle
sale dal mare un sordo rumoreggiare
ed il vento, peccato i piccoli fiori!
scuote l’albero delle mandorle.
Come avrei potuto un anno fa pensare
in quella terribile casa sottovento
che Bogey ed io saremmo stati seduti così
a sorseggiare una tazza di camomilla…».

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