Camillo di Christian RoccaRE: NO SUBJECT di Christian Rocca & Luca Sofri

Caro Christian, ma tu hai capito su quali canali si vedranno quali partite dei mondiali? Io rischio di trovarmi in una località balneare dimenticata dal segnale televisivo, in cui l’unica chance è il baretto con la parabola sulla spiaggia. Che però chiude la sera, e quindi con le partite delle 21 sono daccapo. Tipo Croazia-Australia e Togo-Francia.

Caro Luca, bella la vita. Stai in vacanza. Al mare. Col baretto, le pinne e il secchiello. Io, invece, resto nella trincea del lavoro – come diceva un nostro ex premier. Il mio giornale non mi concede ferie in giugno. Altro che vedere le partite su Sky. Io, caro mio, la-vo-ro. Peraltro in una sede disagiata, dalle parti della Foresta Nera. Ecco, a questo mi serve l’accredito plastificato, pieno di scritte in tedesco che mi sono messo al collo.

Caro Christian, sembra ieri che la Polonia ci faceva fuori dai mondiali tedeschi, a Stoccarda nel ’74. Non c’erano ancora nemmeno i Cars, allora: ti ricordi i Cars? Quella band americana di pop-rock, che fece molte canzonette negli anni Ottanta (ma due sole grandi: Drive e Heartbeat City)? Che lui si chiamava Ric Ocasek e si sposò Paulina Porizkova? Beh, si sono riformati. O quasi. In questi giorni esce il disco dei “New Cars”: Ocasek si è chiamato fuori e sono entrati altri matusa, Todd Rundgren e il batterista dei Tubes. Aspetta, non è finita: è annunciata per questo mese l’uscita di un disco inedito di standards jazz incisi da Diana Ross nel 1972. Tutti quanti devono avere delle gran bollette da pagare, immagino. Salvo Ocasek.

Caro Luca, di Paulina Porizkova ricordo con particolare emozione la sua memorabile interpretazione in un film con Tom Selleck. I Cars?!? Diana Ross?!? Guarda che, favorito dall’unico governo mezzo comunista del mondo occidentale, è tornato Claudio Lolli, l’indimenticabile autore di “Ho visto anche degli zingari felici”. Prepariamoci, se dura, a 5 anni terribili. Il primo brano del nuovo album si intitola "(Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell’America" e parla di "sfratto occidentale" e "economia del capitale". In un’altra canzone c’è pure la nostalgia dei bei tempi andati quando c’erano, appunto, gli zingari: “Pensa che non ci sono più zingari / sulle sponde del canale / e che l’attimo fuggente è fuggito / con in tasca il capitale”.

Caro Christian, non mi toccare Lolli. E non fare dell’ironia sui titoli involuti, che il disco più bello dell’anno scorso, quello di Sufjan Stevens, non aveva un titolo di meno di dieci parole. Quanto agli “Zingari felici”, ti segnalo che l’esecutore dell’immortale assolo di sassofono, Danilo Tomasetta, conduce ancora un programma di musica su Radio Città del Capo, al sabato mattina. Non so se si prenda, lì a Klagenfurt. A Dusserldorf. A Metternich. A Einsturzende Neubaten. A Schalke 04. O dove teufel ti trovi.

Caro Luca, viviamo in un meraviglioso mondo pregno di novità e facce nuove. Giulio Andreotti, Rosi Bindi, Romano Prodi, il ritorno di Michele Santoro… Tra le ultimissime ti segnalo uno spettacolare dvd di un concerto solistico di Keith Jarrett, il recupero nostalgico di canzoni di fine ottocento da parte di Bruce Springsteen, lo splendido canto pacifista stile Vietnam di Neil Young. E a San Remo scalda i motori il caro Pippo Baudo. Ma perché nessuno fa come Zidane?

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