Caro Christian, io sono piuttosto rincoglionito e quindi ci ho pensato bene. Ma ho concluso che lo spettacolare ponte sospeso che mi è apparso all’orizzonte mentre guidavo sull’Autostrada del Sole all’altezza di Reggio Emilia, prima non c’era. Facendo questa riflessione a velocità sostenuta, ci sono finito sotto: una grandissima campata bianca appesa a un arco formidabile, con due buchi rotondi nelle spalle, che viene voglia di infilarci il dito. No, decisamente, non c’era. E infatti l’hanno tirato su il mese scorso, ho scoperto: è uno dei tre ponti progettati da Santiago Calatrava per i lavori dell’Alta Velocità, assieme alla nuova stazione e alla copertura del casello, nei pressi di Reggio Emilia. Grandi opere.
Caro Luca, tempo scaduto. Non sarai mica uno di quei radical-rosapugnisti che un minuto dopo aver portato due partiti comunisti al governo ha cominciato a sudar freddo? Chissà, ora, se Tonino Di Pietro e Pecoraro Scanio non te lo abbattono quel ponte dell’Alta Velocità… A me piace da morire, invece, il più nuovo grattacielo di Manhattan, la Hearst Tower. Si trova sulla 57esima strada, all’altezza dell’ottava avenue. L’architetto è Norman Foster, quello della Grande Supposta di Londra. Ha poggiato una torre di 46 piani fatta di enormi triangoli di vetro su uno splendido palazzotto Art Deco che dal 1927 è la sede del gruppo editoriale Hearst. In cotanto edificio concepiscono e continueranno a concepire Cosmopolitan.
Caro Christian, me ne sto qui acquattato dietro la scrivania ad aspettare che tu abbia ascoltato il nuovo disco di Thom Yorke. Non vorrei che ti prendesse come l’ultima volta con i Radiohead (quanto tempo, eh?), che pareva fosse sceso il messia in terra. Dopo, ti sei eccitato altrettanto solo quando Dick Cheney ha sparato a un suo amico invece che a una quaglia. E poi, l’estate non è fatta per le avanguardie creative: l’estate è per i Righeira, o per Billy Joel al Colosseo. Al massimo, certi anziani snob vanno a Verucchio a sentire Randy Newman, quello che ha scritto una sola canzone brutta – “You can leave your hat on” – ed è l’unica che è diventata famosa.
Caro Luca, perché a un certo punto tutti impazzirono per Mickey Rourke? Come è possibile che gente senza alcuna qualità diventi improvvisamente una star, specie ora che non c’è più il Costanzo Show? Se sei femmina, ok, capisco. Ma Mickey Rourke? E Raffaello Tonon? E Alvaro Recoba? Vabbè, a proposito di femmine c’è questo incredibile reportage di un giornalista messicano, Sergio Gonzàlez Rodrìguez, sugli omicidi di donne a Ciudad Juàrez, la città al confine con gli Stati Uniti dove 60 anni fa fu inventata la Margarita (non la pizza, il cocktail). Dal 1993 a oggi sono state rapite, stuprate e poi fatte letteralmente a pezzi oltre trecento donne senza che nessuno abbia mai scoperto né i motivi né gli esecutori. La polizia fa finta di nulla. Chiunque vada lì a chiedere, le busca. Le ha prese anche questo giornalista della Reforma, ma è l’unico a essere riuscito a ricostruire la vicenda. Ora uscirà un film con Jennifer Lopez e Antonio BAnderas. Ecco, Banderas è il nuovo Mickey Rourke.
Caro Christian, c’è questo editore nuovo che si è inventato di far scrivere dei libri ai blogger. Non che l’idea sia nuovissima, e la si guarda con comprensibile diffidenza. Un libro è un altro formato rispetto alle volatili e istantanee quattro frasi online. Né peggio né meglio: è solo diverso. Però, ti dirò che tra i primi titoli della collana (libretti piccoli, umili) ci sono delle cose che funzionano, a metà tra il già pubblicato in rete e la riscrittura originale. Le considerazioni sulle mamme, sulle pause pranzo, e sulle grandi opere del blogger noto come “Personalità confusa” sono molto divertenti. E anche le critiche cinematografiche di “Zitti al cinema”. Certo, sotto l’ombrellone ci vorrà qualcosa di più corposo. Ma ne parliamo la prossima volta.
Caro Luca, sotto il mio ombrellone quest’estate ci sarà solo Tuttosport, l’ultimo organo garantista, liberale e antifascista di questo paese. Poi purtroppo, passata la stagione calda, mi rifarò con tomi più corposi. Avrò molti weekend liberi da settembre in poi. Per fortuna, starò a New York. Eppure, anche lì, mi mancheranno le mattinate all’Angolo, soprattutto quelle al Nevada Smith. Non potrò nemmeno tornare a seguire il basket. Sai che palle i Knicks. Da quando vado a New York, non si qualificano più ai playoff e sono diventati una squadra ridicola, maltrattata, piena di brindelloni… ma perché non prendono Moggi?