La Juventus ha rinunciato a ricorrere al Tar, dove oggi avrebbe potuto far valere i suoi diritti nei confronti di una sentenza considerata ingiusta soltanto per una decina di giorni. Ora sarà B, malgrado il provvedimento di condanna avesse assolto tutti gli altri, compresi i presunti complici, e avesse statuito che in quel campionato non ci sono state partite truccate. Il campionato inquisito è stato definito “regolare” dal giudice d’Appello, ma alla Juventus sono stati sottratti due scudetti (uno dei quali non oggetto di indagini). E’ stata retrocessa, ha subito una penalizzazione di 17 punti, la squalifica del campo e un’ammenda pecuniaria. Inoltre ha perso per due anni la Champions, mentre per la crisi finanziaria 8 campioni sono stati svenduti alle rivali. La nuova Juve ha prima accettato, anzi favorito, l’uso della mannaia nei suoi confronti, poi ha provato a difendersi soprattutto grazie ai due Elkann. Il ricorso al Tar era lo strumento per mettere una pezza, tardiva, al patatrac. Non ci sono riusciti a causa di forti pressioni a non sconquassare il calcio italiano, provenienti da dentro e fuori il gruppo torinese. Ora c’è l’ultimo grado della giustizia sportiva, l’arbitrato del Coni. Voci non confermate parlano di una possibile riduzione della penalizzazione a 5 o 6 punti. I tifosi hanno accolto la notizia con il medesimo sconcerto di questi mesi.
1 Settembre 2006