Non so se essere contento dal sentire finalmente un leader di sinistra italiana dire una frase come quella pronunciata ieri da Walter Veltroni, «ho visto le foto dei campi di concentramento di Pol Pot. Sono delle foto agghiaccianti non diverse da quelle che tra 10 giorni troverò andando ad Auschwitz», oppure se esserne devastato perché ci si è arrivati soltanto ora. Mi piacerebbe, all’uopo, leggere un commento al vetriolo di Michele Serra, come quello che avrebbe scritto se a dire questa frase fosse stato Schifani o Bondi. Per esempio Max D’Alema, soltanto qualche mese fa in Vietnam, ha ricordato con ammirazione Ho Chi Min e l’opposizione antiamericana alla guerra anticomunista in Vietnam. Veltroni però sta parlando molto bene anche d’altro, a cominciare dalla (ancora timida) proposta di presentare il programma e di andare alle elezioni con chi ci sta, sottintenso: con i comunisti. Io gliel’avevo detto qualche tempo fa.
30 Ottobre 2007