Camillo di Christian RoccaC'è il sole, è colpa mia?

Nessuno di noi, né io che scrivo né la maggioranza di chi sta leggendo questo articolo, sa se il problema del surriscaldamento terrestre e del cambiamento di clima sia realmente causato dall’uomo oppure no. Non essendo io uno scienziato, tendo superficialmente a pensare di sì, a credere cioè che i nostri consumi e il nostro modello di vita incidano in qualche modo sullo stato dell’atmosfera, sul clima e sulla temperatura del pianeta. Poi, però, quando leggo le statistiche allarmate secondo cui questo del 2007 sarebbe l’autunno o l’inverno più caldo degli ultimi 50 o 60 anni, mi viene subito da pensare che, quindi, 51 o 61 anni fa, quando il mondo non era così industrializzato, opulento e sciupone come oggi, la temperatura era più alta. O no?
Il punto è che noi persone normali e non esperte non abbiamo strumenti seri per conoscere la verità, per sapere se siamo davvero colpevoli o se possiamo accendere l’aria condizionata tranquilli e innocenti. Una soluzione, in casi come questi, è quella di affidarsi agli esperti. Gli esperti, però, sono divisi: c’è chi dice che è tutta colpa della società industrial-consumistica, ma c’è anche chi dice con la medesima autorevolezza che l’innalzamento della temperatura è uno di quei fenomeni ciclici che non hanno nulla a che fare con l’intervento umano. Fuori dalla ristretta cerchia degli scienziati, nel mondo della politica, della cultura e dello spettacolo, la prima tesi è prevalente ed è considerata oramai una verità inconfutabile. La seconda tesi, invece, è impresentabile socialmente, ancor più grave di un’eresia e chiunque provi a sostenere il contrario o solo a porre qualche dubbio viene trattato come uno di quei matti antisemiti che negano l’Olocausto.
Ho visto il film di Al Gore, ho sfogliato gli studi Onu (quasi mai, in verità, segno di affidabilità) premiati dal Nobel (quasi mai, anche qui, certezza di qualità), ma ho letto anche le analisi di centri studi, i rapporti delle organizzazioni ambientaliste e non se ne viene a capo. Gli uni dicono una cosa e annunciano l’Apocalisse, gli altri rispondono con l’altra giurano che si tratta di un fenomeno naturale.
Un paio di giorni fa, però, è sceso in campo un meteorologo televisivo, uno di quelli a cui noi mortali ci affidiamo quotidianamente per sapere che tempo fa. Si chiama John Coleman ed è il fondatore di The Weather Channel, un canale interamente dedicato alle previsioni del tempo. Coleman dice che il riscaldamento terrestre è “la più grande truffa del secolo. Sostiene che scienziati motivati politicamente abbiano manipolato i dati anche per ottenere soldi e finanziamenti dagli amici al governo, fino a creare insieme con giornalisti liberal e star di Hollywood un incredibile e folle consenso scientifico secondo cui la nostra civiltà è minacciata, a meno che non aderiamo alle loro idee radicali. “Non sono contrario all’ambientalistmo e non mi oppongo alle posizioni politiche di nessun partito – ha scritto il fondatore di The Weather Channel su un sito dedicato a questi temi – ma il surriscaldamento terrestre non c’entra né con l’ambientalismo né con lapolitica. Non è una religione. Non è una cosa in cui bisogna ‘credere’. E’ scienza, la scienza della meteorologia. Questa è il mio campo di conoscenza di una vita. E vi dico che il surriscaldamento terrestre è un non evento, una crisi artefatta e una completa truffa. Ve lo dico sapendo che probabilmente non mi crederete, in fondo sono un semplice uomo delle previsioni del tempo che sfida un ex vicepresidente degli Stati Uniti che  ha vinto un Premio Nobel, un Premio Oscar, un Premio Emmy. Ma è così. L’impatto dell’uomo sul clima non è catastrofico. Il nostro pianeta non è in pericolo. Col tempo, in dieci o venti anni, la vergognosa truffa sarà svelata. Quando sarà evidente che le previsioni di innalzamento della temperatura, di scioglimento delle calotte polari, delle alluvioni delle coste e dei super uragani saranno sbagliate, tutti si renderanno conto di essere stati presi in giro. Il cielo non sta crollando. I cicli naturali sono come, se non più, responsabili di qualsiasi cambiamento di clima in corso. Credo che nei prossimi venti anni sarà ugualmente probabile assistere a una tendenza al raffreddamento come a una tendenza al riscaldamento”.
Oggi a Cagliari è previsto il sole, ma io mi porterei l’ombrello.
Christian Rocca

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