La fanfara freneticaFalzone Giovanni, trombettista e compositore, innovatore

Giovanni Falzone si diploma in tromba classica e si getta a capofitto nel Jazz già in età matura. Nel giro di pochissimo tempo, il trombettista siciliano ma milanese d'adozione, si impone come una ...

Giovanni Falzone si diploma in tromba classica e si getta a capofitto nel Jazz già in età matura.
Nel giro di pochissimo tempo, il trombettista siciliano ma milanese d’adozione,
si impone come una delle più spiccate personalità della scena Italiana ed Europea.

foto di Andrea Boccalini

Richiestissimo dai colleghi come solista e uomo di orchestra,
la sua figura sta acquisendo una preminenza e una rilevanza che, nel giro di poco,
lo porterà a essere fra quelli che guideranno la scena Jazz del futuro.

Inutile dire che con i suoi entusiasmanti progetti e con le sue collaborazioni.
fa manbassa di premi e riconoscimenti.

Conosciamolo meglio.

 https://www.youtube.com/embed/wIqfhV4eFcU/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

1
Chi suona la tromba oggi e ti dà un brivido?

Brivido, brivido? Tom Harrell.
L’ho sentito più volte negli ultimi anni e secondo
me è arrivato a un punto di sintesi fra suono,
essenzialità e pathos, veramente enorme: “oltre la riga”!

2
Chi suonava la tromba ieri e ti dà un brivido

Louis Armstrong e Miles Davis.
Di moltissimi altri, che adoro infinitamente, ho sempre apprezzato maggiormente l’aspetto strumentale/innovativo, ma se parliamo di brivido, direi decisamente loro due.

3
Che suoni incredibili imiti e cerchi di rappresentare quando gorgogli,
starnazzi, ululi e tossisci nella tromba?

Non imito, non è mai stata la mia specialità imitare,
ma sicuramente sento il bisogno di parlare dentro lo strumento
e non mi piace “accontentarmi” del suono puro che l’ottone mi fornisce di suo..
Quando suono penso sempre alla pittura espressionista con tutte le sue sfumature:
dal bello al brutto.
Cosa poi sia il bello e cosa il brutto, rimane, come lo è sempre stato, un enorme mistero.
Non credo nei canoni assoluti.

4
Il “Classico” tu lo hai studiato e molto bene.. ti ritrovi a rimpiangere una Sinfonia delle Alpi?

..in verità non ho mai rimpianto l’orchestra da quando ho preso la decisione di cambiare estetica musicale, perché è avvenuto in maniera più che naturale e senza alcuna forzatura.
Quando ci stavo dentro ero convinto e lo facevo con la giusta serietà e passione..
ma nel frattempo le cose hanno subito una metamorfosi ed è proprio questo il bello della vita.
Non nego però che tutte le volte che parlo del mio periodo classico ne parlo sempre con grande rispetto perché ciò che oggi sono è dovuto oltre che al talento, lo studio e l’istinto, sicuramente anche alla sintesi di quel periodo, durato circa 10 anni nel quale ho partecipato a più di 1000 concerti.

5
Quando suoni con Tinissima hai lo stesso piacere che avevi quando da ragazzino
giocavi con i tuoi amichetti?

Si, esattamente! Tinissima è un bellissimo “gioco di gruppo”..
siamo 4 persone perfettamente complementari.
Ognuno a suo modo ha messo a disposizione degli altri la propria specialità e il risultato che ne è scaturito rappresenta per noi un “gioco” formidabile!

6
I musicisti sono persone affidabili?

Come nella vita di tutti i giorni credo che ci siano quelli affidabili e quelli meno.

 https://www.youtube.com/embed/QhEHdOuU3uI/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

7
Quando studi segui un percorso logico o suoni e basta..?

Normalmente divido molto bene le due cose..
Lo studio, specialmente per uno strumento come la tromba,
è fondamentale se si vuole ottenere un certo risultato strumentale..
poi a me piace cercare di spingermi oltre e quindi attraverso lo studio cerco
di estendere ogni giorno il limite di confidenza con lo strumento.
Invece quando suono mi piace non pensare a nulla e fare in modo
che il suono diventi la storia unica di quell’attimo.

8
Cosa deve mangiare un musicista a livello musicale per crescere bene?
Tutta la musica o solo alcune parti?

Assolutamente tutto!!
La selezione naturale tra ciò che ciascuno di noi percepisce come buono o cattivo
esempio avverrà in proporzione alla sensibilità che ciascuno possiede..
Del resto non posso credere che un musicista diventi geniale solo perché ha ascoltato un altro genio: sarebbe troppo banale, mentre la sintesi fra tutte le musiche che un musicista incamera negli anni
(se poi tutto ciò si sposa bene con il talento) forse un giorno, all’improvviso, diventa la propria fonte di ricchezza più grande.

9
Tu quando sogni suoni?

..mi capita spesso.
Una volta, per esempio, ho sognato che ero stato chiamato a suonare da Eric Dolphy!
Che figata di sogno, peccato che poi il vicino di casa ha interrotto la magia con il martello!
Ricordo bene che mi alzai dal letto e prima ancora di fare qualsiasi cosa scrissi
un brano dedicato a Dolphy.

10
E quando suoni ti capita di sognare?

Questo mi capita molto più spesso..
Non so se sia esattamente un sogno, ma sicuramente dei gran viaggi…

11
Che sensazione hai quando con la sordina crei i TUOI
suoni che sono solo tuoi?

Mi sento a mio agio..
credo che in quel momento sto cercando di dire qualcosa a me stesso..
Devo scoprire ancora cosa… ma non ho fretta ☺

 https://www.youtube.com/embed/ljKlCRVcOok/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

12
Sei consapevole di avere creato un tuo stile personale e che prima non c’era?

… io non ho mai cercato di essere diverso da ciò che sono,
soprattutto nel jazz altrimenti perché abbandonare l’orchestra?
il famoso posto fisso che tutte le mamme desiderano per il proprio figlio?
☺ Forse è semplicemente per questo motivo..
Se quello che faccio risulta originale la cosa non può che farmi grande piacere
ma è semplicemente il frutto della mia personale sintesi! Altro non so dirti.

13
Chi sogni di incontrare?

Non sogno in maniera mirata ma piuttosto lascio che sia il caso ad organizzare i miei sogni.

14
Quanti gruppi hai ora?

Al momento c’è il quintetto, il quartetto elettrico, un trio con organo e batteria,
il duo con Paolino dalla Porta, il duo con il pianista francese Bruno Angelini,
e la Contemporary Orchestra.
Mi piace scrivere dal duo alle formazioni orchestrali….
amo avere più situazioni musicali perché cosi facendo ho la possibilità
di evitare la routine che a volte può diventare una trappola.

15
L’invidia ti tocca?

No, proprio perché sono consapevole del fatto che il mio treno viaggia su binari indipendenti.
Mi da fastidio l’ingiustizia quando ti accorgi che c’è gente che ha molto di più
di quello che merita però poi torno a lavorare alle mie cose e cerco di non pensarci
anche perché in Italia purtroppo questo fenomeno è parecchio diffuso.

16
Cosa consigli ad un giovane musicista?

Di essere studioso, serio, curioso e allo stesso tempo libero da preconcetti..
Cercare di scoprire, coltivare e valorizzare, giorno per giorno,
le proprie caratteristiche e non scegliere la via, meno difficile, dell’imitazione

17
Si può pensare ad ulteriori sviluppi stilistici di Giovanni Falzone o sei arrivato dove volevi?

Arrivato? E dove?
Non credo si arrivi mai nell’arte..
Io mi auguro di non arrivare mai e soprattutto di non perdere mai la curiosità
e l’entusiasmo che fino ad oggi non mi hanno mai abbandonato neanche un solo istante.
Probabilmente ci si convince di essere arrivati quando si diventa troppo “fenomeni mediatici” …
quando i soldi, gli impegni, il voler piacere a tutti i costi e le cose materiali diventano priorità…
ma è sola illusione: lo sa anche chi ci casca,
ma ovviamente diventa troppo difficoltoso tirarsene fuori e ammetterlo.

18
La Sicilia torna nella tua vita o è solo il posto dove sei nato?

La Sicilia è costantemente presente sia nella mia parte romantica che in quella più vulcanica..
La Sicilia è cosi: contraddittoria! Amo quella terra ma da lontano..
Quando sono lì mi sento soffocare.
Non so bene da cosa..
Probabilmente sarà l’ambiente: pensa che sono stato invitato anche al Polo Nord
ma mai in Sicilia..
Se non è una contraddizione questa!?
Eppure è la pura e semplice realtà dei fatti.
E dire che di cose ne succedono in quella terra, ma vabbè…
si vede che deve andare così.
Comunque amo quella terra ed ho scelto di accettarla cosi com’è.

19
Chi fa il miglior gelato con la briosce in Sicilia?
Purtroppo non saprei attualmente, sono molti anni che non testo ☺

20
Prossime cose?

Intanto mi auguro di riuscire a portare in giro il mio nuovo quintetto “Around Ornette” e poi sto lavorando ad un lavoro orchestrale: una suite, sempre alla mia maniera, dedicata ai Led Zeppelin che presenterò in prima assoluta il 21 aprile al teatro Villoresi di Monza.

download gratuito di brani di Giovanni Falzone

http://www.giovannifalzone.com/musica.html

Giovanni Falzone

trombettista e compositore comincia lo studio della tromba, presso la scuola di musica della banda del paese di Aragona (AG), all’età di 17 anni. Subito dopo si iscrive al Conservatorio di musica “V. Bellini” di Palermo dove si diploma in soli quattro anni sotto la guida del maestro G. Ciavarello. Si diploma inoltre, con il massimo dei voti, al corso di jazz del Conservatorio “G. Verdi” di Milano.

Dal 1996 al 2004 ha collaborato stabilmente con l’Orchestra Sinfonica di Milano ed ha avuto occasione di suonare con direttori e solisti di fama internazionale come: Giuseppe Sinopoli, Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Chailly, Yutaka Sado, Luciano Berio, Vladimir Jurowski, Valere Giergev.

Dal 2004 si è dedicato definitivamente alla musica jazz e alla composizione.

E’ risultato vincitore dei seguenti premi:

BEST TALENT Umbria Jazz Clinics 2000

“DJANGO D’OR 2004” Miglior Nuovo Talento

TOP JAZZ 2004 Musica Jazz Miglior Nuovo Talento

Trofeo Insound 2008 categoria Fiati

Accademie Du Jazz 2009 (2° classificato Categoria Musicista Europeo)

Ha pubblicato i seguenti album come compositore, arrangiatore e band-leader:

“Music For Five” Splasc(H) records 2002

“Big Fracture” Soul Note 2003

“Earthquake Suite” Soul Note 2004

“Suite For Bird” Soul Note 2005

“Meeting In Paris” Soul Note 2006

“R-Evolutin Suite” Soul Note 2007

“Stylus Q.” Abeat 2008

“Around Jimi” Cam Jazz 2010

“Songs” Abeat Records 2011

“Around Ornette” Parco della Musica Records 2011

In qualità di Band-Leader ha suonato in vari Festival Jazz Nazionali ed Internazionali:

Umbria Jazz Winter, “Villette Jazz Festival” di Parigi, Clusone Jazz, AH-UM Jazz Festival, Bergen Natt Jazz, Copenaghen Jazz Festival, Aarhus International Jazz Festival, Sardinia Jazz Festival, Pavia Jazz Festival, Vicenza Jazz Festival, Monticelli Jazz, Molde Jazz Festival, La Palma Jazz, Bolzano Jazz, Teano Jazz, Tortona Jazz Festival, Iseo Jazz Festival, Festival Delle Silene, Edinburgo Jazz Festival, Odessa Jazz Festival (Ucraina) Bordeaux Jazz Festival, ZerozeroJazz, Auditorium Parco della Musica (Roma), Skopje, Villa Celimontana, Grenoble Jazz Festival, Nantes Jazz Festival.

Attualmente è docente di ottoni jazz presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, New York University Florence, alternando l’attività solistica a quella compositiva.

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