Lelio Luttazzi ci manca.
Molto e non solo a quelli nati negli anni 60 come me.
Il suo “modo” di fare televisione è stato rivoluzionario
e il tentativo, dirompente per l’epoca, di cambiare i codici
e i linguaggi di comunicazione, perfettamente riuscito.
Se non fosse stato miseramente azzoppato dallo scandalo
nel quale fu trascinato suo malgrado e senza colpa,
Luttazzi avrebbe potuto dare moltissimo al mondo
delle Arti poiché in realtà, dietro all’immagine del grande entertainer
si nascondeva ( neanche troppo) , un compositore finissimo,
memore dello stile di Errol Garner e Duke Ellington
e un uomo di grandissima sensibilità.
Certamente Luttazzi si muoveva in un campo fertilissimo
di talenti visto che aveva a disposizione “fuoriclasse ” spettacolari
come Mina,Quartetto Cetra, e “vedettes” internazionali come
Lionel Hampton o Louis Armstrong,
in tour perenne nei pressi dei nostri lidi.
In più, all’epoca, esistevano i contenitori per le miscele esplosive
di godimento e felicità che sapeva confezionare,
i grandi Tv Show della Rai in bianco e Nero.
Tuttavia, non sfugge a nessuno che la sua musica
è stata anche ispirazione e spunto formidabile
per musicisti giunti al successo qualche anno dopo,
come ad esempio Paolo Conte e Arbore, che della lezione di Luttazzi
hanno saputo cogliere temi e sonorità.
Tratteremo ancora Lelio Luttazzi e capiremo quanto è stato importante,
visto che con la sua verve e il suo gusto musicale
ha “alleggerito ” la musica leggera italiana, senza fargli perdere sostanza,
sganciandoladal suo apparato pomposo e retorico
e spurgandola dai mammismi e le ridondanze melodrammatiche
che all’epoca la permeavano.
Luttazzi è tutto da scoprire…
stay tuned…..