Stamane un mio amico sassofonista, in tour in Lituania,
ha scoperto, fotografato e mandato su fb
la foto di una statua eretta in memoria di Zappa nella città di Vilnius.
La omaggio postumo non è recente, risale agli anni 90.
Tuttavia mi ha colpito la cosa in sé.
Studio Zappa da moltissimi anni e conosco bene la sua storia.
Zappa, Mum & Dad
Di certo Zappa ha rappresentato un modo di fare musica completamente
slegato dalle convenzioni e dai cliché sia del Rock che del Jazz
e ha aperto strade mai percorse,
stabilendo nuove combinazioni fra l’armonia semplice del Rock
e la complessità armonica del Jazz.
Zappa ha rotto gli argini che separano i generi
e li ha allegramente miscelati in un progetto visionario
e creativamente spinto oltre i confini del conosciuto
e del commercialmente lecito.
Di certo non avrebbe potuto registrare un disco se fosse nato oggi,
visti i limiti che le Major ora impongono per le “leggi di mercato”,
a cui anche Zappa si oppose strenuamente.
Nonostante l’astrusità di tanti suoi brani, Zappa
si è imposto come guida oltre la musica stessa
ed è presente nella Hall of Fame sia del Rock che del Jazz.
Ma Zappa è tutto meno che un personaggio che poteva ambire a diventare
“istituzionale”, proprio per l’alto grado di indipendenza
che il suo pensiero e la sua visione del mondo gli imponeva.
Negli anni 90 Zappa aveva avuto a che fare
con il presidente Vaclav Havel,
che lo amava molto come Artista
e lo aveva nominato consulente culturale del suo Governo;
i due avevano intrecciato una divertente e divertita rete relazionale
che avrebbe dovuto fornire spunti per il rilancio del Turismo culturale
nella nuovissima Repubblica Ceca che Havel si apprestava a dirigere.
La morte repentina per un cancro alla prostata chiuse i giochi.
Tuttavia, essendo amatissimo nelle nazioni post-comuniste,
Zappa ha ricevuto, post mortem, l’omaggio di un busto:
Per uno che non ha neanche voluto la tomba col suoi nome scritto sopra,
ho avuto il sospetto che chi gli ha dedicato la statua,
fosse poco consapevole di che tipo di persona fosse Zappa.
Ho chiesto a Sandro Oliva, musicista e compositore
e fra i più grandi esperti del mondo di Frank Zappa
e della sua musica, un commento …
Ecco la risposta.
E’ consuetudine consolidata che vengano erette statue e busti a
GRANDI personalità del proprio tempo
(ma anche a personalità più che altro INGOMBRANTI,
come quel monumento a B.Craxi visto da qualche parte su al nord).
Per cui in almeno un paio di località troviamo effigi metalliche
anche di Frank Zappa.
Di una tornerò ad ammirare la bronzea bruttezza il prossimo agosto,
e si trova nel giardino comunale di Bad Doberan, Germania,
patria dello Zappanale (pluridecennale Festival Musicale dedicato al
Culto Delle Cover del Maestro; per fortuna negli ultimi anni si è aperto anche ad altro).
L’altra, su cui Massimo Nunzi ha posto la Domanda Delle Cento Biscrome,
è a Vilnius, capitale della Lituania.
Anche questa non è un’opera di Fidia,
anzi, neanche di Giò Pomodoro.
Difficile immaginare quale potrebbe essere stato un commento di
Zappa nel vedere questi poco somiglianti manufatti.
“KILL UGLY SCULPTORS”?
“MY GUITAR WANTS TO KILL YOUR STATUE”?
Fans e seguaci si sono sbizarriti su Facebook
con ipotesi di commenti di tipo scatologico in stile presunto/zappiano
(che invece il Nostro avrebbe evitato, non essendo stato affatto il “Principe Straccione”
che Bertoncelli descrisse negli anni ’70, ma un serio signore intimamente anche un po’ all’antica,
che a volte giocava a stupire l’interlocutore/trice con linguaggio molto “esplicito”,
ma principalmente su temi sessuali e politici; caccapisciapuzzarutti restavano fuori).
Credo piuttosto che il commento più probabile di Zappa sarebbe stato…
NESSUN COMMENTO
(a meno che non avesse trovato nella questione un possibile POTENZIALE COMMERCIALE).
Frank avrebbe al massimo detto “AH SI?”
e poi si sarebbe di nuovo immerso nella composizione
di qualche altra diavoleria matematicamente strutturata.
O se ne sarebbe uscito con uno dei suoi sarcasmi
che poi avrebbe magari usato come titolo di uno dei suddetti brani…