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Stefano di Battista ha sempre suonato come suona ora.
E’ nato così.
Da quando ha 16 anni ha tutto: suono, creatività armonica e melodica,
senso dello swing e incommensurabile talento jazzistico.
Io lo ricordo diciassettenne, quando nello studio di un amico
lo registrai per la prima volta.
Era sul mio disco di Trombe Rosse e Stefano,
era già così bravo da potersi meritare un brano da solista,
che avevo composto appositamente per lui.
Le nostre vite in quel periodo si erano intrecciate spesso,
poiché avevamo anche fatto un viaggio insieme a New York,
dove il giovanissimo sassofonista romano aveva tentato,
senza successo, di prendere lezioni dal suo modello principale Kenny Garrett,
all’epoca sulla cresta dell’onda e modello di riferimento
per gli alto sassofonisti almeno quanto Michael Brecker
lo era per tenorsassofonisti.
Il “Viaggio a New York” è una tappa obbligata per tutti i jazzisti italiani
e rappresenta per molti il punto di svolta, che ne determina la carriera.
Stefano ha poi immediatamente ottenuto quel riconoscimento
internazionale che gli è puntualmente arrivato dai “Top Ranks”
del Jazz Mondiale.
Dopo una militanza nell’ Orchestra Nazionale del Jazz di Parigi,
Stefano si è trovato a suonare con Aldo Romano, Elvin Jones,
il batterista di Coltrane
e poi con Michel Petrucciani,che lo hanno catapultato
nelle orbite concertistiche internazionali.
Petrucciani
Nicky Nicolai, moglie e cantante di vaglia,
lo ha poi portato nei Campi Elisi del Pop italiano
e lo ha esposto al grande pubblico televisivo, a Dalla e a Bonolis
che, ormai da anni, ne utilizza la musica per i suoi show .
Il turbinio di collaborazioni che Stefano ha, lo hanno portato quest’anno,
a suonare da solo l’Inno di Mameli alla Festa del Primo Maggio.
Ieri sera era su RAIUNO a celebrare Massimo Troisi
con la sua band ed Enzo Decaro….
Stasera, a Jazz a Nota Libera, avremo modo di averlo
a portata di mano e potremo sondare la sua carriera,
le sue collaborazioni ed avremo modo di ascoltare
delle vere e proprie “chicche” inedite, di sua proprietà personale,
che non sono mai state messe su disco.
Ci racconterà delle sue origini, del ristorante del padre
e delle sue passioni nonché della ragione di alcune sue scelte,
che il mondo del jazz non ha digerito.
Dalle 22 alle 24,30, due ore e mezza con uno dei musicisti italiani
più significativi al mondo.
in STREAMING da tutto il mondo
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