La fanfara freneticaCeccarelli si InventaRio e travolge con brio

Giovanni Ceccarelli, pianista e compositore, ha ottenuto il risultato che molti si prefiggono: collaborare con chi gli piace. Ora sta lavorando con alcuni musicisti straordinari... ce ne parli?...

Giovanni Ceccarelli, pianista e compositore,
ha ottenuto il risultato che molti si prefiggono:
collaborare con chi gli piace.
Ora sta lavorando con alcuni musicisti straordinari…
ce ne parli?

Tutto è cominciato nel 2009, quando insieme a Ferruccio Spinetti,
amico caro e compagno di avventure musicali, e Max De Tomassi,
giornalista e conduttore di “Brasil” su Radio RAI Uno,
siamo andati a Rio De Janeiro.
Dopo quel viaggio è nato il gruppo InventaRio, fondato da me e Ferruccio e completato dal cantautore e polistrumentista brasiliano Dadi e dal batterista e percussionista Francesco Petreni.
“InventaRio”, omonimo CD del 2010 pubblicato dalla My Favorite Records,
vedeva la partecipazione di vari ospiti, tra i quali il grande compositore, pianista e cantante Ivan Lins. Da quell’esperienza è nata l’idea di realizzare un intero album in collaborazione con Lins.
Come a volte accade, il sogno si è trasformato in realtà:
nel maggio scorso è uscito “InventaRio incontra Ivan Lins”,
pubblicato dalla prestigiosa etichetta Blue Note / EMI Music Italy.

Cortesia di Gazzetta tv

Il Brasile…

E’ un paese che ha le dimensioni di un continente,
e che sta attraversando un periodo di grande vitalità a livello politico, economico e culturale.
Adoro la musica brasiliana da tanti anni: Jobim in primis, poi Chico Buarque,
Edu Lobo, Caetano Veloso, Djavan, i Tribalistas…
Amo Jobim anche come pianista, per il suo essere impressionista
e allo stesso tempo romantico, e per il suo senso dello spazio sonoro.
I brasiliani sono oggi, a mio avviso, i più grandi songwriter,
perché sanno unire la comunicatività con il pubblico alla ricchezza
del discorso musicale e del testo, tutto ciò all’interno della forma-canzone.

Che cosa contiene il disco?

“InventaRio incontra Ivan Lins” è un omaggio alla musica del grande compositore brasiliano: abbiamo inciso tutti brani di Lins, all’eccezione di due canzoni italiane,
una di Tenco ed una di Dalla.
E’ stato fatto un grande lavoro di arrangiamento delle musiche,
in totale collaborazione tra Ivan Lins e InventaRio.
Un’importante novità di questo disco sono le versioni in italiano, inglese e napoletano,
che presentano la musica di Ivan Lins in una nuova veste,
al pubblico italiano e internazionale.
Un grazie va quindi agli autori delle versioni
e soprattutto a Max De Tomassi. Al disco hanno partecipato alcuni ospiti straordinari,
che amerei citare per intero: Samuele Bersani, Fabrizio Bosso,
Jessica Brando, Bungaro, Chico Buarque, Vinicius Cantuaria,
Chiara Civello, Vanessa Da Mata, Maria Pia De Vito, Maria Gadú,
Gnu Quartet, Petra Magoni, Fausto Mesolella e Tosca.

Quando ti vedi suonare, come ti definisci? Jazzista, tribalista? Equilibrista?

E’ già assai difficile “vedersi suonare”, perché implica l’essere
in perfetto equilibrio tra il coinvolgimento nella performance
ed il distacco necessario per avere un ascolto d’insieme…
Sono un jazzista all’origine, quindi l’improvvisazione
è per me un terreno sempre stimolante.
Dadi è una delle menti musicali dei “Tribalistas”,
pertanto in InventaRio c’è anche quell’ingrediente,
che è un mix di bossanova, rock, pop e folkore brasiliano.
“Equilibrista”: mi sembra un’ottima definizione del ruolo svolto da chi improvvisa,
nell’atto di creare musica insieme ad altri… mi ci riconosco!

Dove ti dirigerai ora?

Negli ultimi tre anni ho svolto un’intensa attività discografica,
incidendo come solista e compositore in trio e quartetto,
come co-leader insieme a Lee Konitz ed a Fabrizia Barresi,
e in veste di co-leader e produttore nei due CD del gruppo InventaRio.
In questo momento, quindi, è per me importante propormi in concerto,
per presentare al pubblico questi molteplici progetti già immortalati su disco.
Sto inoltre progettando, insieme alla mia etichetta francese Bonsaï Music,
un nuovo CD da solista dedicato, come “Météores”, principalmente alla mia musica.

Che piani concertistici avete?

In Italia mi propongo con il mio trio e in collaborazione con Lee Konitz e Benny Golson,
musicisti con i quali suono da 15 anni.
Poi con InventaRio abbiamo in programma di organizzare una tournée,
per presentare al pubblico italiano il nostro CD con Ivan Lins.
In Francia tengo concerti principalmente in trio ed in quartetto.
Poi sto prendendo contatti sempre nuovi con realtà musicali all’estero:
ad esempio, ho fondato un trio a Beirut, dove risiedo per parte dell’anno.
Il mio sogno sarebbe di fare una tournée in Giappone, visto che ultimamente due dischi miei, “Inventario” e “Météores”, sono usciti là… staremo a vedere!

Stai componendo nuovo materiale?

Da qualche anno sono assai attivo come compositore:
a volte scrivo solo partendo dal pianoforte, a volte penso
già ad un organico strumentale o ad un musicista in particolare.
Certamente ciò che più mi urge, è di suonare la mia musica,
e di condividerla con i musicisti per i quali sento un’empatia particolare.
Spero in futuro di avere sempre più occasioni di presentare la mia musica al pubblico:
è ciò che mi rende felice.

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