Oggi parliamo di real life,
di cose che il pubblico, non sa.
Di quanto sia difficile ad esempio, dare una direzione e
portare avanti un percorso artistico con un gruppo di musicisti
riuniti in un’orchestra.
Questo per dare maggiore valore allo sforzo che il band leader fa,
per riconoscergli non solo il merito finale,
ma anche lo sforzo che deve compiere per raggiungere quel risultato.
Mantenere la disciplina e l’ordine di un’orchestra in tour,
ad esempio, è una delle cose più difficili che si possano immaginare.
Per esperienza personale, una delle mie prime orchestre,
durante un lavoro televisivo alla Rai di Napoli,
fu sbattuta fuori da un albergo per la quantità di baccano e di disastri
(comprensivo di gavettoni notturni e varie..) che riuscì a fare.
Io ero giovane ed incapace di gestire anche la parte umana.
Mi limitavo alla musica e i musicisti erano coetanei.
Età media 25 anni..
Immaginate…
Trombe Rosse nel periodo di cui sto parlando…
Ora, a distanza di anni, so come fare …
Inserisco in orchestra dei maestri riconosciuti,
una prima tromba, un primo sassofono o un primo trombone che,
con il loro carisma, sedano la naturale irruenza dei più giovani.
E poi l’età e l’esperienza fanno il resto.
Ma il problema della gestione delle risorse umane in un’orchestra ,
è sempre stato sentito, anche da band leader ben più importanti del sottoscritto.
Il problema non è solo il comportamento,
che talvolta ricorda quello di una scolaresca in vacanza scolastica,
ma anche quello musicale,
la capacità dell’orchestra di non perdere il focus musicale
e la compattezza stilistica, concerto dopo concerto.
Questo problema di disgregazione, di mancanza di disciplina
e di “smollamento generale” fu patito negli anni 80 da Buddy Rich,
uno dei maestri assoluti della batteria,
fantastico percussionista, modello di tanti i batteristi rock e jazz.
L’orchestra, da quanto si desume, non seguiva le direttive del maestro.
Rich, ex Marine, uomo tostissimo,
esprime una violenza e una rabbia indicibili,
con una differenza: quella volta, il vero e proprio torrente di improperi
verso i suoi sedici musicisti, stipati nel tour bus, venne registrato.
Non è un comportamento normale, sia chiaro.
Anche io ho assistito a qualcosa di simile
nei miei anni da trombettista di big band
ma mai a tempeste di questo livello.
Rich probabilmente sbaglia a porsi in maniera così abrasiva ma ,
tuttavia, ha ragione.
Uno dei musicisti che stava nel tour bus, Andy Gravish,
che successivamente ha lavorato con me, era sul tour bus quel giorno…
L’orchestra più o meno al periodo della “cazziata”.
Andy aveva vent’anni e mi ha confermato che Rich aveva detto la verità.
L’orchestra era inefficiente e non seguiva le direttive dell’esigentissimo e implacabilmente preciso musicista.Rich era molto duro anche con se stesso
e dava sempre il massimo durante le sue performances.
Andy Gravish
Guardate il video e capirete la perfezione di ogni singolo momento,
l’assoluta intensità espressiva di ogni accento.
Orchestre come le sue, non ci sono più.
E’ uno stile, un “modo” che è sempre più raro da vedere.
Rich rimane uno dei modelli più importanti per tutti i batteristi moderni.
Dopo molti anni, Seinfeld, il noto comico americano,
rivela di aver usato tre degli apocalittici anatemi lanciati da Buddy,
nei suoi show.
Ecco il risultato.