Marcel Proust diceva ” il mondo non è stato creato una volta ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale”. Stando all’affermazione dello scrittore francese il fenomeno del Big Bang si è ripetuto innumerevoli volte nel conosciuto scenario creativo antico, moderno e contemporaneo e per noi intuibile ogni qual volta ci capita di osservare un’opera d’arte.
Purtroppo esiste una consistente produzione artistica degli ultimi 100 anni costituita da creazioni di artisti più o meno noti di cui il pubblico non può più essere “fisicamente” spettatore per diverse motivazioni: si tratta infatti di lavori andati perduti, distrutti in guerra, rubati e mai più ritrovati, non completati etc.
La Tate Modern in collaborazione con Channel 4 e il digital studio ISO ha deciso di dare vita ad un progetto virtuale per rendere noti al pubblico le opere artistiche andate perdute ricostruendo la loro storia e riunendole in un’immensa mostra online visitabile sul sito http://galleryoflostart.com
Il museo virtuale inuagurato a luglio del 2012 sarà visitabile per un anno ed ogni settimana verrà aggiunta alla sua collezione una nuova opera ” desaparecida”.
Da Frida Khalo con la sua opera The Wounded Table del 1940, il più grande dipinto della pittrice messicana regalato all’ambasciatore di Russia in Messico ed ora disperso nell’Europa dell’ Est al suo grande amore Diego Riveira con un murales mai finito che gli era stato commissionato per un edificio nuovo di Manhattan e che gli fu tolto e poi rimosso quando i proprietari scoprirono che il pittore messicano dalle simpatie comuniste vi aveva ritratto Lenin.
Da Marchel Duchamp con la prima versione del suo famoso urinatoio ( Foutain, 1917) oggetto simbolo del movimento dadaista e anche dell’arte di tutto il XX secolo andato perso in circostanze misteriose di cui l’artista in seguito autorizzò delle riproduzioni a Lucian Freud ed il suo Francis Bacon del 1952 rubato in circostanze misteriose durante una mostra dell’artista a Berlino e mai più ritrovato.
La tecnologia e Internet diventano strumenti essenziali affinchè l’arte non venga meno alla sua finalità primaria di raccontare l’uomo e la sua storia e soprattutto di auspicare alla conquista dell’eternità.