La Frusta LetterariaIl tiro alla fune coi grillini

In un vecchissimo Saggio sulle classi sociali (1974) l'economista Paolo Sylos Labini definiva la piccola borghesia una "quasi classe" ossia una classe non proprio "in sé e per sé", destinata perciò...

In un vecchissimo Saggio sulle classi sociali (1974) l’economista Paolo Sylos Labini definiva la piccola borghesia una “quasi classe” ossia una classe non proprio “in sé e per sé”, destinata perciò a ritrovarsi, non avendo connotati propri, lo stomaco proletario e la testa borghese, aspirazioni alte e redditi bassi. Aggiungeva Sylos Labini che questa classe è decisiva perché viene tirata (ecco il tiro alla fune) da una parte e dall’altra dai ceti sociali sottostanti o soprastanti. Accade perciò che se viene attratta dall’orbita popolare si ha il riformismo, se viene invece egemonizzata dai ceti borghesi si ha il fascismo.

Analogamente si può interpretare il movimento di Grillo, del quale discutere se è di destra o di sinistra ha un senso solo in questo ambito di discorso. Se il Pd riesce ad attrarlo dalla propria parte avremo una grande stagione di riforme, viceversa avremo la conservazione e la stagnazione. Io credo che il “laboratorio Sicilia” sarà decisivo – per ragioni meramente di calendario avendo preceduto le elezioni siciliane quelle nazionali-, nell’indicare i possibili sviluppi degli scenari futuri.
Massimo Cacciari, filosofo malmostoso e tendente all’alterigia intellettuale (non sempre ben riposta visto che non ne ha azzeccate molte) una piccola verità l’ha detta però ieri, quando ha benedetto il movimento di Grillo che per lui sta incanalando la protesta in un alveo di rinnovamento della politica piuttosto che, come sta avvenendo altrove in Europa, su istanze razziste o neo naziste.

E’ presto per dirlo, ma credo che l’abilità togliattiana (nel senso di politica “fredda”) di Crocetta possa uncinare i grillini e incanalare il nuovo movimento in un reale effettivo cambiamento dello scenario istituzionale, politico e si spera anche economico dell’isola.
Da lì ci auguriamo che tale movimento di cose (e tale interpretazione che ne do qui) possa sbarcare nel Continente e procedere a quella salutare rivoluzione politica cui il Pd non solo è interessato ma che può addirittura condurre.
In ogni caso se l’elettorato di Grillo è di destra prevalentemente (come sembra facendo una semplice analisi dei flussi elettorali) solo un’egemonia intelligente del Pd può tirare questo tipo di elettorato in una logica di sinistra, riformista e di rinnovamento.
Che Crocetta annunci in tivù il dimezzamento del proprio stipendio o l’annullamento dei contratti di consulenza non significa stare al traino dei grillini, ma anticiparli, significa aver dato la prima trata di corda dalla propria parte.

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