… e alle elezioni vincesse il PD
Rimarrei un lavoratore di serie B, perché questo partito insieme a SEL si rifiuta di affrontare il nodo principale del mercato del lavoro. Misure come apprendistato contratti di lavoro con fase iniziale “flessibile” (suggerita da Boeri) non risolvono la questione di fondo (non a caso Pietro Ichino non è più nel PD): in Italia i lavoratori non sono tutti uguali.
Quelli di serie A, se lavorano per grandi imprese gestite male ottengono dallo stato aiuti al datore di lavoro e dove occorre cassa integrazione. Quelli di serie B se il datore di lavoro è in difficoltà non hanno reti di protezione e devono assorbire la parte di flessibilità preclusa ai loro omologhi più fortunati.
Insomma PD e SEL stanno con i sindacati, che per non perdere il loro potere, preferiscono mantenere l’odiosa differenza tra lavoratori di serie A e di Serie B a spese dei più deboli.
…e alle elezioni vincesse Monti
Sulla carta ci sarebbe l’ottimo Pietro Ichino,che propone una via per superare il problema del dualismo, nella realtà bisogna fare i conti con gli alleati della coalizioni che difficilmente accetteranno riforme coraggiose.
Inoltre la proposta Ichino scarica sulle imprese l’onere di ricollocare il lavoratore, mentre sarebbe probabilmente più equo ed efficiente pensare a un meccanismo mutualistico o a carico dello stato per sostenere la transizione di chi è in temporanea difficoltà.
Sintesi: per i precari una timida speranza di miglioramento, ma non troppo probabile.
…e alle elezioni vincesse Grillo
Si parla di un reddito di cittadinanza, che forse è una specie di sussidio disoccupazione (allora il nome è sbagliato e fuorviante), ma forse è una misura contro l’indigenza (da capire i criteri di elegibilità per riceverlo) e che comunque non è affatto chiaro come verrà finanziato con entrate certe.
Insomma, buone intenzioni, sostanza poca e confusa
...e alle elezioni vincesse l’innominato
le donne possono sposare il figlio, io che sono uomo me la prenderei in saccoccia. Sono stato poco serio? Io? Come chiamare allora chi ha la faccia di ripresentarsi dopo aver costretto il parlamento a dire che credeva alla nipote di mubarak?
...e alle elezioni vincesse FARE per fermare il declino
Ci sarebbe una rete di protezione universale per tutti i lavoratori senza serie A e B e senza squilibri per il bilancio pubblico. Certo è una misura temporanea, limitata al periodo che serve per trovare un nuovo lavoro e/o riqualificarsi. Però è una misura di grande giustizia sociale ed equità oltre che un miglioramento dell’efficienza del mercato del lavoro.
In aggiunta:
1. Legame del carico fiscale e contributivo al ciclo vitale
2. Cumulo del credito d’imposta per chi rimane a lungo fuori mercato
Il punto 1 significa pagare meno tasse e contributi quando si è giovani e inizio carriere e compensare nel periodo successivo. Il 2 che chi rimane molto tempo senza lavorare (in maggioranza giovani e donne,ma la proposta non fa distinzioni) accumula un credito pari alle detrazioni per lavoro dipendente non utilizzate che lo rendono più appetibile per chi assume
Se vincesse FARE, dunque, ci sarebbero provvedimenti concreti e plausibili e maggiore equità e giustizia.
Foto tratta da questo sito
Disclaimer: ho preso la tessera di FARE per fermare il declino e sono attivo in questo movimento dalla sua nascita. Ho provato ad essere imparziale e non a caso ho scelto la categoria dei pensionati per i quali il programma prevede di intervenire sopra i 2500€.
Chiarito questo punto ritengo che questo post si possa qualificare come un’analisi comparativa (di cui le preferenze dichiarate dell’autore costituiscono parte integrante)e non mera propaganda.